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16 Gennaio 2009

Varazze – G. B. Busso Vicepresidente del Consiglio di Gestione del Depuratore Savonese

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e Dintorni
comitato@ponentevarazzino.com –  Home pageVarazze, 16.01.2009.

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G. B. Busso Vicepresidente
del Consiglio di Gestione
del Depuratore Savonese

Era attesa ed è avvenuta secondo copione la costituzione e le nomine di gestione della nuova società  per azioni, al posto dell’ormai superato Consorzio per la depurazione delle acque e, come dice il Sindaco di Savona Federico Berruti “C’è un organismo di gestione e uno di controllo, con spazio sia per i tecnici che per i politici”.

Quale novità  rispetto al passato, ci siamo chiesti, quando abbiamo iniziato a ricevere segnalazioni e richieste di chiarimenti da parte di nostri sostenitori e varazzini in generale, un po’ sorpresi e un po’ allarmati per i personaggi politici nominati nel nuovo organismo di gestione; ed ancora, quali pseudo aspettative anima chi si è posto, e ci ha posto, domande e quesiti, se nulla è cambiato rispetto alla gestione politica del potere, ieri come oggi, in mano alle segreterie dei partiti, che decidono secondo quello che loro ritengono il giusto metro d’insindacabile giudizio?

Una sola risposta: siamo più informati, circolano più notizie, aumenta il bisogno di parlare e confrontarsi, stiamo acquisendo lentamente una maggiore sensibilità  partecipativa, di analisi dell’esagerata mole di notizie non sempre veritiere, in alcuni casi addirittura ad arte confezionate e divulgate, per confondere e disorientare. Come dire: un timido inizio di avvio del lungo cammino che forse, se riusciamo a metterci un poco di coraggio in più, tra un certo numero di anni, direttamente proporzionale all’impegno che ognuno di noi riesce ad esprimere e convogliare nell’intento, ci porterà  a vivere in una democrazia evoluta e matura, come prevede la nostra Carta Costituzionale.

Non dobbiamo ad ogni modo avere fretta; il processo è lungo e laborioso, richiede tutta una serie di acquisizioni culturali e di ricerca degli indispensabili valori d’identità  ed appartenenza, senza i quali, la storia insegna, rinuncia e rassegnazione prendono il sopravvento, tutto è perduto ed i sacrosanti dettati dei nostri Padri Costituenti rimangono belle e sterili enunciazioni.

Certamente anche noi, come ci dicono in molti, alcuni sottovoce, altri tramite e-mail protetti da pseudonimi e, fortunatamente, tanti altri in costante aumento disposti a “metterci la faccia e a puntare i piedi” vorremmo, come afferma sul suo sito “Varazzechevogliamo“ l’ex Assessore sfiduciato, oggi Consigliere Comunale, Dott. Giovanni Baglietto, contare di più e “riprenderci la città “; ma come lui, politico con esperienza, sa benissimo, è cosa più semplice a dirsi che a farsi.

La passione politica per il sociale alla base di questo sodalizio, ci porta inevitabilmente ad un diverso approccio delle problematiche, rispetto ai Politici impegnati nei partiti, più orientati seppure con le proprie specifiche differenze, ad ottenere immediati consensi elettorali. Il nostro obiettivo, invece, è a più lunga scadenza e mira ad ottenere un esercizio del potere politico meno invadente, più rispettoso delle necessità  dei cittadini, proiettato alla tutela anche dei deboli e dei bisognosi, ad uno sviluppo socio-economico ecosostenibile, che sappia però prendere ed attuare decisioni nel rispetto di leggi e regolamenti, come era nei cuori e nelle menti dei Padri Costituenti.

Impresa non facile, strada fortemente in salita; l’unica però, secondo noi, che possa contrastare il fenomeno sempre in agguato dei “padrini ricostituenti”, che sanno bene come manipolare la gente e dirigere la locomotiva nella giusta direzione, quella a loro più conveniente. E’ dovere di tutti contribuire, secondo capacità , ad aiutare i Partiti Politici, quelli che vogliono fare vera politica, a riconquistare il posto di guida che gli spetta di diritto e che noi vogliamo e dobbiamo pretendere!

Riportiamo, per chi vuole approfondire la notizia e per un successivo necessario dibattito al nostro interno, gli articoli dei media e il comunicato di “varazzechevogliamo”:

Da “Il Secolo XIX“ del 15.01.2009 – Maricone presidente Ata, Ferro al Depuratore, poltrone che cambiano Vicepresidenti del Consiglio di gestione sono Giancarlo Ferraro e Giovanni Busso. L’avallo del sindaco Berruti.

Sarà  Nanni Ferro, ad assumere la presidenza della nuova “pubblic utility” nata dal Consorzio per la depurazione delle acque che si struttura in una nuova società  per azioni, condotta da una gestione manageriale e con un organismo di controllo di natura politica.

Ieri i sindaci azionisti dei dieci comuni che fanno parte del Consorzio depurazione delle acque hanno votato il nuovo consiglio di gestione e il Comitato di Sorveglianza.

Nanni Ferro sarà  il presidente del Consiglio di gestione e la sua carica di presidente Ata, sarà  ricoperta da Maurizio Maricone, attualmente consigliere di Ata e Acts.

Un punto di collegamento, quello tra Ata, Acts e Depurazione delle Acque che indica la strada intrapresa per le tre public utilities partecipate dal Comune di Savona volte ad una gestione manageriale e tecnica.

Vicepresidenti del Consiglio di gestione sono stati nominati Giancarlo Ferraro (area socialista) e Giovanni Busso, assessore varazzino Ds ma non entrato nel Pd, con deleghe all’Urbanistica e progetti speciali, (in rappresentanza dei comuni del Levante).

I membri del Comitato di sorveglianza sono: Federico Barbano ex della lista Pittaluga; Alberto Delfino avvocato varazzino; Sandro Berruti, funzionario del settore ambiente del Comune di Vado e presidente della federazione antincendio boschivo; Paolo Testa ingegnere varazzino; e Mario Tassinari commercialista savonese. Revisore dei conti Davide Reverdito.

Il Comitato di gestione è stato votato quasi all’unanimità  mentre per il Comitato di gestione si sono astenuti i comuni di Spotorno e Bergeggi.

«In queste scelta abbiamo cercato di considerare sia l’aspetto tecnocratico, sia l’aspetto politico dei componenti dei due organismi di gestione e controllo – dice il sindaco di Savona Federico Berruti – il Depuratore ha una valenza strategica per la tutela ambientale e per il turismo sulla nostra costa. Credo che quella che abbiamo raggiunto sia una soluzione di buon livello. Per la presidenza del Consiglio di gestione la scelta è caduta su Nanni Ferro per la sua esperienza e competenza tecnica».

Competenza necessaria nella gestione di un impianto che è caratterizzato da diverse criticità  tecniche e che la scorsa estate ha dovuto affrontare spesso una situazione di emergenza con ripetute rotture .

La trasformazione in spa del Depuratore preluderà  all’entrata del Comune di Finale, l’unica cittadina che farà  parte della public utility ad avare consorzio pubblico al quale il Comune di Savona dovrebbe “passare” una minima parte della propria quota pur mantenendo la maggioranza.

«Il sindaco Berruti è riuscito a trovare una buona soluzione – dice il vicesindaco Paolo Caviglia – raggiungendo l’accordo con i Comuni del Consorzio e ottenendo una quasi unanimità  nelle votazioni.

Anche lo studio del notaio Brundu ha fatto un buon lavoro seguendo tutte le fasi del passaggio da consorzio a società  per azioni del Depuratore». Elena Romanato.

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Da “La Stampa“ del 15.01.2009 – Novità  sulle poltrone degli enti pubblici savonesi: chi va e chi viene.

Nanni Ferro è il nuovo presidente del Depuratore. Dopo averlo nominato direttore generale del Comune e presidente di Ata, il sindaco lo ha scelto anche per il delicatissimo impianto di via Caravaggio che contestualmente si trasforma in spa. Che Ferro fosse l’uomo di fiducia di Federico Berruti, si sapeva fin dalla campagna elettorale ma nulla poteva far presumere che sarebbe stato utilizzato al vertice di tutte le strutture comunali.

Il guaio è che ad ogni nuovo incarico corrisponde la rinuncia a quello precedente e cosଠpresto Ferro si dimetterà  dalla presidente dell’Ata per far posto al commercialista Maricone che fra l’altro figura già  nel Consiglio di amministrazione dell’Acts. Nel Consiglio dell’Ata si libererà  un posto che verrà  assegnato a un esponente di Rifondazione comunista (si parla di Armando Codino).Il sindaco insomma ha un gruppo di uomini di fiducia che sposta da un’azienda all’altra a seconda delle emergenze.

Ferro sarà  affiancato dal vicepresidente Giancarlo Ferraro (indicato dai socialisti) e già  consigliere provinciale e dall’ex sindaco di Varazze Giovanni Busso (Pd) che oltre vent’anni fa aveva tenuto a battesimo il Depuratore. Fin qui i membri del cosiddetto Comitato di gestione a cui verrà  corrisposta un’indennità  che non è stata ancora fissata. A questo però è stato affiancato anche un Consiglio di sorveglianza di cui faranno parte 5 membri, in parte riconducibili ad aree politiche, in parte riconducibili ai Comuni soci del Depuratore.

Il presidente di questo Consiglio sarà  l’avvocato Federico Barbano, che è in quota alla lista civica Gente di Liguria dell’assessore Pittaluga. Oltre a lui figurano l’avvocato Alberto Delfino (area Comunisti italiani), il chimico Sandro Berruti indicato dal Comune di Vado, l’ingegner Paolo Testa scelto da Spotorno e il commercialista Mario Tassinari indicato da Savona. Il revisore contabile sarà  il commercialista Davide Reverdito.

Le nomine sono state ratificate ieri mattina dall’assemblea dei sindaci che si è riunita a Palazzo Sisto IV. Un incontro lungo e laborioso, a tratti agitato, che ha richiesto anche una sospensione e ha fatto registrare un paio di polemiche. I Comuni di Spotorno e Bergeggi, ad esempio, si sono astenuti sulla nomina del Comitato di gestione.

Il commercialista Luciano Locci, come membro dei revisori dei conti, ha fatto mettere a verbale la necessità  di una verifica sui requisiti tecnici dei membri appena nominati. Mentre il vicesindaco Paolo Caviglia ha voluto ringraziare il notaio Flavio Brundu che ha seguito la complessa fase di trasformazione del Consorzio di depurazione in spa, il sindaco Berruti ha sottolineato alcuni aspetti strategici: «Abbiamo creato una struttura in cui ci sono tecnici affiancati da politici espressi dalla forze di coalizione. Ferro era l’uomo adatto per risolvere i problemi tecnici dell’impianto mentre Maricone andrà  all’Ata a sistemare i conti. Auspico una sinergia fra le tre aziende pubbliche che spero possano crescere, realizzare economie di gestione e sviluppare servizi. Il nuovo Depuratore dovrà  affrontare in prospettiva un settore delicato e strategico come quello del ciclo delle acque».

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Dal sito di “Varazzechevogliamo“ del 16.012009 –

MA QUANTO SONO BRAVI ! ! ! OVVERO: LE NOMINE AL CONSORZIO DEPURAZIONE ACQUE ED I VARAZZINI COINVOLTI

Molti di voi avranno probabilmente letto della nomina del nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio Depurazione delle Acque.

Credo sia importante esaminare nominativi e ruoli, cosa che credo darà  per la milionesima volta una veritiera ed inconfutabile chiave di lettura del perché il nostro territorio, inteso come Liguria, sta inesorabilmente andando verso l’annichilimento, prima di tutto dei valori di una società  che dovrebbe definirsi civile, ma anche delle legittime speranze di veder affrontati i problemi veri dei nostri tempi.

Infatti, scorrendo i nomi, dobbiamo amaramente prendere atto (ma Tangentopoli e Di Pietro ce li ricordiamo o no?) che il famigerato manuale Cencelli  detta ancor oggi le regole della politica del nostro territorio. Piccolo inciso, a favore dei più giovani: Cencelli  era un tizio che tanti anni or sono dettò le regole per la spartizione dei poteri ai tempi di DC, PCI, PSI e tutti i partiti della prima repubblica. Più voti prendevi, più potevi ottenere presidenti di municipalizzate, consorzi pubblici, spa pubbliche, ed enti vari. E questo avveniva, ed ahimé avviene ancor oggi, alla faccia delle competenze dei singoli, della loro onestà , della loro trasparenza di vita privata e pubblica, e soprattutto alla faccia dei conflitti di interessi che quasi sempre non solo esistono, ma rendono una nomina quasi dovuta!

Esaminando i nomi del nuovo CDA, a parte il presidente Ferro, direi senz’altro l’unico vero manager, ovviamente di partito, ma competente, e non a caso sempre messo ai vertici, come dire, almeno uno che conosca la materia ce lo mettiamo, scorrendo gli latri componenti, inizia il dramma. I vice presidenti: uno indicato dai socialisti, Giancarlo Ferraro, già  consigliere provinciale, l’altro, incredibile dictu Giovanni Busso da Varazze, sulla scena dal 1970, professionista della politica, bisognoso di arrotondare una misera pensione di funzionario di partito (lui invece dice che “è evidente per chiunque che la mia è una nomina maturata non per appartenenza a un’area politica ma per valenza tecnica”!!! – non risulta a chi scrive che Busso sia né ingegnere, né esperto ambientale, né avvocato, né manager).  [Il nostro rappresentante politico, G. B. Busso, ha avuto una precedente esperienza di gestione nel  Consorzio del depuratore savonese, risalente alla suo avvio, avvenuto circa due decenni addietro – ndr]

Troviamo poi nel consiglio di sorveglianza Federico Barbano, area “Gente di Liguria”, nonché componente della famiglia che opera nel territorio savonese in molte discusse operazioni urbanistiche, come il retroporto di Varazze( in cui detengono una quota significativa). Dulcis in fundo evidenziamo con piacere un altro nome, quello dell’avvocato Alberto Delfino, definito in quota ai Comunisti Italiani, ma più semplicemente figlio dell’ex assessore provinciale Carla Siri, ex moglie dell’ex sindaco di Varazze Giovanni Busso: ogni commento è superfluo e lo lasciamo volentieri a chi legge.

Guai parlare di meritocrazia, men che meno di competenze, ma soprattutto Dio ci guardi dai giovani, ci fidiamo solo “dell’usato sicuro”, quello garantito. Crediamo davvero di far crescere una società  in questo modo, riciclando persino l’irriciclabile? Siamo davvero convinti che sia questo il ruolo dei partiti nella gestione del territorio? Ma soprattutto: quando cominceremo a sganciare il futuro dei nostri figli dagli interessi dei poteri forti, quelli economici, quelli dei palazzinari, come si direbbe a Roma?

Se non ricordo male questo era una volta, tanto tempo fa il ruolo dei partiti e della politica: preparare e gestire una classe dirigente competente ed indipendente dai poteri economici, che facesse da filtro tra la società  civile e le istituzioni. Oggi troppo spesso la politica è asservita ai poteri economici, e questa è la sua più grave sconfitta, il suo vero fallimento. L’economia deve essere al servizio della politica, non viceversa. La politica deve dare gli indirizzi di sviluppo, deve essere in grado di vedere la società  in prospettiva, proiettando la visione nel futuro, è questo il suo ruolo. L’imprenditore serio e capace, non quello intrallazzone, deve cogliere gli spunti e le aspettative della società  e dei suoi rappresentanti (i politici seri appunto), ed agire di conseguenza, nel suo interesse, che automaticamente sarà  l’interesse del territorio dove agisce.

La vicenda depuratore evidenzia che la politica vive davvero in orbita, e non vede più le esigenze della gente che a loro dovrebbe fare riferimento.

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