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20 Maggio 2011

Varazze: Una “Casa della Salute” a Varazze, convegno a Palazzo B. Jacopo

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Varazze, 20.05.2011.                                              Home page

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Una “Casa della Salute” a Varazze, convegno a Palazzo B. Jacopo

Il Circolo Culturale “l’Opinione” e i promotori dell’iniziativa di una “Casa della Salute” a Varazze, venerdì sera 13 maggio hanno presentato il progetto e spiegato i motivi del ritardo nella realizzazione, al pubblico presenta a Palazzo B. Jacopo.

Il moderatore, Dr. Carlo Delfino, ha aperto la seduta con una breve introduzione sulla storia della medicina a Varazze negli ultimi anni, ricordando come già nel 1987 fosse nata la prima aggregazione tra medici di famiglia con personale di segreteria (fatto allora assai innovativo), per lasciare poi la parola al Dr. Trucco, presidente dell’0rdine dei Medici della Provincia, che ha plaudito all’iniziativa, simile a quelle già sperimentate con successo in altri comuni del savonese, ma ricordando che la continuità assistenziale (tanto utile in alcuni momenti di urgente necessità) non deve interferire con il rapporto fiduciario del paziente con il proprio medico di  famiglia.

A questo punto il Dr. Torelli ricorda che dovendo partecipare per motivi ordinistici e sindacali a numerosi e frequenti incontri con colleghi operanti nelle varie regioni e provincie dello stivale aveva notato come l’indirizzo generale fosse quello delle aggregazioni in centri sanitari polifunzionali sia per motivi di economicità, sia per poter estendere la disponibilità nell’arco della giornata e sopratutto anche nei giorni festivi e prefestivi e sia per poter risolvere prontamente i problemi di chi si rivolge al Centro. Inizialmente non è stato facile convincere colleghi che operavano in studi di loro proprietà e abituati a lavorare in solitudine ad accettare di trasferirsi in una struttura comune, poi però con pazienza il problema è stato superato e una buona parte dei medici operanti sul territorio (9 su 12) ha compreso che il futuro  della pratica medica era indirizzato su quel percorso. Si è dovuto allora cercare un imprenditore che si interessasse di acquisire una struttura idonea per ospitare tanti operatori e mettesse la struttura stessa in condizioni di agibilità non essendo concepibile che i vari operatori sanitari investissero in parcelle di struttura non realizzabili al momento della cessazione di attività. In breve tempo anche questo ostacolo veniva superato. Percorso molto facile invece con l’ASL 2, dal momento che aveva già sostenuto in altri comuni operazioni simili e non vedeva l’ora che anche Varazze si adeguasse.

Quando però la scelta del luogo più idoneo per realizzare la Casa della Salute  cadde sull’immobile delle Boschine, di proprietà del Comune, la situazione  incominciò ad ingarbugliarsi. Iniziarono così i contatti con la pregressa Amministrazione che da una parte si dichiarava felice dell’idea (tanto da  impegnarsi in una deliberazione di Giunta a destinare l’immobile in questione a  questa finalità) ma nel contempo decidendo di scegliere l’affidamento tramite affitto delle Boschine con una asta pubblica che viste le richieste andò deserta. Nella successiva campagna elettorale l’attuale Amministrazione inserì tra i progetti prioritari l’impegno a favorire la realizzazione di una Casa  della Salute nell’immobile delle Boschine, senonché, in una delibera di Giunta della nuova Amministrazione già insediata, veniva deciso di dedicare quell’immobile alla realizzazione di una “Social Hause”. Fallito però questo  progetto si è così ritornati alla vecchia idea, dimenticando però che su quell’immobile pendeva una vertenza giudiziaria con le Poste Italiane che per  una sentenza in Corte di Appello erano tenute a pagare al Comune tutti gli affitti pregressi e quelli futuri fino al 2030. Il Dr. Torelli ricorda ancora che mentre attualmente i fautori dell’operazione spingono affinché il Comune rivendichi sì i debiti pregressi, ma rinunci a quelli futuri, che verrebbero compensati dagli affitti pagati da chi intende realizzare la Casa della Salute, gli uffici di Ragioneria Comunali intendono rivendicare tutto il dovuto.

Dopo Torelli prende la parola il Sindaco Prof Giovanni Delfino che assicura la piena volontà di tutta l’Amministrazione nel cercare di realizzare questa struttura che potrebbe diventare un vanto per tutta la città anche in funzione della sua vocazione turistica. Segue l’intervento dell’Ass. ai Servizi Sociali, Antonio Franzone, che conferma quanto in una città in cui vi è la tendenza da parte dell’Azienda Sanitaria di tagliare alcuni servizi la realizzazione di un centro sanitario polivalente sarebbe una chiara sterzata con inversione di rotta. Segue poi l’intervento dell’Ass. all’Urbanistica e all’Edilizia Privata Cav. Gerolamo Carletto che, sostenendo la nostra tesi di andare ad un concordato con le Poste per risolvere la questione dei debiti futuri invita il Sindaco a dare agli uffici competenti dei chiari indirizzi, non essendo finalità precipua dei comuni quella di far cassa ma di offrire piuttosto servizi ai cittadini.

ed in particolare cosa comprenderebbe quella di Varazze. Il progetto per la Casa della Salute prevede una realizzazione su tre piani: 1) Piano terra: Accoglienza con Cupa, studio radiologico (essenzialmente ecografie e forse RMN su articolazioni) convenzionato, Centro riabilitativo convenzionato, infermeria e centro prelievi che fungerebbe anche da studio medico nei giorni festivi e prefestivi. 2) Primo piano: Accoglienza, Sportello per servizi sociali, Studi dei medici di famiglia e studi specialistici in “intra moenia”. 3) Secondo piano, Studi di medici di famiglia e studi specialistici come al primo piano.

Se lo spazio lo permetterà è prevista anche una piccola sala operatoria per piccoli interventi chirurgici di orientamento dermatologico. (Giuseppe Torelli)

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