La politica così gestita imbarazza anche noi Consigliere Vasconi

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni“
comitato@ponentevarazzino.comwww.ponentevarazzino.com

Varazze, 18.11.2008.

carlo-vasconi-08.jpgPonentevarazzinoNews

La politica così gestita
imbarazza anche noi
Consigliere Vasconi

Come vorremmo non dover essere in accordo con il Consigliere della Regione Liguria Carlo Vasconi, quando dichiara a “Il Secolo XIX”, sul discusso progetto della torre Fuksas alla Margonara: “Omissis ” Se la politica continua così  i cittadini non ci considereranno più. Provo un grande imbarazzo”, invece dobbiamo convenire con lui, è proprio così

Questo modo di fare politica è da tempo che non ci piace più; sarebbe bene che tutti i politici ne prendessero coscienza, i tempi sono ormai maturi e non è mai consigliabile tirare troppo la corda. La storia insegna per chi ha capacità  di discernimento.

Riportiamo l’articolo citato e pubblicato da “Il Secolo XIX“ del 15.11.2008 – I verdi: «quella torre è un insulto, non serve»

«IL PROGETTO della Margonara è un insulto che non serve a niente e non va perpetrato».torre-fuksas-ilsecoloxix-151108.jpg

E’ categorico il consigliere regionale e presidente provinciale dei Verdi Carlo Vasconi quando gli si parla del progetto per la costruzione di un porticciolo turistico con annessi spazi residenziali e di servizio sul tratto di costa fra Savona e Albissola.

«Chiediamoci se servono tutte queste seconde case – prosegue Vasconi -, io temo che questa regione sia finita in mano al mattone e ai costruttori. Abbiamo un terzo dei posti barca di tutta l’Italia. Sulle seconde case ce lo dicono i nostri occhi: a cosa servono? Abbiamo visto i dati del turismo, chi può aver voglia di venire a vedere del cemento al posto della costa? Noi continueremo la battaglia per salvare il litorale, non ci tiriamo indietro».

Tra l’altro la Regione ha lanciato una rassegna di tre giorni per rivalutare l’ambiente, e la giunta savonese del sindaco Federico Berruti ha deciso di dare il benestare al porticciolo purché non ci siano seconde case. «Devo verificare con precisione – commenta Vasconi -, l’idea che Savona dica sଠperché le case sono ad Abissola è agghiacciante. Se la politica continua cosଠi cittadini non ci considereranno più. Provo un grande imbarazzo».

Per approfondire la notizia:

Da “Il Secolo XIX“ del 15.11.2008 – Margonara: Fuksas senza case
di Antonella Granero

IL CASO MARGONARA, NIENTE ALLOGGI NELLA TORRE FUKSAS

No a nuovi alloggi nel Faro di Fuksas, che dovrà  essere interamente dedicato ad attività  di tipo produttivo connesse con il turismo, la cultura, il benessere. La giunta Berruti ha approvato giovedଠsera la proposta di delibera consiliare che dà  il via libera al progetto preliminare del porto della Margonara, ma lo ha fatto con una serie di prescrizioni – affatto di maniera – che si riallacciano all’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale nel marzo 2007. Da Albissola, giungono venti di tempesta: «Il Faro è sul nostro territorio e noi le case le vogliamo», manda a dire il sindaco Parodi (vedi box). Intanto, però, Palazzo Sisto ha rimarcato la sua scelta di campo e l’ha tradotta in un segnale ai partiti contrapposti del “no” e del “sଔ pregiudiziale al cemento.

Il sindaco Federico Berruti, infatti, ha inquadrato la scelta dentro il contesto più vasto delle scelte pianificatorie che disegneranno la città  dei prossimi vent’anni (da Parco Doria alla Metalmetron per approdare al Puc): «Compiamo scelte di pianificazione che riqualificano i siti dismessi e tutelano le aree non ancora insediate. Le eccezioni a questo secondo punto le facciamo o per motivi sociali (Mongrifone) o per motivi produttivi. E questo è il caso della Margonara». Margonara che non dovrà  dunque essere un nuovo agglomerato di prime o seconde case, ma un centro di sviluppo e di lavoro legato al mare e alla sua vocazione turistica e cantieristica.

Dice Berruti: «Porteremo in consiglio (probabilmente il 25 novembre, ndr) una proposta di approvazione del progetto con prescrizioni. Una proposta conseguente e coerente con l’ordine del giorno approvato nel marzo 2007». Prosegue: «Abbiamo ritenuto che questo progetto rappresenti un’importante opportunità  sotto il profilo dello sviluppo turistico e dell’offerta di posti di lavoro». Ha aggiunto l’assessore all’urbanistica Livio Di Tullio: «Riteniamo che il profilo architettonico del progetto risponda all’alta qualità  richiesta. Le criticità  non sono state ritenute cosଠrilevanti da dover dire no al progetto, anzi apprezzabile, ma sono diventate oggetto di prescrizioni: prescrizioni che non sono negoziabili e vanno risolte prima dell’approvazione del progetto definitivo».

Le prescrizioni di sostanza sono tre. Il residenziale: «Il preliminare – spiega Di Tullio – prevede che il Faro sia destinato per metà  ad albergo e per metà  a residenziale (5.100 metri quadrati per l’albergo e 4.500 per le residenze, ndc), una proposta diversa da quanto annunciato dagli imprenditori in consiglio comunale nel marzo 2007. Nella logica di dar corpo ad un progetto di sviluppo e di lavoro, il residenziale non ci deve essere, ma ci devono essere Residenze turistico alberghiere o comunque attività  nel campo turistico». La seconda prescrizione riguarda la passeggiata tra la Torretta ed Albissola: «L’imprenditore si dovrà  far carico della realizzazione della passeggiata, dopo averne concertato la progettazione con noi e l’Autorità  portuale». Il terzo punto riguarda la viabilità : l’imprenditore dovrà  realizzare il raccordo tra il nuovo porto e la viabilità  pubblica (Aurelia bis).

Un’altra serie di prescrizioni riguardano l’aumento della dotazione pubblica di parcheggi, la definizione dell’utilizzo pubblico della Nuvola, il libero accesso senza vincoli all’ultimo piano del Faro, i libero accesso alle aree portuali, la disponibilità  di posti barca per la nautica sociale (disabili, Mare Forza Dieci); lo sviluppo di un autentico “polo del mare”; l’incremento delle misure per il risparmio energetico e, infine, l’aumento dei posti barca disponibili per i mezzi di oltre 24 metri (nel preliminare sono 30 posti), in modo da sostenere la cantieristica di pregio, ad alta intensità  di manodopera, già  insediata a Savona. Gli aspetti politici: «La Margonara non faceva parte dell’accordo di coalizione con il Prc e i Verdi – hanno detto Berruti, Di Tullio e il vicesindaco Caviglia – è una situazione nota e concordata. Il Prc ha votato no a marzo 2007 e riconferma la sua contrarietà .

Questa non è e non sarà  un motivo di incrinatura della coalizione, ma un dissenso concertato». Infine, un appello al centrodestra: «Su un progetto che ha a che fare con lo sviluppo del territorio è bene che ci sia la più ampia convergenza possibile. Auspichiamo la si possa trovare».

Una nota a margine: la Regione – diventata molto prudente in tema di porti turistici e cemento annesso – avrebbe espresso recentemente perplessità  per non aver avuto visione del progetto. In realtà , già  il 20 dicembre 2007, l’Autorità  portuale distribuiva il preliminare a tutti i soggetti interessati: compresa la Regione, rappresentata dall’architetto Antonio Gorgoni.

Il direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 18 Nov 2008 alle 23:25 ed è archiviato nelle categorie - Barriere architettoniche, Attualità, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Un commento

 1 

Da “Il Secolo XIX” del 18/11/2008 – Il Prc contro la Margonara:«Nessun dissenso concertato» – Palazzo Sisto

RIFONDAZIONE Comunista marca le distanze sul progetto della Margonara e lamenta il fatto che nella coalizione non sia stato trovato un punto di equilibrio. «Il progetto della Margonara, senza residenziale, è stato nei giorni scorsi approvato dalla Giunta – ha scritto il segretario provinciale Marco Ravera – L’Assessore Costantino non ha partecipato alla Giunta in aperto contrasto con la pratica. Per noi, infatti, il progetto della Margonara era e rimane profondamente sbagliato». Ha aggiunto Ravera: «I motivi che ci hanno spinto a dire no al progetto sono noti, vorrei pertanto soffermarmi su una definizione dal mio punto di vista infelice del Sindaco Federico Berruti che ha banalizzato la posizione di Rifondazione definendola, stando agli organi di stampa, un “dissenso concertato”». Conclude il segretario Prc: «L’unico aspetto concertato era l’assenza del progetto Margonara nel programma. E il nostro più che dissenso è un’idea diversa della società e dello sviluppo rispetto al resto della coalizione. Fino ad oggi si era sempre trovato un punto di equilibrio, spesso difficile per noi, proprio grazie all’azione del Sindaco che in questa occasione è mancata».

19 Nov 2008 alle 08:02

Scrivi una risposta

Devi essere loggato per inserire un commento.