Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
Varazze, 27.11.2010. Home page
PonentevarazzinoNews
Una serata con “Anatomia della fame” di Vittorio Rinaldi a Palazzo Beato Jacopo
Sabato 20 novembre, presso il Palazzo Beato Jacopo, l’Associazione Amandla per un commercio equo e solidale ha proposto un incontro con Vittorio Rinaldi, antropologo, per la presentazione del libro di cui è autore “Anatomia della fame”.
Coordinatore della campagna “Diritto al cibo”, la campagna promossa da Altromercato, il Consorzio di cui fa parte la Bottega equosolidale varazzina, Rinaldi ha sviluppato alcuni punti che appaiono paradossali riguardo al problema della difficoltà d’accesso al cibo per buona parte del pianeta. Un miliardo di persone soffre la fame, per lo più in situazioni molto meno eclatanti di quelle che ci vengono proposte dai mezzi di comunicazione: si tratta d’una moria, soprattutto infantile, silenziosa e terribile, che avviene in ambito domestico, lontano dai riflettori e per lo più in ambito rurale. Il mondo agricolo, cioè quello che produce il cibo, è infatti per assurdo quello che dà meno chance di sopravvivenza e il successivo, caotico inurbamento di gran parte di quella popolazione è la conseguenza logica di un sistema profondamente ingiusto. Le regole inique del mercato globale si intrecciano spesso con l’incapacità dei governi nazionali che si trovano a combattere con sistemi economici eredità di un colonialismo i cui strascici dettano ancora le scelte di esportazione e importazione in ambito agricolo.
Con vari interventi, i numerosi presenti hanno manifestato il loro apprezzamento alle parole di Vittorio Rinaldi, cercando anche di suggerire qualche piccolo passo, quale una maggior attenzione alle risorse energetiche, al consumo critico, all’educazione alimentare, agli sprechi, per dare un piccolo, ma fondamentale contributo ad un processo virtuoso che porti in un lento, ma continuo cammino, ad un futuro più vivibile per tutti.
Questo libro risponde a una domanda che è sulla bocca di tutti, raccontando i meccanismi globali e locali che affamano il Sud del mondo: gli appetiti dei governi e delle multinazionali, le guerre, le malattie. E spiega che per sfamare la Terra bisogna ripartire dalla sovranità alimentare e promuovere un “rinascimento” contadino. (Marina Tomaselli)
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