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6 Ottobre 2009

Il sindaco di Albisola vuole costruzioni compatibili con il tessuto urbano

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Varazze, 6 ottobre 2009.

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Il sindaco di Albisola vuole costruzioni compatibili con il tessuto urbano

contrasto-tra-nuovi-e-vecchi-edifici-a-new-yorkLa notizia di quanto successo ad Albisola ha sollecitato la nostra immaginazione, tanto da convincerci a  portarla all’attenzione di chi segue il nostro impegno sociale, che al momento ci vede proprio impegnati in problematiche per certi versi similari.

Leggiamo con attenzione l’articolo diIl Secolo XIX”, di Giovanni Vaccaro Stop ai due palazzi in centro «l’impatto è eccessivo» – Albisola, blitz del sindaco Orsi”, sarà oggetto di un confronto a tema in uno dei prossimi incontri: “differenze, perché e percome”. 

“Albisola. È stato un vero e proprio blitz quello messo a segno dal sindaco di Albisola, Franco Orsi, nel corso del consiglio comunale dell’altra sera. Un intervento deciso che ha bloccato un progetto per la costruzione di due condomini con un’ottantina di appartamenti a due passi dal centro di Albisola. «Questo progetto richiede una variante urbanistica – ha spiegato il sindaco -, che però è in contrasto con gli indirizzi di questa maggioranza perché troppo impattante. Quindi la giunta non la approverà e la pratica non arriverà mai in consiglio comunale».

La vicenda dei due palazzi era iniziata ancora con la precedente amministrazione. Una cordata di imprese aveva presentato un progetto per la realizzazione di circa ottanta appartamenti lungo via Mariconi, sulle aree attualmente coltivate immediatamente a sud della linea ferroviaria, fra corso Mazzini e il torrente Sansobbia. Le case avrebbero dovuto essere destinate in gran parte a forme di edilizia convenzionata, ma il progetto aveva subito sollevato alcune perplessità. La variante urbanistica (necessaria per poter avviare la costruzione) era stata approvata all’unanimità in consiglio comunale. Ma dopo che alcuni abitanti della zona avevano presentato un esposto chiedendo di bloccare il progetto, gli stessi imprenditori ritirarono la pratica riservandosi di presentare un nuovo progetto contenente le modifiche necessarie. Il ritiro della pratica, quindi, provocò automaticamente il decadimento dell’iter e della variante urbanistica.

Ora il progetto è tornato sulle scrivanie degli uffici comunali, in parte modificato e con una nuova richiesta di variante al Puc. Ma a quel punto è intervenuto il sindaco: «Questa operazione è troppo impattante e va contro gli indirizzi che puntano a migliorare la vivibilità del paese. Volumi eccessivi non garantiscono la qualità abitativa. Saranno sicuramente edifici ecocompatibili e ben progettati, ma per le loro dimensioni presentano un forte impatto paesaggistico, soprattutto sul fronte verso via Dei Levantino e via Dei Conradi. Quindi, se non seguono le linee generali di miglioramento della qualità del tessuto urbano, non possono essere accettati». Il blitz di Orsi ha calamitato l’attenzione dei consiglieri e del pubblico presente in aula. Anche perché nell’ordine del giorno figurava soltanto una “comunicazione del sindaco”, senza riferimenti precisi. Orsi ha spiegato la situazione che si era venuta a creare e ha sottolineato che, per le nuove edificazioni, la maggioranza punta a un inserimento compatibile con il tessuto urbano.

Bocciata direttamente dalla giunta, la pratica non approderà neppure in consiglio. Se il progetto rispetta i requisiti del Puc, la pratica viene portata avanti dagli uffici, ma se richiede una variante è necessario un atto politico. Che la giunta Orsi non intende avvallare. La variante al Puc dovrebbe infatti essere proposta al consiglio dalla giunta dopo essere stata accolta da quest’ultima. Ma, ovviamente, se la giunta non la condivide, di certo non la propone al consiglio. «Ho ritenuto doveroso – spiega Orsi – comunicarlo ai consiglieri e alla cittadinanza. È una questione di delicatezza nei confronti dei colleghi».”

Il direttivo.
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