PonentevazzinoNews
Varazze, 29.09.2010. Home page
Può essere ancora salvata la bella e lussureggiante Liguria ingannata e stuprata dal cemento
La Liguria è stata stuprata dal cemento, mentre il suo territorio essendo naturalmente bello ma tanto delicato, avrebbe dovuto essere trattato con attenzione ed amorevole delicatezza, anziché essere martirizzato senza alcun ritegno fin sulle sue coste, da tutti ritenute uniche ed un eccezionale omaggio ad una popolazione così duramente chiamata a difenderne colline, dirupi e montagne del suo adiacente entroterra.
Quale prospettiva economica di pubblica utilità futura può giustificare e supportare, il progetto di nuovi insediamenti residenziali di seconde case e l’altro in via di realizzazione che prevede un posto-barca ogni trenta abitanti? Con quale coraggio ci apprestiamo a distruggere quel poco di costa intatta ed a togliere le ultime spiagge libere ancora rimaste fruibili ai più bisognosi, per metterle a disposizione di chi può più spendere?
Queste sono alcune delle domande che ci sono state poste e che abbiamo deciso di analizzare e discutere, in una delle nostre prossime riunioni allargata ai sostenitori che vorranno farci pervenire la loro adesione tramite e-mail, i punti ascolto e gli altri canali solitamente utilizzati.
Con “CamminAmare Liguria 2008” sono state verificate situazioni ed acquisite documentazioni significative, sulla reale condizione in cui versa il tratto costiero della nostra regione, esperienze che possono essere di aiuto e partenza per una seria analisi e costruttivo confronto.
L’argomento è di pressante attualità ormai da circa mezzo secolo, oggi però riveste particolare urgenza in quanto il fenomeno interessa un ingente patrimonio post industriale obsoleto e fatiscente, ed è molto esteso e radicato in un tessuto sociale in parte più coinvolto e partecipe ed in parte colpevolmente assente, nonostante le maggiori conoscenze acquisite ed una più presente informazione. Parlarne potrebbe aiutarci a meglio capire cosa realmente vogliamo, dove siamo diretti e cosa ci aspettiamo per il nostro domani e per quello dei nostri figli.