Varazze: Legambiente, Senatore Orsi, alluvioni e dinamiche fluviali

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Varazze, 12 ottobre 2010.                                          Home page

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Legambiente, Senatore Orsi, alluvioni e dinamiche fluviali

Varazze_rio Arzocco_Alluvione_4.10.2010Pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci da Legambiente Liguria, che ha deciso di fare alcune precisazioni sulle affermazioni del Senatore Orsi a proposito della recente alluvione, in quanto riteniamo possano essere di generale interesse e oggetto di analisi e discussione appena avremo archiviato l’emergenza che attualmente vede tutti noi impegnati.

Da Legambiente Genova. Abbiamo letto l’intervista al Senatore Orsi sulle cause dell’alluvione a Genova e Savona, e abbiamo constatato che il Senatore ben poco sa delle dinamiche fluviali.

Innanzitutto parla di estrazione del materiale litoide senza nemmeno sapere cosa ciò comporti dal punto di vista idrogeologico: tutte le volte che si scava in un fiume o torrente senza che vi sia un sovralluvionamento conclamato dalle autorità competenti come le Autorità di bacino, e di certo i Sindaci non hanno tali competenze, si fa un danno, anzi più danni. Sicuramente scavando e raddrizzando un alveo si accelera la discesa delle acque di piena aumentando la violenza di quest’ultima con conseguenze tragiche per gli abitati a valle.

Nel caso poi di foci di fiumi e torrenti con un minimo di pianura (come il Magra, l’Entella, il Centa , l’Argentina o il Roia) scavando si favorirebbe il richiamo di acqua salata dal mare con la conseguenza della salinizzazione delle falde.

Il Senatore dimostra poi di non conoscere affatto le dinamiche legate alla vegetazione in alveo: fatta eccezione per tratti particolarmente strozzati e artificializzati, dove la stessa può effettivamente fare “tappo”,  o fatta eccezione anche per i tronchi secchi o pericolanti, la vegetazione in alveo ha una funzione positiva, ossia quella di rallentare e contenere le piene, impedendo anche in questo caso che l’acqua prenda velocità con conseguenze disastrose a valle!

Quindi anziché volere cambiare le leggi in senso permissivo ricreando nei fiumi e torrenti il “far west” che c’era una volta, con interventi assolutamente scriteriati di Sindaci e addirittura privati, bisognerebbe chiedere interventi di manutenzione ordinaria e frequente con criteri di taglio selettivo della vegetazione, e quindi non “a raso” come vorrebbero certi Amministratori; si prenda come riferimento per questo tipo di interventi selettivi il manuale scritto dall’Autorità Interregionale di bacino del Magra.

Se fiumi e torrenti della Liguria vanno di fuori non è perché alle foci ci sono alcuni SIC, oltretutto Aree Protette riconosciute dall’Unione Europea e non solo per proteggere le “paperelle”, ma a causa del fatto che in Liguria si è costruito troppo e male, e i nostri corsi d’acqua, nei tratti terminali, sono assediati dal cemento, e quello si che fa “tappo”!

Quindi Orsi, come tutti i suoi colleghi Sindaci, anziché chiedere interventi che da un punto di vista sia ambientale che idrogeologico sarebbero controproducenti, inizi a vedere se nel suo Comune c’è da cominciare a demolire qualcosa in cemento armato …

Il Presidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti

Il Responsabile Assetto Idrogeologico e Aree Protette di Legambiente Liguria Alessandro Poletti

Legambiente Liguria Onlus, Via Caffa 3/5 b, 16129 Genova

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Questo articolo è stato pubblicato il 12 Ott 2010 alle 11:55 ed è archiviato nelle categorie - Alluvione 4.10.2010, Ambiente, Attualità, E: GALLERY, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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