Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
Varazze, 15.07. 2010. Home page
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In ricordo di Vanna Bozzano Giorgis
In una lettera del 22 ottobre del 1951, firmata dal poeta e pittore Farfa, celebra così l’unione di Vanna e Guglielmo: «Lui pittor di dolce dote/ lei di grazia tutta sua/ con gli occhi ammandorlati/ e il matrimonio fu. Alle giovani due tempre un augurio vien dal cuore stretti stretti nell’amore come oggi sempre sempre».
Testimonianza storica di Silvia Campese pubblicata su Il Secolo XIX dell’11.12.2009, a due giorni dalla scomparsa della Signora Vanna, 84 anni, moglie del maestro Guglielmo Bozzano, artefice protagonista dell’arte del Novecento con la sua pittura, gli acquarelli e le ceramiche. Vanna Giorgis ha condiviso e vissuto attivamente insieme e per il marito ogni nuova esperienza artistica e culturale del periodo, creando infine la “Fondazione Bozzano-Giorgis”.
Fondazione che dopo la scomparsa del marito, avvenuta nel 1999, l’ha vista totalmente impegnata a catalogare opere, lavori, ricerche, studi ed esperienze, puntigliosamente ordinati nei suoi “Quaderni”, l’ultimo dei quali presentato proprio pochi giorni prima di lasciarci per ricongiungersi al suo adorato marito. Aveva infatti inaugurato martedì 1 dicembre, presso Palazzo Beato Jacopo, la mostra e il libro intitolato “Futurismo e il suo tempo”. Catalogo da lei curato nei minimi particolari con perizia e passione, come era solita fare per ogni pubblicazione.
Venerdì 4 dicembre chi scrive era li, insieme alla Signora Vanna, nella sala espositiva al secondo piano di Palazzo Beato Jacopo, a discutere proprio della sua grande passione, dell’impegno che le riempiva le giornate. Dovevamo rivederci il martedì successivo, 8 dicembre, per rilasciare un’intervista richiestaci dalla corrispondente di un noto quotidiano; ma lunedì 7 dicembre la Prof.ssa Elsa Roncallo ci informava dell’improvviso malore e del suo ricovero. Vanna Giorgis è rimasta nei nostri ed in tutti cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerla e frequentarla. Ci rimane la sua ultima foto, scattata quel venerdì 4 dicembre 2009, proprio li a Palazzo Beato Jacopo, tra le cose tanto amate, che la stessa sera avevamo assemblato in un collage e pubblicato, per esaltare passione, volontà e determinazione di una grande Donna.
Ecco come l’ha ricordata per noi la Dott.ssa Elsa Roncallo, che ringraziamo:
“Vanna Bozzano Giorgis è mancata improvvisamente il 9 dicembre dello scorso anno, mentre a palazzo Beato Jacopo era in corso la mostra “Il futurismo e il suo tempo”, da lei ideata in omaggio alla corrente artistico-letteraria con testimonianze locali e addirittura familiari dei contatti di Guglielmo Bozzano con i futuristi.
La signora Vanna, silenziosa e preziosissima collaboratrice del marito e, dalla scomparsa di lui nel 1999, custode delle sue produzioni artistiche e delle collezioni raccolte insieme negli anni, aveva creato una Fondazione proprio per preservarle e valorizzarle nelle periodiche esposizioni da lei stessa pensate e progettate: e questo è il compito che ci ha lasciato in eredità.
Nel pieno e un po’ eccessivo fulgore dell’estate la Fondazione Bozzano-Giorgis è quindi tornata a riunirsi secondo il tradizionale calendario della sua fondatrice che, attenta programmatrice quale era, nel corso di una mostra appena inaugurata pensava già alla successiva da allestire.
Lo sguardo dei membri della Fondazione, riuniti dal presidente Giorgio Olcese, successore di Vanna in questo ruolo, è quindi già rivolto al prossimo autunno ma è, per una volta, utile se non necessario un piccolo bilancio della prima mostra allestita senza la sua animatrice ma “per” lei, a giugno, mese in cui da anni teneva l’annuale appuntamento della produzione artistica di Bozzano con la città e i turisti, un’abitudine che sarebbe opportuno non dover perdere. I visitatori non numerosissimi sono stati però, ancora una volta sensibili e raffinati ammiratori di un allestimento sobrio ma efficace.
Se fosse stata ancora con noi la sua naturale modestia ci avrebbe impedito di realizzarla ma “I libretti di Vanna” non sono solo un cortese omaggio alla loro autrice quanto la presentazione di opere d’arte in altrettante piccole opere d’arte che sono i libretti stessi tanta era la cura che vi dedicava. E penso in particolare ai volumetti di Storie naturali dove con pochi tratti di carboncino Bozzano sapeva rendere il movimento e l’espressione degli animali della campagna o la bellezza essenziale delle piante del prato.
Scelto il tema, il soggetto o l’atmosfera Vanna trascorreva mesi alla paziente ricerca dei “pezzi” più adatti e preziosi da esporre e tra questi sceglieva i più emblematici e con la maggior resa visiva da fotografare per il catalogo. Per anni ha fatto tutto questo pressoché da sola anche perché, il suo innato gusto e il suo sicuro colpo d’occhio la facevano sempre decidere il meglio e aveva solo bisogno di un “braccio” operativo il caro amico Enzo della Coop Tipograf presso cui stampava.
Ad accompagnare le immagini ci sono sempre le parole, pertinenti ed essenziali, di poeti e scrittori suggerite e spesso composte personalmente da Giorgio Olcese, profondo conoscitore dell’arte del ‘900 e grande amico di Bozzano che simpaticamente chiama “il Guglie”.
Negli ultimi anni ha trovato, e progressivamente compreso indispensabile, la collaborazione di Francesco Fazio. che artisticamente è forse diventato per lei quel che lei era per Guglielmo, la sua memoria e il suo archivio, in perfetta sintonia con le sue sensibilità per cui poteva consigliare e anche “sconsigliare” e lo faceva con la sua abituale discrezione tanto che la decisione finale e definitiva era sempre di Vanna.
Ma torniamo alla mostra: eccola inconfondibile, sia in un profilo su un piatto o vaso di ceramica, sia in una foto ingrandita dove appare bella sempre, giovanissima o meno giovane; ma solo la macchina fotografica ci rende quello sguardo tra l’ironico e l’arguto che non nasconde però una rara capacità di cogliere la bellezza della vita. (Elsa Roncallo, membro della Fondazione Bozzano-Giorgis).”
Precedente post sull’argomento
In ricordo di Vanna Bozzano Giorgis
In una lettera del 22 ottobre del 1951, firmata dal poeta e pittore Farfa, celebra così l’unione di Vanna e Guglielmo: «Lui pittor di dolce dote/ lei di grazia tutta sua/ con gli occhi ammandorlati/ e il matrimonio fu. Alle giovani due tempre un augurio vien dal cuore stretti stretti nell’amore come oggi sempre sempre». Testimonianza storica di Silvia Campese pubblicata su Il Secolo XIX dell’11.12.2009, a due giorni dalla scomparsa della Signora Vanna, 84 anni, moglie del maestro Guglielmo Bozzano, artefice protagonista dell’arte del Novecento con la sua pittura, gli acquarelli e le ceramiche. Vanna Giorgis ha condiviso e vissuto attivamente insieme e per il marito ogni nuova esperienza artistica e culturale del periodo, creando infine la “Fondazione Bozzano-Giorgis”.
Fondazione che dopo la scomparsa del marito, avvenuta nel 1999, l’ha vista totalmente impegnata a catalogare opere, lavori, ricerche, studi ed esperienze, puntigliosamente ordinati nei suoi “Quaderni”, l’ultimo dei quali presentato proprio pochi giorni prima di lasciarci per ricongiungersi al suo adorato marito. Aveva infatti inaugurato martedì 1 dicembre, presso Palazzo Beato Jacopo, la mostra e il libro intitolato “Futurismo e il suo tempo”. Catalogo da lei curato nei minimi particolari con perizia e passione, come era solita fare per ogni pubblicazione.
Venerdì 4 dicembre chi scrive era li, insieme alla Signora Vanna, nella sala espositiva di Palazzo Beato Jacopo, a discutere proprio della sua grande passione, dell’impegno che le riempiva le giornate. Dovevamo rivederci il martedì successivo, 8 dicembre, per rilasciare un’intervista richiestaci dalla corrispondente di un noto quotidiano. Lunedì 7 dicembre passati per concordare, la Prof.ssa Elsa Roncallo ci ha informati dell’improvviso malore e ricovero. Vanna Giorgis è rimasta nei nostri cuori ed in tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerla e frequentarla. Ci rimane la sua ultima foto, scattata quel venerdì 4 dicembre 2009, proprio li nella sala espositiva di Palazzo Beato Jiacopo, tra le cose che tanto amava, che avevamo la stessa sera combinato in un collage, per esaltare passione, volontà e determinazione di una grande Donna.
Ecco come l’ha ricordata per noi la Dott.ssa Elsa Roncallo, che ringraziamo:
“Vanna Bozzano Giorgis è mancata improvvisamente il 9 dicembre dello scorso anno, mentre a palazzo Beato Jacopo era in corso la mostra “Il futurismo e il suo tempo”, da lei ideata in omaggio alla corrente artistico-letteraria con testimonianze locali e addirittura familiari dei contatti di Guglielmo Bozzano con i futuristi.
La signora Vanna, silenziosa e preziosissima collaboratrice del marito e, dalla scomparsa di lui nel 1999, custode delle sue produzioni artistiche e delle collezioni raccolte insieme negli anni, aveva creato una Fondazione proprio per preservarle e valorizzarle nelle periodiche esposizioni da lei stessa pensate e progettate: e questo è il compito che ci ha lasciato in eredità.
Nel pieno e un po’ eccessivo fulgore dell’estate la Fondazione Bozzano-Giorgis è quindi tornata a riunirsi secondo il tradizionale calendario della sua fondatrice che, attenta programmatrice quale era, nel corso di una mostra appena inaugurata pensava già alla successiva da allestire.
Lo sguardo dei membri della Fondazione, riuniti dal presidente Giorgio Olcese, successore di Vanna in questo ruolo, è quindi già rivolto al prossimo autunno ma è, per una volta, utile se non necessario un piccolo bilancio della prima mostra allestita senza la sua animatrice ma “per” lei, a giugno, mese in cui da anni teneva l’annuale appuntamento della produzione artistica di Bozzano con la città e i turisti, un’abitudine che sarebbe opportuno non dover perdere. I visitatori non numerosissimi sono stati però, ancora una volta sensibili e raffinati ammiratori di un allestimento sobrio ma efficace.
Se fosse stata ancora con noi la sua naturale modestia ci avrebbe impedito di realizzarla ma “I libretti di Vanna” non sono solo un cortese omaggio alla loro autrice quanto la presentazione di opere d’arte in altrettante piccole opere d’arte che sono i libretti stessi tanta era la cura che vi dedicava. E penso in particolare ai volumetti di Storie naturali dove con pochi tratti di carboncino Bozzano sapeva rendere il movimento e l’espressione degli animali della campagna o la bellezza essenziale delle piante del prato.
Scelto il tema, il soggetto o l’atmosfera Vanna trascorreva mesi alla paziente ricerca dei “pezzi” più adatti e preziosi da esporre e tra questi sceglieva i più emblematici e con la maggior resa visiva da fotografare per il catalogo. Per anni ha fatto tutto questo pressoché da sola anche perché, il suo innato gusto e il suo sicuro colpo d’occhio la facevano sempre decidere il meglio e aveva solo bisogno di un “braccio” operativo il caro amico Enzo della Coop Tipograf presso cui stampava.
Ad accompagnare le immagini ci sono sempre le parole, pertinenti ed essenziali, di poeti e scrittori suggerite e spesso composte personalmente da Giorgio Olcese, profondo conoscitore dell’arte del ‘900 e grande amico di Bozzano che simpaticamente chiama “il Guglie”.
Negli ultimi anni ha trovato, e progressivamente compreso indispensabile, la collaborazione di Francesco Fazio. che artisticamente è forse diventato per lei quel che lei era per Guglielmo, la sua memoria e il suo archivio, in perfetta sintonia con le sue sensibilità per cui poteva consigliare e anche “sconsigliare” e lo faceva con la sua abituale discrezione tanto che la decisione finale e definitiva era sempre di Vanna.
Ma torniamo alla mostra: eccola inconfondibile, sia in un profilo su un piatto o vaso di ceramica, sia in una foto ingrandita dove appare bella sempre, giovanissima o meno giovane; ma solo la macchina fotografica ci rende quello sguardo tra l’ironico e l’arguto che non nasconde però una rara capacità di cogliere la bellezza della vita. (Elsa Roncallo, membro della Fondazione Bozzano-Giorgis).”
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I Libretti di Vanna, in ricordo di Giovanna Giorgis