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Varazze, 1 dicembre 2011. Home page
Lavagna: firmato il “disciplinare per l’acquacoltura sostenibile”
Legambiente Liguria, Regione Liguria e Aqua s.r.l. hanno firmato il “disciplinare per l’acquacoltura sostenibile”. Dalla costa di Lavagna, guardando verso l’orizzonte, si possono scorgere le dodici gabbie dove orate e branzini nuotano nel pieno della corrente del mar Ligure. Si tratta di un allevamento non intensivo dove la densità dei pesci allevati non supera i 15 Kg per metro cubo d’acqua, riducendo al minimo la possibilità di insorgenza di patologie e permettendo il non utilizzo di antibiotici, utilizzati in altri allevamenti (in particolare in Grecia) dove si arriva anche ad un sovra affollamento delle gabbie d’allevamento sino a 55 kg per metro cubo.
Un approccio che garantisce i consumatori e che ha portato alla sottoscrizione di un “Disciplinare per l’acquacoltura sostenibile” presentato e siglato questa mattina presso la Galleria d’Arte Moderna di Nervi, nell’ ambito delle iniziative collegate alla mostra “Rossomare – Mattanze, inquinamenti, ecosostenibilità” visitabile sino all’8 gennaio 2012.
Alla presentazione hanno partecipato Giovanni Barbagallo, Assessore alla Pesca e acquacoltura della Regione Liguria – Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria – Roberto Co, Presidente Aqua s.r.l e Maria Flora Giubilei, Direttore della GAM di Genova.
“All’interno del Santuario dei mammiferi marini, un’area protetta a livello internazionale – commenta Santo Grammatico – è importante si svolgano attività compatibili con l’ambiente e l’acquacoltura può rappresentare un volano per garantire il mantenimento della biodiversità, rallentando lo sforzo di pesca, favorendo lo sviluppo economico. Uno sviluppo che permette coincidano produzione di qualità, consumo a chilometri zero e trasparenza nell’informazione ai cittadini”.
Questo piccolo impianto, che occupa 200.000 metri quadri di superficie marina, impiega 15 addetti in una attività riconducibile alle prassi della green economy. Basta pensare che non vengono utilizzati avannotti (i “piccoli” d’orata e branzino) geneticamente modificati così come gli alimenti somministrati sono privi di materie ricavate da OGM e le acque dove insiste l’allevamento sono prive di forme inquinanti, come risulta dalle analisi condotte sul sito dall’Arpal.
Legambiente Liguria ha analizzato e verificato il disciplinare di produzione attuato da AQUA s.r.l. e ritiene che questo sia ecologicamente sostenibile e garantisca la sicurezza alimentare del prodotto, mentre la Regione Liguria è impegnata a favorire lo sviluppo dell’acquacoltura intesa anche come parziale conversione all’attività di pesca, volta alla tutela dei consumatori e al benessere degli animali allevati.
“Ci auguriamo – conclude Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria – che in futuro possano essere sviluppati allevamenti che seguano gli stessi criteri di compatibilità ambientale e che cambino le attitudini nel consumare prodotti ittici. Cinque specie (orate, alici, spigole, merluzzo e pesce spada) rappresentano oltre il 50% dei consumi domestici di pesce fresco, crediamo necessario invece incoraggiare il cambiamento delle abitudini dei consumatori, favorendo l’utilizzo e il consumo di specie ittiche locali, spesso trascurate”.
Nella foto in allegato, da sinistra: Assessore Regione Liguria, Barbagallo; Presidente Legambiente Liguria, Santo Grammatico; Presidente Aqua s.r.l., Roberto Co.