Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e Dintorni”
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Varazze, 22.05.2009.
PonentevarazzinoNews
Centrali nucleari come termovalorizzatori e discariche, protette dal cartello – Zona Militare – Limite Invalicabile
Riceviamo segnalazione dal Gruppo Verdi regione Liguria e pubblichiamo l’allarmante notizia di un nuovo “scippo”, al democratico e pubblico controllo, consumatosi in Senato con l’approvazione della delega al Governo in materia nucleare. A corredo, completiamo la notizia con alcune considerazioni sullo sviluppo della produzione di energia nucleare, a discapito di una ricerca spinta, per trovare, sperimentare e favorire la produzione con fonti rinnovabili ad alto rendimento, superando impedimenti lobbistici e di certo utopistico associazionismo ambientalista.
Uno Notizie.it – NUCLEARE – Nei siti militari le Centrali nucleari, fuori controllo di Parlamento, Magistratura e popolazioni
E’ stato approvato al Senato, nell’ambito della discussione del ddl 1195 recante disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, l’articolo 14 recante delega al Governo in materia nucleare.
La delega riguarda la disciplina della localizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare e dei sistemi di stoccaggio e di deposito. Avviate infine le votazioni degli emendamenti presentati all’articolo 16 recante misure per la sicurezza e il potenziamento del settore energetico.
Siamo di fronte non più al rischio, ma alla piena attuazione di un progetto che coinvolgerà anche il settore della Difesa. Sempre in Senato è infatti in discussione il ddl 1373 per la costituzione della DIFESA SERVIZI SPA, la quale ha tra le sue finalità principali quella “di permettere l’installazione di impianti energetici destinati al miglioramento del quadro di approvvigionamento strategico dell’energia, della sicurezza e dell’affidabilità del sistema nel quadro degli obiettivi comunitari in materia di energia e ambiente”.
Nuove centrali potranno essere costruite direttamente dalla Difesa Servizi SpA, o date in concessione e/o locazione, e realizzate in siti militari, infrastrutture e beni del demanio militare. Tutto ciò sfuggendo al controllo delle Autonomie Locali, della magistratura e del Parlamento nonché delle popolazioni residenti nelle vicinanze dei siti prescelti, essendo questi “Zona Militare – Limite Invalicabile”, come recitano i cartelli affissi ai confini.
E senza che si tenga nella dovuta considerazione il depauperamento di esperienze e professionalità oggi utilizzate in queste basi con altre funzioni, e che difficilmente potrebbero essere convertite alla produzione di energia nucleare.
Fonte: Uno Notizie – Roma
Per approfondire:
CAPITOLO III – I LIMITI ALLA CRESCITA ECONOMICA ALLA LUCE DI ALCUNE ANALISI EMPIRICHE
5.2. Le piogge acide e le radiazioni
Oltre al riscaldamento dell’ecosistema che, come si e’ visto, non sembra del tutto eliminabile, la produzione di energia comporta altri rischi ambientali, che possono essere in varia misura risolti ma che, tuttavia, ove fossero ignorati o non adeguatamente affrontati, potrebbero danneggiare seriamente i sistemi viventi del nostro pianeta e quindi comportare anch’essi delle serie conseguenze anche per lo sviluppo economico.
… Omissis … I rischi del nucleare vanno valutati non solo rispetto alla probabilita’ di gravi incidenti, ma anche per le conseguenze di piccoli e piu’ frequenti rilasci di radiazioni, e per i pericoli connessi a tutto il processo di produzione, dalla miniera allo smaltimento delle scorie.
… Omissis … Queste fughe di rifiuti a bassa attivita’ sono inevitabili e, in genere, previste e accettate, purche’ non diano luogo a dispersioni che superino le concentrazioni massime stabilite per legge. Ci si attiene al concetto di “soglia di rischio”, cioe’ all’idea che una dose molto piccola di radiazioni sia priva di effetti nocivi. Ma questo e’ un criterio con il quale non tutti sono d’accordo poiche’, come gia’ sottolineato, non e’ stata dimostrata l’esistenza della soglia al di sotto della quale non si avrebbe piu’ alcun danno.
Basandosi sul concetto di “soglia di rischio” sono state emanate delle direttive che determinano le concentrazioni massime ammissibili allo scarico per radionuclidi o per miscele di essi con aria o acqua. Gli ecologi sottolineano pero’ come il concetto stesso di concentrazione nell’acqua e nell’aria sia in realta’ molto discutibile, sia per le sostanze tossiche, quanto per quelle radioattive. ” (…) a differenza delle sostanze mutagene o cancerogene, per le quali il rapporto tra dose e effetto secondo molti studiosi non esiste, le sostanze tossiche hanno un rapporto dose-effetto evidente e calcolabile (…).
Eppure, anche per le sostanze tossiche, il grado di concentrazione nell’aria o nell’acqua e’ discutibile: infatti un tossico puo’ essere, nell’acqua, cosi’ diluito che la si puo’ bere senza alcun rischio; pero’, se in quell’acqua vivono delle alghe, puo’ darsi che nel loro organismo l’inquinante tossico si concentri e se queste servono da nutrimento a pesci erbivori, nell’organismo dei pesci si concentra ancor piu’; se poi il pesce erbivoro viene mangiato dal pesce carnivoro, che a sua volta serve da nutrimento all’uomo, ecco che la razione alimentare puo’ portare all’organismo umano una dose pericolosa dell’inquinante tossico, anche se l’acqua nella quale vive la trota e’ perfettamente potabile. Analoghi fenomeni di concentrazione nella catena alimentare si verificano anche per gli isotopi radioattivi, e percio’ la bassa concentrazione di isotopi radioattivi negli scarichi liquidi o aeriformi delle centrali non offre nessuna garanzia.” [Continua … ]
Fonte: Stefano Gerosa
Il direttivo.
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