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14 Luglio 2009

Legambiente chiede di essere ascoltata sul piano casa approvato dalla Giunta regionale ligure

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Varazze, 14.07.2009.

PonentevarazzinoNews

Legambiente chiede di essere ascoltata
sul piano casa approvato dalla
Giunta regionale ligure

casa-ristrutturazioni-ampliamento-innalzamento-fotogramma-sole24oreLa giunta regionale ligure ha varato il piano casa che dovrà ora essere sottoposto alla commissione ambiente e territorio del Consiglio Regionale e poi essere approvato dallo stesso. Dando un primo giudizio delle notizie sin qui giunte sul merito del provvedimento, e quindi in attesa di conoscere nel merito quanto uscito dalla giunta regionale, non può sfuggire un senso di profonda ambiguità sui provvedimenti enunciati, in particolare sul rapporto tra questa normativa e i Parchi naturali regionali e nazionali.

Se da un lato può essere vero che la proposta è più restrittiva rispetto a quelle che erano le ipotesi formulate dal governo Berlusconi e per fortuna mai emanate, resta molto arretrata rispetto alla legge regionale della vicina Toscana (art 5 della legge 24/2009), dove è scritto chiaramente che “gli interventi edilizi (..) non possono essere realizzati su edifici abitativi che (..)  risultino (..)  collocati nei territori dei parchi e delle riserve nazionali e regionali”.

Come si vede l’esclusione dei Parchi e delle riserve è totale e inequivocabile.

Nella formulazione licenziata dalla giunta regionale ligure siamo invece di fronte a un fatto curioso: ci sono Parchi dove il divieto di applicazione del piano casa è già sancito per legge e altri dove si lascia agli stessi la decisione di adeguarsi.

Sembrerebbe una decisione di carattere democratico, aperto, in realtà significa la rinuncia da parte della Regione di prendersi la sua responsabilità nel determinare le condizioni generali di tutela del territorio. Sono ben 6 (Alpi Liguri, Antola, Aveto, Beigua, Montemarcello-Magra, Portovenere) i Parchi regionali a cui l’indicazione che viene data è: fate voi!

Questo è poco serio, ambiguo e forse inaccettabile da parte degli stessi enti Parco.

Un altro punto dolente del provvedimento, riguarda i centri storici, dove la non applicabilità del piano viene però accompagnata dall’apertura di osservazioni motivate in senso contrario da parte dei Comuni entro 60 giorni dall’emanazione della legge.

Il meccanismo sembra essere lo stesso dei Parchi, qui però la possibilità che i Comuni lo accolgano e quindi stravolgano il senso generale di tutela sono però maggiori rispetto ai Parchi.

Per questo Legambiente chiede  sin da ora di essere uditi e in questo senso invierà  una precisa richiesta al presidente della commissione consigliare.

Fonte: Genovapress

Il direttivo.
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