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Varazze, 10.07.2009.
PonentevarazzinoNews
L’Italia ritorna al nucleare
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviatoci dai Verdi Liguria e che tratta del ritorno al nucleare dell’Italia, quando altri paesi si stanno invece orientando su altre fonti meno pericolose per l’ambiente e la salute. Un tema questo del nucleare e fonti energetiche pulite e rinnovabili che trattiamo ormai da tempo e dovremo continuare a farlo anche in futuro. Gli effetti collaterali da analizzare e mettere in evidenza sono tanti ed importanti; occorre documentarsi, chiedere e vigilare; con il nucleare non sono ammesse scorciatoie e furbate!
Da “Verdi.it” del 09 luglio 2009 – Ritorno alla preistoria.
Il centrodestra approva in Senato la legge che riporta il nucleare in Italia. Francescato: “Mentre il G8 discute di tagli ai gas serra, Berlusconi affossa rinnovabili e risparmio energetico”. Protesta Legambiente
Roma – Via libera in Senato al ddl sviluppo che segna il ritorno dell’Italia al nucleare. Il provvedimento, in quarta lettura, è stato approvato dal centrodestra in via definitiva e quindi diventa legge. I voti a favore sono stati 154, i contrari 1, e gli astenuti 1. L’opposizione non ha partecipato al voto nel tentativo di far mancare il numero legale.
“Il ritorno al nucleare e’ una vera e propria follia sia dal punto di vista ambientale che Economico”, ha commentato Grazia Francescato, portavoce dei Verdi ed esponente di Sinistra e Libertà. Proprio mentre tutti i leader mondiali affrontano L’Aquila la questione dei cambiamenti climatici, “l’Italia di Silvio Berlusconi sceglie di affossare la ricerca e la promozione delle fonti energetiche rinnovabili e dell’efficienza energetica scegliendo un salto nel passato pericoloso, radioattivo e che porta con se il rischio della proliferazione a scopi militari”.
Angelo Bonelli, ex capogruppo dei Verdi alla Camera, ricorda “la pericolosa avventura del nucleare che altri paesi industrializzati hanno abbandonato o fermato, come Germania, Usa, Olanda, Spagna. Il piano nucleare di Berlusconi porterà ad una spesa di 20 miliardi di euro che sarà pagata dagli italiani con la bolletta elettrica; tutti i programmi nucleari infatti si reggono con i finanziamenti statali, accadde in Francia come negli Usa”
Dura anche Legambiente: ”Con grande soddisfazione questo governo oggi plaude a se stesso per aver raggiunto un antico obiettivo: tornare alla preistoria energetica e spendere soldi in grandiose e fragili cattedrali per la produzione di energia nucleare di terza generazione”.
Una tecnologia, quella voluta dall’Italia sul nucleare ”che Barak Obama – continua Legambiente – si e’ rifiutato di finanziare perche’ inquinante e insicura”. Ma non e’ solo il governo americano a frenare la diffusione dell’atomo. ”Addirittura il cancelliere tedesco Angela Merkel – sottolinea Legambiente – ha dichiarato di non volere nuovi impianti nucleari in Germania specificando che la produzione attuale può essere considerata solo un mezzo in attesa di una idonea ed efficiente diffusione di tecnologie rinnovabili”.
”Tutte le economie più avanzate – sottolinea Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – hanno scelto di investire in fonti rinnovabili ed energia pulita per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti, ma anche per risolvere i problemi della sicurezza e dello smaltimento delle scorie oltre che dell’approvvigionamento della materia prima (scarsa e costosa) necessaria alla fissione”.
Il direttivo.
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