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18 Marzo 2011

Varazze: Vogliamo una rapida soluzione per la crisi dei cantieri Baglietto

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni

Varazze, 18.03.2011.                                            Home page

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Vogliamo una rapida soluzione per la crisi dei cantieri Baglietto

Proprio così; quello che noi vogliamo, come pure la maggioranza dei varazzini con i quali giornalmente ci confrontiamo, al punto in cui è giunto l’iter burocratico per la vendita dei Cantieri ad un nuovo proprietario, disposto a rilanciare la produzione ed investire ingenti risorse finanziare nel recupero urbano del sito varazzino, è la cosa più logica è naturale: una rapida soluzione della crisi e una pronta ripresa dell’attività commerciale e produttiva.

Nei nostri precedenti post con i quali abbiamo divulgato prima la proposta del Dr. Vitelli, poi una dietro l’altra la presa di posizione delle locali Associazioni di categoria Ascom e Albergatori, della RSU dei Cantieri e del PDL, siamo stati chiari nel ribadire che ogni proposta, finalizzata a risolvere al più presto la crisi occupazionale è benaccetta, mentre ogni altra azione tendenzialmente e potenzialmente destinata a rallentarla è da avversare con decisione, “senza se e senza ma”. Per evitare ogni possibile fraintendimento e, ribadire ancora una volta che se esistono condizioni per soluzioni diverse da quelle ormai in avanzata fase di perfezionamento, devono essere fatte nei luoghi preposti e nelle forme adeguate.

Pubblichiamo ora, e auspichiamo con questo di porre la parola fine alla querelle, il commento sulla faccenda inviatoci dall’Amministratore delegato e liquidatore dei Cantieri Baglietto Rag. Federico Galantini.

“Pur vivendo all’estremo dell’altra riviera ligure, ho seguito il dibattito che si sta svolgendo in questi giorni sulle proposte avanzate che interessano l’area attualmente occupata dai Cantieri Baglietto. Nella mia qualità di legale rappresentante di questa realtà, sento la necessità di dover intervenire sulla questione. Fin da quando la proprietà mi ha comunicato che non era più in grado di sostenere finanziariamente il sostegno dei cantieri appartenenti al Gruppo Baglietto, dandomi pieno ed incondizionato mandato di trovare un imprenditore che potesse garantire sia la continuità produttiva, sia la sopravvivenza del marchio Baglietto e Cantieri di Pisa, sono sempre stato convinto che per raggiungere questo scopo era necessario mantenere l’unitarietà dei cantieri stessi.

Certamente il mio compito sarebbe stato più facile se avessi fatto lo ‘spezzatino’, come mi è stato più volte richiesto, ma che fine avrebbero fatto i cantieri Baglietto o Cantieri di Pisa? Il primo sarebbe stato tolto da Varazze, dove storicamente è nato, cento anni esatti prima di me? Sarebbe rimasto a La Spezia o si sarebbe invece, come qualcuno voleva fare, venduto ad altri sia il marchio sia il cantiere di Varazze? Che fine avrebbero fatto i lavoratori? Forse 2 o tre avrebbero, com’è stato prospettato, trovato occupazione con l’ampliamento della attuale ‘marina’. I Cantieri di Pisa sarebbero stati trasferiti in Turchia o in Russia? Ho sempre rifiutato queste soluzioni così come ho sempre combattuto i tentativi di speculazione, che sono stati fatti a La Spezia e a Varazze, e li contrasterò sempre per poter raggiungere lo scopo prefissato.

So quanto i lavoratori e gli Amministratori Pubblici tengano, a Varazze, a Baglietto, ne ho avuto, fin dall’inizio, ampia manifestazione. Ho fatto comunque lavorare i cantieri ed ora, che finalmente è stato trovato l’imprenditore che ha tutti i requisiti richiesti, solidità patrimoniale (che da sola non basta, il passato insegna) capacità produttiva ed imprenditoriale, voglia di investire( a Varazze sono stati previsti circa 10 milioni di euro per fare il restyling del cantiere) e di fare, con l’entusiasmo e lo spirito di un giovane, raro in un momento di crisi come questo, ora che sto per passare a Balducci ed alla sua famiglia le attività produttive ( stiamo preparando le ultime carte affinché ciò avvenga a brevissimo) ecco che qualcuno viene fuori per cercare di impedire la ripresa delle attività, promettendo mari e monti, benessere per tutti.

Un caro amico, molto “navigato”, se mi è consentito usare il termine, esperto poiché da anni è proprietario di una ‘marina’ sulla foce del fiume Magra, parlando un giorno proprio di gestione di porticcioli turistici, mi ha fatto riflettere sul fatto che ogni barca, quando nasce, ha il proprio attracco, che è difficile quindi farle spostare da un luogo all’altro e che, di conseguenza, per poter garantire lo sviluppo di tali attività, per poter riempire i porticcioli, è necessario che venga superata l’attuale crisi di mercato e che vengano costruite nuove barche. Quindi se la cantieristica non riprende è, a mio avviso, inutile aumentare l’offerta di posti barca.

Certo, il turismo è una delle primarie risorse del nostro Paese, anche se non sappiamo sfruttarne appieno le potenzialità, ma, essendo legato alla stagionalità, non sempre riesce a garantire la continuità occupazionale, da solo non basta, occorre che ci sia attività produttiva, sia essa artigianale o industriale. Non facciamoci ingannare da utopie, il cantiere Baglietto è da 157 anni che, fra alti e bassi come del resto avviene ciclicamente in tutti i settori, è in attività a Varazze, facciamo si che qui viva ancora a lungo. Cordialmente. (Federico Galantini)”

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