Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
Varazze, 20.09.2010. Home page
PonentevarazzinoNews
Presto conosceremo il futuro prossimo dei Cantieri Baglietto
Ci siamo, è arrivato il momento di decidere quale futuro si profila per i Cantieri Baglietto. Sono veramente tante le persone in trepidante attesa, chi più chi meno naturalmente, ma sempre direttamente interessate e coinvolte dalle decisioni che l’Ad Federico Galantini, insieme agli incaricati del Giudice del Tribunale, prenderà oggi o al massimo nei prossimi giorni.
Sono tre le offerte di acquisto pervenute per i Cantieri di Pisa, La Spezia e Varazze: Cantiere San Lorenzo di Ameglia, Effebi Overmarine di Massa, New Project srl di Milano, i soli rimasti a contendersi la rinascita del famoso marchio. Bisognerà attendere probabilmente anche il confronto con le rappresentanze sindacali, dei creditori e delle istituzioni, prima di essere certi di chi guiderà il nuovo Gruppo.
Di parole ed ipostesi in questi ultimi mesi se ne sono fatte veramente tante, anzi troppe. Per chi è in cassa integrazione, per chi deve incassare o per chi spera di poter recuperare una parte di quanto dovutogli per prestazioni o forniture di materiali risalenti agli scorsi anni, è ormai giunta l’ora di fare chiarezza, di snebbiare per quanto possibile un orizzonte per nulla roseo e già fin troppo incerto.
In tutta questa brutta vicenda, della quale persino ci duole parlarne e per la quale molti di noi varazzini devono assumersi proprie specifiche responsabilità e “mea culpa”, quello che più ci colpisce e procura frustrazione, naturalmente a chi è sensibile e non ha cuore di pietra, coscienza alla pece e faccia di gomma, è il fatto di aver ormai metabolizzato l’amara consapevolezza che con questa ultima disastrosa avventura, quella che tra il 2004-2006 ci era stata presentata come la “Eldorado” per il “gabbiano dalle ali spiegate”, già conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, si è conclusa l’attività di costruttori di navi in terra varazzina.
Con i Cantieri Baglietto Varazze esce definitivamente di scena e cala il sipario su una millenaria tradizione, quella che si perde nella notte dei tempi, esportata ed insegnata al mondo intero: l’arte di costruire magnifiche navi, belle, sicure e veloci.
Gli Yacht dei Cantieri Baglietto bene rappresentano l’antico animo e spirito di quei maestri d’ascia, calafatari, disegnatori, progettisti, arredatori e gli abili ed estrosi artigiani che tanta fama e lustro hanno procurato alla comunità varazzina. Non poter più assistere alla nascita di un nuovo scafo, che prende forma e si materializza, ingrandendosi giorno dopo giorno sotto ai prorpi occhi, fino a vederlo poi scendere in acqua e prendere il mare, per sfrecciare sicuro e spavaldo sulle onde così facilmente domate, ci rattrista e ci fa sentire tutto il peso di un’importante perdita, che anche se da tempo annunciata è pur sempre devastante. Naturalmente non per tutti allo stesso modo: ai cuori di pietra, alle coscienze alla pece e alle facce di gomma, non potrebbe fregargliene di meno; sono altre le cose della vita importanti per loro. E …, domani è un altro giorno!
Sul sedime varazzino dei Cantieri Baglietto, abbiamo avuto assicurazione dagli attuali Presidenti di Regione e Provincia e da Sindaco e Assessore all’Urbanistica, che non si costruiranno palazzine e condomini; o continua l’attività cantieristica o l’area demaniale torna alla città. Vigileremo affinché ciò continui ad essere vero anche domani, quando l’area messa in vendita dal Demanio sarà probabilmente acquistata dai privati nuovi proprietari dei Cantieri.
Una partita decisamente complessa che richiede un interesse e un notevole impegno da parte dei nostri politici, per cercare di evitare una accentuata delocalizzazione della locale attività produttiva dei Cantieri. Necessità una costante presenza al tavolo delle trattative, dove si deciderà il futuro dei tre siti produttivi in discussione. Varazze oltre al restyling di yacht potrebbe benissimo ospitare la progettazione per l’intero gruppo, ad esempio. L’unica cosa che tutti noi oggi non possiamo permetterci di fare è sicuramente quella di restare alla finestra, ad aspettare che siano altri a decidere il nostro futuro.
Per approfondire:
Il Secolo XIX Ed. la Spezia – 18/09/10 – pag. 21
Allarme della Cna sul futuro del Cantiere Baglietto. Lunedì i commissari decidono. Matellini: «Occhio a investitori stranieri»
Cantieri Baglietto, lunedì il liquidatore, Federico Galantini, e i due commissari nominati dal tribunale, Rosanna Ghirri e Luca Sodini, decideranno sul nuovo proprietario del gruppo nautico con siti produttivi a Pisa, La Spezia e Varazze. Tre le società che hanno avanzato la richiesta di acquisto: Cantiere Sanlorenzo amministrato da Massimo Perotti; Effebi Overmarine Di Giuseppe Balducci;New Project che fa capo al magnate russo, Vladimir Antonov. Ovviamente, grande attesa tra i dipendenti, i fornitori e, in genere, nel mondo politico ed economico cittadino. A tale proposito, da evidenziare una precisa presa di posizione da parte di Angelo Matellini, direttore degli artigiani Cna, che si confessa preoccupato circa l’esito della vendita. Matellini ricorda come «la proposta concordataria sia ingenerosa per i fornitori a cui verrebbe riconosciuto soltanto il 10% dei crediti maturati».
«La revisione al rialzo della quota che si riconoscerebbe ai fornitori è senz’altro un elemento importante ma, va detto, non può essere la principale o quella determinante precisa il direttore della Cna Alle imprese dell’indotto occorre soprattutto la garanzia di un serio piano industriale che rilanci il marchio e le produzioni dei cantieri. Sulla stampa sono apparsi articoli che ci preoccupano non poco, dove si parla di ex dirigenti e, forse, dello stesso gruppo finanziario responsabile del disastro che si muoverebbero per riprendersi l’azienda facendo pagare i loro errori interamente ai fornitori e alle imprese dell’indotto. In questo caso, oltre al danno economico del 90% o dell’80%, avremmo la beffa di dover lavorare per le stesse persone. Parimenti sono preoccupanti le notizie di investitori stranieri con partner industriali dell’Europa del nord, storicamente concorrenti alle produzioni del Mediterraneo, che potrebbero portare via sia il prestigioso marchio che le produzioni. Per questi investitori si deve senz’altro valutare che investimenti hanno fatto nel corso degli anni e quali e quante sono le realtà produttive che dopo essere state acquistate, sono ancora attive e rispondenti ai presupposti dichiarati. Chiediamo ai commissari e all’amministratore la massima attenzione e la giusta considerazione anche e soprattutto del valore intrinseco che la continuità aziendale rappresenta per tutti coloro che hanno lavorato in questi anni per i cantieri Baglietto». A.LU.
Fonte: Valdimagranews