Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e Dintorni”
comitato@ponentevarazzino.com – Home page
Varazze, 8 giugno 2009.
PonentevarazzinoNews
‘Happy hour’, operazione ingresso pomeridiano ridotto negli
stabilimenti balneari savonesi
La notizia dello sconto del 50% per chi entra negli stabilimenti balneari savonesi dopo le ore 14 e per tutta la stagione, data dal presidente del SIB (Sindacato italiano bagni marini della Confcommercio) Enrico Schiappapietra, è certamente legata all’attuale congiuntura economica mondiale, ma è anche una presa di coscienza della positiva esperienza fatta nella prima settimana di agosto, della passata stagione.
Non dobbiamo e tantomeno vogliamo insegnare a nessuno come fare il proprio mestiere, ma congratularci con chi non si arrende, affina il proprio impegno e si adopera nel trovare soluzioni da adottare per cercare di contenere e, se possibile, annullare i negativi effetti di una eventuale diminuzione nella richiesta di beni e servizi.
Simili iniziative sono state attuate in altre realtà turistiche del nostro “Bel Paese”, che abbinate ad innovativi servizi supplementari, offerti ad una più attenta ed esigente clientela, ha consentito di ottenere soddisfacenti risultati ed incrementare il giro d’affari, ai previdenti ed abili imprenditori, nonostante il periodo poco favorevole.
Un auspicio che facciamo a tutte le categorie impegnate nel settore turistico-alberghiero e commerciale della nostra Città, Provincia e Regione: riuscire a trovare i giusti stimoli, patrimonio imprescindibile per avere successo quando si decide di diventare imprenditori di se stessi, chiedendo e segnalando alle istituzioni necessità e bisogni sicuramente, ma, soprattutto, impegnandosi attivamente e diligentemente, nel seguire cavalcando il cambiamento, evitando di subirlo in colpevole rassegnazione.
Per approfondire l’argomento riportiamo l’articolo di Ferruccio Sansa, pubblicato su “La Stampa” del 31.05.2009 –
Da “La Stampa” del 31.05.09 – LA STAGIONE AL VIA – COME CAMBIA L’ITALIA DELLE VACANZE – Sconti e sorprese: caccia al bagnante – Riduzioni pomeridiane, camerieri sotto l’ombrellone e prezzi bloccati.
Crisi e pessime previsioni del tempo non hanno cancellato il ponte ad almeno 5 milioni di italiani, che si sono mossi in concomitanza con il 2 giugno, Festa della Repubblica. Da ieri mattina fino al primo pomeriggio, la circolazione è stata molto sostenuta ma regolare, soprattutto dalle città verso le località di villeggiatura. I maggiori flussi di traffico, secondo la società Autostrade, si sono verificati tra Milano e le località turistiche della riviera romagnola, in particolare alla barriera dell’Autosole verso Sud. Code anche sulle autostrade liguri, dove il traffico è stato lievemente rallentato da qualche tamponamento. Code anche in Emilia Romagna, in direzione sud. Il flusso si è poi regolarizzato in serata. E’ andata peggio sul Brennero, dove in mattinata i vacanzieri diretti in Italia – soprattutto tedeschi – hanno creato code fino a dieci chilometri.
Il braccialetto con il pass come in seggiovia.
Il «pomeridiano» con lo sconto del 50 per cento per i dormiglioni che arrivano dopo le tre di pomeriggio. No, lo sci non c’entra, siamo in spiaggia. E’ la crisi che aguzza l’ingegno e cambia le abitudini. Così, pur di attirare clienti, gli stabilimenti ti portano perfino il pranzo sulla sdraio, ti offrono servizi che dieci anni fa erano riservati agli sceicchi. Per capire se gli italiani prenderanno d’assalto le spiagge, quest’anno bisogna tenere un occhio puntato sul bollettino meteo e l’altro su quello della borsa. Il termometro finora ha fatto il suo dovere: 30 gradi contro i 12 di un anno fa. Ma non sempre basta: gli italiani prima di prendere asciugamano e costume oggi guardano il listino prezzi. «Ci siamo impegnati a non alzare le tariffe», assicura Vincenzo Lardinelli, presidente della Federazione Italiana Balneari. In alcune regioni i prezzi sono rimasti gli stessi, in altre sono saliti del 10 per cento. Basterà?
«Le famiglie sono diventate come il governo, facciamo il bilancio e tagliamo su tante voci», sospira Gemma Cerquetti, 38 anni, due figli, mentre cammina sul lungomare di Varazze. Niente mare? «In spiaggia ci andiamo, risparmiamo su altre cose», Gemma spalanca il borsone e mostra un sacchetto. È pieno di panini. Già, conferma Fabrizio Flamini dei bagni Med di Ostia, «la gente viene, ma si porta tutto da casa». Insomma, si arriva in spiaggia con il pranzo al sacco, come nelle foto sbiadite degli Anni ‘50. Il mare no, quello non si taglia, godersi l’estate ormai sembra un diritto costituzionalmente garantito. Anche se, come ricorda la Federconsumatori, il prezzo medio di una giornata balneare è di 68 euro per una famiglia con due bambini. Molti allora perlustrano i litorali alla ricerca dei tratti di spiaggia libera. Ognuno comunque cerca di ritagliarsi le tariffe a misura di portafogli.
In cinque regioni, sulle tredici che si affacciano sul mare, è prevista la tariffa per l’ingresso semplice, dai 5 euro medi della Campania ai 2,5 della Sicilia.
Le altre sono Liguria, Lazio e Puglia. Una volta varcato l’ingresso, sei libero di scegliere quanto vuoi essere comodo, e quanto vuoi spendere: se ti accontenti del lettino, vai dai 10 euro medi della Liguria ai 3,5 della Sicilia. Chi non vuole rinunciare all’ombrellone (più due lettini) si prepari a sborsare dai 23 euro di Liguria e Toscana ai 10 di Calabria e Basilicata. Ma non è come una volta, che ci si accontentava di una sdraio traballante e via a prendere il sole, a fare piste per le biglie sulla sabbia. Adesso, staccato il biglietto, hai diritto a mille servizi: beach volley, racchettoni, perfino zona benessere e cucina in spiaggia. Così sulla riva del mare arrivano tante comodità e abitudini cittadine.
A Palermo è stato inaugurato da pochi giorni il «seapass»: all’ingresso viene consegnato un braccialetto che consente di entrare e uscire a piacimento, di fare acquisti al mercato dello stabilimento (si paga dopo). Qualcuno è entusiasta, altri storcono il naso. A volte basta guardare che ombrellone hai per capire chi sei. In Veneto, ma non solo, i prezzi spesso dipendono dalla fila della sdraio: a Caorle un posto nelle retrovie costa 9 euro, chi non riesce a rinunciare al «frontemare» deve sborsarne 15. Chissà che conclusioni trarrebbe un economista passeggiando tra le cabine. Basta un’occhiata per capire che in tanti se la passano ancora bene.
Gli stabilimenti a cinque stelle non si fanno spaventare più di tanto dalla crisi: a Santa Margherita, in via Pagana, una cabina per due costa 110 euro al giorno. A Capri in alcune spiagge servono 43 euro per due sdraio e ombrellone. Tullio Giannelli, trentenne di Bari, disoccupato con laurea fresca in tasca, però la prende con filosofia: «Alla fine il mare è uguale per tutti».
Il direttivo.
[exec] InSeries::ToC(); [/exec]