I Cantieri Baglietto sono una risorsa per la città  di Varazze

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Varazze, 01.02.2009

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I Cantieri Baglietto
sono una risorsa
per la città  di Varazze

L’incendio di un megayacht di oltre 50 metri in allestimento nei capannoni spezzini dei Cantieri Baglietto, ha suscitato preoccupazione non solo tra gli abitanti del locale quartiere Ruffino, ma anche tra i varazzini che ci hanno contattati per rimarcare la loro radicata convinzione che i cantieri dovevano essere spostati, in occasione della costruzione del nuovo scalo portuale, e non assecondare difficili promiscuità  tra siti produttivi, aree commerciali e residenziali.

Rispondiamo che ritornare oggi a discutere di quanto era meglio fare a suo tempo non serve a nessuno; i capannoni dei cantieri non sono stati spostati e questa è una realtà  con la quale siamo chiamati a fare i conti. Sul loro necessario recupero ne abbiamo parlato a suo tempo e confermiamo oggi: devono subire un profondo restyling per motivi produttivi e di riqualificazione dell’intera area del ponente, iniziata con il porto Marina di Varazze, che dovrà  proseguire con il retroporto, il campo sportivo e zone limitrofe.

Secondo il nostro parere, improbabili incendi che possono  succedere  in qualsiasi attività  industriale, artigianale e commerciale, compreso altre preoccupazioni pure pertinenti, non devono diventare motivo di contrapposizione, che lasciamo di esclusiva competenza delle forze politiche; sono invece le osservazioni da noi fatte sul progetto di recupero dell’intero distretto che devono attirare l’attenzione di tutti i varazzini; se non accettate ed inserite nel previsto recupero urbano, ne pagheremo le conseguenze per molti anni a venire.

L’iter burocratico per questo travagliato e discusso intervento, necessario ed importante per motivi sociali, ambientali ed economici, procede velocemente come voluto dal suo fautore e dalla Giunta Comunale, con qualche eccezione e con l’opposizione di tutti i consiglieri di minoranza, anche se con diverse motivazioni e distinguo.

Le difficoltà  da superare sono ancora tante e non di così semplice soluzione, come si vorrebbe fare apparire. Non è tutto scontato, ci vorrebbe un poco più di umana umiltà  da parte di chi si è assunto il gravoso compito di “portare a sicuro approdo” un complesso e discusso piano di recupero, che smuove indiscutibili interessi economici privati e pubblici, per i quali sarebbe auspicabile un maggiore approfondimento e una pronta e capillare divulgazione dei conseguenti risultati.

Per approfondire la notizia “Il Secolo XIX” del 01.02.2009 – Rogo nei cantieri Baglietto – Il terrore degli operai savonesi.

Il drammatico racconto dei 14 verniciatori e del maestro della “Sa.Ver.Ya” Vella scampati alle fiamme che hanno distrutto un maxi yacht di 53 metri
Varazze. Allarme e preoccupazione nel Savonese, in particolare a Varazze, alla notizia dell’incendio che sabato sera ha letteralmente distrutto un maxi yacht di 53 metri, pronto al varo nei cantieri Baglietto della Spezia, vicino all’arsenale militare. Si temeva che qualche tecnico od operaio potesse essere rimasto ferito nel gigantesco rogo, nel quale sono rimasti direttamente coinvolti quattordici verniciatori savonesi, che fanno la spola fra gli omonimi cantieri varazzini e quelli spezzini, facenti parte dello stesso gruppo, fra i più potenti in Europa nella nautica da diporto. Fortunatamente, nessuno di loro ha subito danni. Qualcuno, però, non ha negato di essersi, quantomeno, allarmato e spaventato. E più di loro i parenti che attendevano notizie da casa.

Per tutta la scorsa settimana, i pittori della ditta savonese “Sa. Ver. Ya.”, (Savona verniciatura yacht), leader nel settore, erano stati impegnati nelle ultime e delicate finiture. Con loro, il maestro-titolare, Gaetano Vella. «I lavori erano pressoché conclusi- ricorda- e nella tarda mattinata di sabato sono rientrato nel cantiere di Varazze, per seguire e programmare altri interventi.

Nel pomeriggio, mi ha chiamato un dipendente, spiegandomi quanto stava accadendo. Il capannone tensostatico sotto il quale era “ricoverata” l’imbarcazione era avvolto da un’acre coltre di fumo, che stava diventando irrespirabile. La temperatura si alzava incomprensibilmente. Gli ho detto di allontanarsi e non correre rischi». Aggiunge: «Subito dopo, sono corso a La Spezia per sincerarmi dell’accaduto. Le notizie erano preoccupanti e durante il viaggio, al limite del codice stradale, non riuscivo a immaginare cosa avrei visto. La realtà  mi è sembrata molto peggiore, per non dire catastrofica . Al di là  del disastro, è comunque importante che nessuno abbia riportato ferite, come temevamo. Il mio primo pensiero è stato per i miei dipendenti. Mi pare comunque che tutte le maestranze siano state pronte ad applicare le norme di sicurezza previste in un’emergenza di questo tipo».

Lo yacht, del valore di una trentina di milioni di euro, pesante 400 tonnellate, scafo in acciaio e sovrastrutture in lega leggera, gemello dei “Gitana”, classificato come il più bello yacht all’ultimo salone nautico di Genova, sarebbe sceso in mare alla fine della prossima settimana, per la gioia della compagnia armatrice, non europea. Invece, del bellissimo yacht, che non avrà  mai un nome, sono rimaste lamiere contorte e pregiato arredamento ridotto in cenere.

Per domare le fiamme, hanno lavorato sino a notte inoltrata i pompieri della Spezia e di Massa. Ignote, per ora, le cause. Non si esclude un corto circuito sulla linea a bassa tensione o il surriscaldamento di un faretto. Esclusa la fatidica “cicca”. A bordo delle imbarcazioni, almeno in fase di costruzione, è tassativamente vietato fumare. L’indagine è affidata alla squadra di Polizia giudiziaria dei pompieri della Spezia.

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Da “Il Secolo XIX” del 02.02.2009 – Rogo del maxi yacht, danni per milioni di euro –  Alessandro Franceschini.

Già  avvertito dell’incendio il miliardario – non italiano – che aveva comprato il panfilo, comunque assicurato. Naturalmente slitta la consegna che era stata fissata inizialmente per il 14 febbraio. Se ne riparlerà  fra qualche mese

Adesso, passata la paura, si contano i danni ai cantieri Baglietto, dopo il rogo che ha distrutto un megayacht del valore di 20 milioni di euro (assicurati) e, parzialmente, la copertura del capannone dove era sistemato. Il panfilo, 53 metri di lunghezza, ancora senza nome e contrassegnato con la sigla “costruzione 10202″ che avrebbe dovuto essere consegnato fra due settimane all’acquirente – un miliardario non italiano la cui identità  è custodita gelosamente, per motivi di privacy, dai responsabili dell’azienda – ha riportato gravissimi danni alle strutture interne. In pratica tutte le finiture in legno pregiato, realizzate in oltre otto mesi di lavoro dai migliori falegnami italiani, sono andati distrutte. Danni minori allo scafo, una struttura d’acciaio e d’alluminio.

Sulle cause del rogo – che ha tenuto impegnati una trentina di vigili del fuoco dalle 16 di sabato pomeriggio sino all’alba di domenica – ancora nessuna certezza. La squadra di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, che sta indagando per stabilirne le cause, esclude solo l’origine dolosa. Un primo rapporto parla di fiamme partite da un quadro elettrico a metà  scafo, ma ci sarà  tempo per stabilire tutto con esattezza. Certo è che anche un pizzico di sfortuna ci ha messo lo zampino: all’inizio le fiamme non sembravano così devastanti come si sono dimostrate. Poi il fuoco, sfondando un vetro, ha trovato un ambiente saturo d’ossigeno. Ha “preso aria” come si dice in gergo e questo ha alimentato le fiamme facendole divampare pericolosamente. E l’intervento dei vigili del fuoco si è rivelato decisivo impedendo al rogo di propagarsi.

Vicino al megayacht c’erano altre imbarcazioni da sogno che avrebbero potuto andare distrutte. I pompieri hanno operato per ore, anche via mare, usando maschere protettive e bombole d’ossigeno per non respirare i fumi tossici che si sprigionavano nella combustione. Una nuvola di fumo ha aleggiato per tutta la notte sopra il cantiere e ha lambito anche il quartiere del Ruffino, ma nessuno – per fortuna – è rimasto intossicato.

L’amministratore delegato dei cantieri Baglietto, Maurizio Cei, ha voluto ringraziare tutti coloro che si sono impegnati nello spegnimento del rogo: «Vigili del fuoco in primis – dice – poi la capitaneria di porto, la polizia i carabinieri. Sono stati tempestivi. Il che, abbinato alle misure di sicurezza del nostro cantiere, ha contribuito a far circoscrivere subito le fiamme. E’ positivo infatti che il fuoco non abbia attaccato gli altri yacht. I danni? Non li abbiamo ancora quantificati ma sono ingenti. Milioni di euro? Purtroppo direi di si. Voglio precisare comunque che già  domani (ndr oggi per chi legge) il cantiere sarà  riaperto e il lavoro riprenderà  normalmente. Non, comunque, sul panfilo andato a fuoco. Il futuro proprietario è stato avvertito? Eh si, ieri c’era anche il comandante che ha seguito tutte le fasi dello spegnimento del rogo, con angoscia, come tutti noi».

Il megayacht 10202 è il gemello del Gitana – presentato al salone nautico di Genova e giudicato il più bello della mostra-mercato – e del Blue Scorpion che già  solcano i mari esportando in tutto il mondo il designer e la professionalità  d’avanguardia della cantieristica italiana. Avrebbe dovuto essere varato il 14 febbraio, giorno di san Valentino. Una data non a caso perchè il 10202 avrebbe dovuto essere un costoso regalo di un megamiliardario alla sua bella. Che lo avrà , anche se con qualche mese di ritardo sul previsto.

Il direttivo.

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Questo articolo è stato pubblicato il 01 Feb 2009 alle 21:25 ed è archiviato nelle categorie - Recupero del Retroporto, A)-TEMI IN DISCUSSIONE, Cantieri Baglietto, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

2 commenti

 1 

Da “Ponente Notizie” del 2 febbraio 2009 – I cantieri Baglietto, una risorsa per la città
VARAZZE – I capannoni devono subire un profondo restyling per motivi produttivi e di riqualificazione dell’intera area del ponente, iniziata con il porto Marina di Varazze, che dovrà proseguire con il retroporto, il campo sportivo e zone limitrofe

L’incendio di un megayacht di oltre 50 metri in allestimento nei capannoni spezzini dei Cantieri Baglietto, ha suscitato preoccupazione non solo tra gli abitanti del locale quartiere Ruffino, ma anche tra i varazzini che ci hanno contattati per rimarcare la loro radicata convinzione che i cantieri dovevano essere spostati, in occasione della costruzione del nuovo scalo portuale, e non assecondare difficili promiscuità tra siti produttivi, aree commerciali e residenziali. [Continua … ]

02 Feb 2009 alle 13:13
 2 

Da “Liguria Notizie” del 2 febbraio 2009 – I Cantieri Baglietto sono una risorsa per la città di Varazze

SAVONA. 2 FEB. L’incendio di un megayacht di oltre 50 metri in allestimento nei capannoni spezzini dei Cantieri Baglietto, ha suscitato preoccupazione non solo tra gli abitanti del locale quartiere Ruffino, [Continua … ]

02 Feb 2009 alle 17:06

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