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6 Novembre 2011

Liguria: Stop a nuove cementificazioni e revisione dei piani di bacino, lo chiede il WWF

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Varazze, 6 novembre 2011.                                          Home page

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Stop a nuove cementificazioni e revisione dei piani di bacino, lo chiede il WWF Liguria

Il WWF Liguria, dopo gli ultimi luttuosi e ripetuti disastrosi eventi  alluvionali, chiede una moratoria: stop a nuove cementificazioni in corso ed una revisione dei piani di bacino.

WWF: “Dopo la tragedia della Liguria, chiediamo una moratoria ed una attenta revisione dei piani di bacino”. Dalla gestione idraulica, alla pianificazione territoriale, alla prevenzione del dissesto idrogeologico, alla manutenzione fino al rispetto delle leggi. Il Presidente della Sezione del WWF Liguria Marco Piombo a fronte dell’ennesimo evento tragico che ha colpito la Liguria (lo Spezzino e la Città di Genova), chiede alle autorità (Regione, Provincia e Comuni) una moratoria che blocchi le previste nuove cementificazioni recentemente autorizzate o in via di autorizzazione in prossimità dei fiumi, torrenti, Rii e delle fasce fluviali.

“I piani di bacino provinciali in Liguria sono stati spesso oggetto di varianti che hanno permesso in questi ultimi decenni di costruire in prossimità di fiumi, torrenti e rii minori” tutelati da “regi” vincoli paesaggistico-ambientali. Detti piani continua Piombo, debbono essere oggetto di una urgente rivisitazione e di una attenta ripianificazione territoriale ed idraulica. In particolare mi riferisco ai rii definiti “minori” che spesso sono quelli che in eventi alluvionali come quelli accaduti nella Provincia di la Spezia ed a Genova città hanno contribuito in maniera determinante a provocare danni ingenti. Non dimentichiamoci poi delle numerose opere edilizie che hanno ristretto o ostruito la portata idraulica ma anche la presenza di riempimenti di terreni, abbandoni di rifiuti presenti nei fiumi, il problema degli incendi che hanno devastato i boschi a monte di queste aree”.

Spesso questi rii minori sono oggetto di autorizzazioni edilizie di vario genere fino ad arrivare anche a proprie coperture o tombinature (vedi discariche, cave, riempimenti per progetti di aree commerciali, artigianali, aree residenziali, parcheggi interrati, etc). Spesso per arginare i fenomeni alluvionali, si continua ad intervenire d’urgenza, in modo localizzato e puntiforme, al di fuori di una visione d’insieme, restringendo le aree di esondazione naturale (in particolare i rii minori) e canalizzando i fiumi, contribuendo così ad aumentare il rischio di alluvioni a valle.

Ricordiamo che anche i fiumi ed i torrenti, rii non iscritti negli elenchi delle acque pubbliche alla luce della sentenza della sesta sezione del Consiglio di Stato n° 657/2002, sono sempre comunque tutelati dal punto di vista paesaggistico ed ambientale.

Il WWF Liguria ritiene indispensabile innanzitutto:

Una Moratoria; stop a nuove concessioni edilizie e blocco di quelle in iter autorizzativo situate in prossimità dei fiumi, torrenti, rii minori con una revisione dei piani di bacino che ne includano tutte le verifiche idrauliche. La Regione Liguria faccia un passo indietro alla discussione in corso di un disegno di legge regionale della Giunta il n. 177 in materia di urbanistica che, fra l’altro, mira ad introdurre il principio del silenzio-assenso nella procedura per il rilascio dei permessi di costruire. Proponga urgenti modifiche prevedendo la cancellazione del provvedimento approvato (Regolamento regionale n.3/2011, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria del 20 luglio 2011) che ha ridotto in alcune aree del territorio ligure da 10 a 3 metri le distanze minime di edificazione vicino ai corsi d’acqua.  Bisogna ristabilire il rispetto di inedificabilità della fascia di 10 metri dai corsi d’acqua e il divieto di copertura dei corsi d’acqua, che, come stabilito dal Dlgs.152/2006“ a meno che “non sia imposta da ragioni di tutela della pubblica incolumità” e, come si è visto in questi giorni, la copertura del Bisagno e degli altri corsi d’acqua ha, semmai, contribuito a mettere a repentaglio l’incolumità pubblica (oltretutto è  impossibile garantire la manutenzione dei corsi d’acqua “tombati”).

Cambiare le regole dannose, soprattutto è indispensabile eliminare, almeno per le aree a rischio idrogeologico o comunque per la fascia di 150 metri dai corsi d’acqua, tutti i meccanismi urbanistici che favoriscono (economicamente) l’espansione urbanistica da parte dei Comuni.

Favorire il ripristino delle fasce fluviali. Lungo i corsi d’acqua dovrebbero essere favoriti spazi verdi, parchi e giardini nelle città e la riqualificazione della vegetazione naturale in campagna indirizzando per questi interventi le misure dei Piani di sviluppo rurale in modo da favorire gli agricoltori in quest’azione.

Ridurre l’impermeabilizzazione dei centri urbani e del territorio. Nei centri abitati è indispensabile che vengano rese permeabili tutte le superfici possibili, come ad esempio quelle dei parcheggi, spesso completamente ricoperte d’asfalto o cemento, per consentire  la permeabilità dell’acqua nel terreno

Genova, 5 novembre 2011. Il Presidente WWF Liguria: Piombo Marco

1 commento »

  1. da /Savonanews/ Maltempo, WWF Liguria: “Stop a nuove cementificazioni in corso e revisione dei piani di bacino” [Continua … ]

    Commento by Comitato Ponente Varazzino — 7 Novembre 2011 @ 08:14

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