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Varazze, 6 ottobre 2009.
PonentevarazzinoNews
La gestione dell’acquedotto preoccupa
‘Gente Comune Varazze’
Irene Defilippi di ‘Gente Comune’, Lista Civica dell’opposizione varazzina, rappresentata in Consiglio Comunale da Stefano Vallerga, ha sollevato il problema costituito dalla privatizzazione dell’acqua, classico bene comune per eccellenza, tra i consiglieri presenti in Sala Consigliare, ottenendo l’impegno del Signor Sindaco ad istituire un tavolo di confronto, per trattare come merita un argomento di così elevato valore sociale per la collettività.
Per approfondire:
Forum italiano dei movimenti per l’acqua
Articolo di “Il Secolo XIX” del 30.09.2009 di Silvia Simoncelli – Varazze, la gestione dell’acquedotto accende la polemica.
Il sindaco Delfino: in concessione le nostre risorse idriche a Savona. Gente Comune: siamo preoccupati.
«Siamo molto preoccupati per quanto riguarda l’attuale corsa alla privatizzazione dell’acqua. Vogliamo sensibilizzare la gente e chi ci amministra su un tema di vitale importanza come questo. Un bene essenziale come l’acqua non può diventare oggetto di lucro e profitto per pochi. Gli “addetti ai lavori” sanno bene che oggi l’acqua vale più del petrolio, senza petrolio si può vivere ma senza acqua no». Il preoccupante comunicato arriva dal gruppo di minoranza Gente Comune di Varazze.
La questione si riferisce all’articolo 23-bis della legge 113/2008, modificata all’interno di un decreto per l’adempimento di obblighi comunitari, il 9 settembre scorso. Queste modifiche riguardano l’affidamento dei servizi pubblici locali, tra cui gli acquedotti, per garantire l’ottimizzazione delle risorse.
Stabiliscono che la gestione di questi stessi veda protagoniste, attraverso bandi di gara, società miste con compiti di gestione operativa, il cui socio privato debba possedere non meno del 40%.
Per una buona fetta di varazzini la lettura di questa legge si può tradurre in parole semplici: «Vorrà dire che anche l’acqua sarà sottratta alla gestione pubblica e affidata al mercato, quindi soggetta a speculazioni private». Il pensiero di Gente Comune, rappresentato dalla voce del membro Irene Defilippi, è chiaro. Continua: «In Sardegna, dove è avvenuta una forte privatizzazione, la popolazione ha denunciato bollette spropositate. I sardi si sono trovati a pagare anche cifre astronomiche per un bene che dovrebbe essere garantito e tutelato dalle istituzioni. Le forze politiche devono unirsi nella richiesta all’esecutivo di cancellare le modifiche alla legge 23-bis. Le amministrazioni locali, in particolare i comuni, devono dichiarare l’acqua bene di tutti e privarla di rilevanza economica, scegliendo di affidarla alle aziende a esclusivo capitale pubblico».
Il gruppo varazzino ha delle richieste specifiche per il sindaco Giovanni Delfino: «Chiediamo l’impegno dell’amministrazione e in particolare quello del sindaco su più punti. Innanzi tutto riconoscere che l’acqua del rubinetto è un diritto di tutti e non deve essere usata a scopo di lucro da soggetti privati; promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica. Questo significa aderire e sostenere le iniziative del Coordinamento Nazionale Enti Locali per Acqua Bene Comune e per la “ripubblicizzazione” del servizio idrico».
Delfino ha già fissato nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, che si terrà a metà ottobre, la questione “Acqua”. Al momento interviene dichiarando: «Siamo disponibili a concordare sull’importante tema con i gruppi consiliari, con la giusta attenzione che merita. Nel globale ci troviamo in accordo con le opinioni presentateci, dobbiamo ora sederci a un tavolo e discuterne».
Il sindaco continua e ci chiarisce le intenzioni dell’amministrazione: «Siamo dell’avviso di dare in concessione le nostre risorse idriche all’acquedotto di Savona, come del resto stanno facendo tutti i comuni del comprensorio. La gestione di Savona si sta ampliando, e, se non è pubblica, sarà gestita nell’interesse pubblico. Non è nostra intenzione fare dell’acqua un bene poco accessibile, anzi. Sono del parere che l’acqua del rubinetto sia meglio di quella in bottiglia e che questa risorsa debba essere ottimizzata. So di cittadine che utilizzano filtri per mineralizzare direttamente da rubinetti pubblici, gli abitanti possono portare le bottiglie e gratuitamente riempirle per l’uso personale. È anche un modo per diminuire l’accumulo di rifiuti. Difenderemo la nostra acqua».
Il direttivo.