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Varazze, 3 settembre 2012. Home page
Dal 15 settembre entra in vigore il Contrassegno Unificato Disabili Europeo
Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del 30 luglio 2012, prevede dal 15 settembre l’introduzione in Italia del “Contrassegno Unificato Disabili Europeo” e la corrispondente modifica della segnaletica stradale, che permetterà la regolamentazione della sosta ai cittadini con disabilità anche in tutti i paesi dell’Unione Europea, senza il disagio di non vedersi riconosciuto quello del proprio paese di origine, con il rischio di subire contravvenzioni.
Dopo 12 anni anche in Italia sarà possibile adottare il Contrassegno Unificato Disabili Europeo per la circolazione e la sosta dei veicoli previsto dalla Raccomandazione del Consiglio europeo del 4 giugno 1998. E’ stata infatti approvato in via definitiva dal Senato, lo scorso 28 luglio, il disegno di legge n. 1720-B recante disposizioni in materia di sicurezza stradale.
Questo testo modifica di fatto la norma del Codice della Privacy che rendeva impossibile l’adozione del Contrassegno anche in Italia. Previsto da una Raccomandazione del Consiglio europeo, il Contrassegno Unificato in Italia ha sollevato infatti dubbi e perplessità, legate alla garanzia della tutela o meno della privacy del disabile. Recando sul fronte non solo la dicitura ‘disabile’, ma anche il simbolo internazionale della persone disabile, la stilizzazione nota in tutta il mondo, vi era un evidente contraddizione con quanto disposto dall’articolo 74 del Codice della Privacy (L.196/03), che vieta l’esposizione di simboli o diciture.
Ma vediamo cosa cambia. Con l’adozione del Contrassegno Unificato Disabili Europeo (Cude), la persona disabile può circolare e veder riconosciuti i suoi diritti non solo se viaggia in auto per l’Europa, ma anche se circola o sosta in latri Comuni italiani. Ad oggi, infatti, il rilascio del Contrassegno è demandato ai Comuni di residenza e ognuno ha le sue regole: tante erano state, anche presso la nostra redazione, segnalazioni di persone disabili multate, benché munite di contrassegno, in Zone a traffico limitato o in parcheggi riservati di altre città.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – sollecitato peraltro da diverse interrogazioni parlamentari a firma Maria Antonietta Coscioni (Pd) – aveva risposto l’11 giugno 2009 che si sarebbe attivato presso il suo ministero nell’inserimento della Raccomandazione europea “come articolo 38 dell’A.C. 44 e abbinati recanti Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, modificando di fatto anche la normativa sulla privacy che tanto aveva ostacolato l’adozione del testo in Italia. Adesso, manca solo la modifica del regolamento attuativo del Codice della Strada che riporta ancora la dicitura “Contrassegno invalidi” e disciplina le procedure per il suo ottenimento: un piccolo passo dopo dodici anni di attesa.
Fonte: Oltre Le Barriere