Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
Varazze, 3 luglio 2011. Home page
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“Vetrine d’Artista” di luglio sono dedicate al pittore Enrico Paulucci
Le “Vetrine d’Artista” del mese di luglio sono dedicate al pittore Enrico Paulucci; le sue opere rimarranno esposte fino al 31 luglio, presso la sede centrale della Cassa di Risparmio di corso Italia a Savona. Visione libera.
Il critico Silvia Bottaro, curatrice dell’iniziativa “Vetrine d’Artista”, ha voluto rendere omaggio al pittore Enrico Paulucci Delle Roncole, noto come Enrico Paulucci, in quanto lo stesso ha amato moltissimo la Liguria, ha avuto un forte legame con Genova, sua città natale, ed i suoi lavori dedicati alla nostra Terra sono davvero molto significativi.
Personalità fondamentale per la cultura artistica del Novecento (inizia ad esporre nel 1923 a Torino), dal 1929 aderisce al Gruppo dei Sei di Torino. Grazie a Lionello Venturi si unisce a Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi e Francesco Menzio ed espone con il Gruppo dei Sei Pittori ad una serie di mostre: nel 1929 alla Sala d’Arte Guglielmi di Torino, al Circolo della Stampa di Genova, alla Galleria Bardi di Milano; nel 1930 ancora alla Galleria Guglielmi di Torino, alla Galleria d’Arte di Roma, alla Bloomsbury Gallery di Londra; nel 1931 alla Galleria d’Arte di Roma e alla Galerie de la Jeune Europe di Parigi. Nel 1930 partecipa anche alla Biennale di Venezia. A Torino Paulucci fondò insieme a Felice Casorati lo studio Casorati-Paulucci, dove organizzò molte mostre d’avanguardia, tra cui la prima mostra italiana d’arte astratta del gruppo milanese del Milione. Insieme a Casorati diresse anche lo studio La Zecca. Nel 1938 fondò e diresse, sempre a Torino, il Centro delle Arti.
Nel 1939, Paulucci fu chiamato alla cattedra di pittura dell’Accademia Albertina, di cui divenne anche direttore nel 1955. Il suo insegnamento era libero da pregiudizi accademici, e perciò segnò l’inizio di un orientamento più attuale degli studi. I suoi primi allievi furono Mario Davico e Mattia Moreni. Nel 1954 ha ottenuto una intera sala alla Biennale di Venezia. Per Paulucci la Liguria fu anche un importante luogo di incontri con altri intellettuali: qui infatti incontrò lo spezzino Pietro Maria Bardi, presso la Galleria del quale a Milano in via Brera Persico portò il gruppo dei Sei di Torino a battesimo. Un altro incontro importante avvenuto in questa Terra è quello con Enrico Sacchetti, che nelle estati a Santa Margherita Ligure esortava Paulucci a dipingere i paesaggi liguri, inoltre, tra il 1950 e il 1955, espose quattro volte al Premio di pittura Golfo della Spezia: nel 1950, poi nel 1951, anno in cui ricevette il premio insieme a Augusto Magli, Renzo Grazzini e Giulio Turcato, in seguito nel 1952, e infine nel 1955.
“La Liguria è tutta variamente stupenda, nelle spiagge di Ponente o nelle rocce a strapiombo di Levante; ma anche straordinariamente bella e piena di inattese e nascoste meraviglie per poco che ci si addentri nelle sue vallate aspre, dove l’ulivo cede al pino e al castagno, e dove ancora resistono lontano dalle unghie dei nuovi barbari antiche tracce e nobili rovine barbaresche e splendori barocchi, ed esemplari spontanee architetture aggrappate alle schiene dei monti. Ma poi da sempre amo la Liguria perché da sempre consumo in lei i miei giorni più belli, giorni d’estate, quelli di una ancor possibile felicità in un mondo di incontri stimolanti, di stimolanti accensioni della fantasia, di fronte al mare che da sempre porta con sé il sapore della libertà e dell’avventura.” (Enrico Paulucci, 1979).
Questo piccolo “omaggio” dedicato soprattutto al suo disegno, così poetico e sensibile, desidera farlo conoscere meglio al Pubblico quale “cantore” della Terra di Liguria e grande artista europeo, Desidero concludere ricordando che gli fu conferita la medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica per i benemeriti della Cultura e dell’Arte. (A cura di Silvia Bottaro)