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Varazze, 8 marzo 2009.
PonentevarazzinoNews
La TV guarda sempre più al Web
Un telespettatore americano su cinque guarda i programmi della prima serata online anziché in televisione, in particolare se è donna e lavora. Ne dà notizia la Reuters.
I dati sono al centro di uno studio di Integrated Media Measurement (Immi), una società Usa che si occupa dell’analisi del rapporto tra esposizione ai contenuti dei media e comportamento dei consumatori.
Il 50% delle persone che guardano la tv via Web “sembra aver cominciato ad usare il pc come un sostituto della tv”, spiega Imm. L’altra metà usa Internet per guardare i programmi che non è riuscita a vedere alla tv, o per riguardarne alcuni spezzoni.
“Questo è il primo studio che rivela l’esistenza di una quota significativa di persone che guardano i programmi della prima serata online e non in tv”, ha commentato Amanda Welsh, a capo del settore ricerca della società.
Secondo il rapporto, per la maggior parte i “webspettatori” sono donne bianche con un buon livello di istruzione, una buona disponibilità economica e un’ età compresa tra i 25 e i 44 anni.
Le donne — spiega lo studio — sono spesso presissime dal lavoro e dalla vita familiare, e quindi non possono restare vincolate al palinsesto televisivo. Potrebbero quindi non aver tempo di guardare i programmi in tv, cercando di recuperarli online.
Fonte: lsdi
Per approfondire:
Da “La Stampa” – Boom di palinsesti on-demand. E ora si muovono i colossi
La televisione corre sul Web. Il successo del Festival di Sanremo, e la sua rinascita tra i giovani, è stato propiziato proprio dal lancio che ne è stato fatto su internet.
A Milano si è svolto di recente un meeting dedicato alle web.tv, “Paese che vai”, con fior di prodotti dagli intenti glocal. Tra loro, anche archiworld.tv, la web tv dedicata all’architettura. Nata nel 2005, ha prodotto 600 video e possiede un archivio di altri 2500, selezionati e pubblicati. In quattro anni, si è sviluppata e consolidata l’immagine caratteristica di questa video rivista a cadenza mensile, realizzata con il format 5 X 5, in tutto 25 immagini che formano un unico mosaico, mentre a ciascuna immagine è linkato un video.
Archiworld.tv ha raccontato, essendone spesso parte attiva, mostre, premi, biennali, expo, congressi. In Italia, Francia, Spagna, Turchia, Stati Uniti, Argentina, Cina, Marocco. La piattaforma americana Mogulus Pro consente ora la diretta e dà la possibilità di realizzare diversi palinsesti – giornalieri, settimanali, mensili – on-demand. Gli ascolti, monitorizzati in contemporanea con le trasmissioni, registrano una visione costante del canale a tutte le latitudini. Questa è la vera nuova tendenza, il nuovo modo di fruire della potenza delle immagini televisive. Così, si sono messi in movimento i colossi.
Le grandi aziende editoriali aprono nuovi portali, Rai.tv (con un canale, per esempio, tutto dedicato alla musica) affianca Rai.it. E’ sceso in campo pure il gruppo Fox con Flop.tv, una web tv dedicata interamente alla comicità, al surreale, all’umorismo, protagonisti Maccio Capatonda (cioè Marcello Macchia) e Elio delle Storie Tese. Barzellette, parodie, tormentoni onirici. Niente di particolarmente nuovo o trasgressivo (è molto più nuovo «I soliti idioti» di Comedy Central): l’impressione è che si tratti piuttosto di un test per sondare il pubblico, per capire fino a dove si può spingere il suo desiderio di telenavigazione.
Da pochi giorni esiste anche deabyday.tv, web tv della De Agostini. Una sorta di «guida web» alla vita quotidiana. Filmati che insegnano a fare il pane, a realizzare una tuta-borsa, a intrattenere i bambini; un percorso di intrattenimento e di apprendimento. Deabyday parte con un bouquet di 3 canali: Step One – Come fare quasi tutto (cucina, casa, fai da te, style & beauty); Baby Kit – Come nascere genitori (gravidanza, primi mesi di vita del bambino, svezzamento, giochi); Secret Corner – Sguardi dietro l’angolo (i lati nascosti di città, iniziative, mestieri e passioni, ecosostenibilità, ecologia e low cost), proponendo circa 60 episodi in totale, per arrivare entro dicembre 2009 ad ampliare la propria offerta fino a 10 canali, con circa 250 clip.
I tre canali tematici sono organizzati in serie composte da 5/6 episodi ciascuno, corredati da una ricca offerta di contenuti di approfondimento e da blog in cui scambiarsi opinioni e idee con gli altri utenti, la redazione e gli esperti. Il formato video propone un inedito mix di sit-com e reportage. E insomma: la tv non ha soppiantato il cinema, internet non sostituirà la tv. Però, se i giornali di carta piangono, anche le reti televisive non ridono. Così, stanno imparando ad affrontare il nemico sul suo stesso terreno. Ma il web resta un’altra cosa.
Il direttivo.
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