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Varazze, 3 dicembre 2011. Home page
Un pomeriggio in Biblioteca con il ciclismo scritto e raccontato
“Quando la rabbia si trasforma in vittoria” di Sante Gaiardoni e “I forzati della strada hanno fame” di Mario Cionfoli e Carlo Delfino, presentati nella Civica Biblioteca di Varazze ad un folto e attento pubblico.
Gaiardoni è simpatico, è forte, è perfino bello quando nella sala della biblioteca di Varazze, davanti ad una sessantina di persone, racconta la sua avventura sportiva. Veronese, contadino quando si mangiava pane e polenta, e se ti andava bene lo zio prete ti mandava qualche mese in seminario per imparare a leggere e scrivere. La prima bicicletta la paga 1.500 lire: Il resto di 28.500 lire, gli dice il meccanico che gliela vende, se vinci la tal corsa non me li dai … Sante trionfa e il meccanico, di cui sopra, quell’anno ha avuto un ammanco in contabilità … ma è contento perché ha scoperto un campioncino …
Sante è veloce, vince sempre in volata anche se l’arrivo è in salita. Sante va in pista; la prima volta che vede come sono “in piedi” le curve del Vigorelli si spaventa e vuole scappare. Poi ci prende gusto fino ad arrivare a vincere i giochi del Mediterraneo a Beirut (bella come un giardino fiorito …), a vincere il titolo mondiale dei dilettanti a Lipsia (il podio non c’era e mi fecero salire su un tavolino sgangherato). Quando attacca le Olimpiadi vince subito il chilometro da fermo (record del mondo assoluto, anche i professionisti non erano stati capaci di meglio) e poi trionfa contro il belga Sterckx nella velocità. Due medaglie d’oro, quando l’oro Olimpico aveva un valore del tutto diverso e un gusto che non sapeva di doping o di diavolerie chimiche.
Poi un’ottima carriera sulle piste di tutto il mondo. E una agiata maturità da nonno Milanese. Sante Gaiardoni ha raccontato tutto ciò nel suo libro e ne ha parlato con i fortunati presenti, nella sala nella Biblioteca di Varazze.
La scusa è stata la presentazione del suo libro ma l’intento degli organizzatori andava ben oltre … Chi ha meno di sessant’anni stenta a capire l’entusiasmo che suscitò lui giovane ventenne che, nelle prime giornate romane, portò, alla nostra nazione, organizzatrice dell’evento olimpico, due medaglie importanti.
Dopo gli anni del dopoguerra in cui eravamo visti con sospetto da parte delle altre nazioni , con le Olimpiadi romane dimostrammo al mondo di sapere anche organizzare con bravura un evento mondiale. Vincendo una dozzina di medaglie d’oro con grandi campioni (Benvenuti, Berruti, D’inzeo, i ciclisti, gli schermitori ecc..), ritornammo di diritto nel novero degli stati all’avanguardia per capacità e civiltà.
La presenza di questo grande campione (paragonabile ai giorni nostri con un Alberto Tomba o Paolo Bettini o Valentina Vezzali) ci ha fatto rivivere quei giorni e ci ha fatto capire per quali motivi lo sport della pista, come lo sport in generale, non è più modello di emulazione tra i più giovani ed è guardato con sospetto dai genitori. Lo sport ha perso forse la sua funzione educatrice e di formazione? E’ stato uno dei temi affrontati nel corso del pomeriggio varazzino.
“Ho scritto un libro, la storia di un bambino che sognava – ha dichiarato Gaiardoni – dedicato a tutti i bambini che si avvicinano allo sport. È la mia storia e sarò contento di vedere e di parlare anche con i ragazzi che cominciano a pedalare o che fanno altri sport.“.
Nell’occasione si è anche parlato dell’ultimo libro di Carlo Delfino, scritto in collaborazione con Mario Cionfoli: “I forzati della strada hanno fame”. L’alimentazione nel ciclismo eroico; miti ed evidenze dove viene analizzato con aneddoti e testimonianze dirette di grandi campioni del passato cosa era la fame e soprattutto cosa era la fame in corsa quando i rifornimenti erano scarsi, i chilometri erano molti, le strade e i mezzi meccanici inadeguati e il Giro d’Italia e le grandi classiche del ciclismo nazionale erano il banco di prova per i ciclisti che lottavano per la gloria ma anche per i premi.
Ha condotto l’incontro Carlo Delfino, profondo conoscitore del ciclismo d’epoca e storico del pedale, che di fronte ad una platea attenta e competente ha sviscerato gli aspetti più interessanti dell’uomo e del campione facendo riaffiorare emozioni e sentimenti. Sono intervenuti, oltre alla delegata alla cultura Mariangela Calcagno che insieme ai responsabili di settore del Comune ha curato l’organizzazione dell’evento, l’assessore Angelo Patanè e il sindaco, che si è complimentato con gli autori e consegnato a Gaiardoni una copia del periodico varazzino “Il Giornalino” e del “Lunaio 2012”.
Il piacevole e simpatico incontro di grande valore socio-culturale, è stato ripreso da Giuseppe Codino per Televarazze, dando così la possibilità di poterlo vedere ed apprezzare a quanti non sono potuti intervenire, si è poi concluso con un ricco buffet offerto dagli organizzatori, che grazie alla temperatura mite è stato preparato all’esterno della Biblioteca, nel suggestivo porticato del complesso delle Boschine.
da /Savonanews/ Varazze: un pomeriggio in biblioteca con il ciclismo scritto e raccontato [Continua … ]
Commento by Comitato Ponente Varazzino — 4 Dicembre 2011 @ 11:37
da /RSVN/ L’olimpionico Gaiardoni a Varazze. Per un libro a lui dedicato [Continua … ]
Commento by Comitato Ponente Varazzino — 4 Dicembre 2011 @ 11:39