Ponente Varazzino Comitato spontaneo di quartiere Ponente Varazzino, per dare voce ai cittadini e sensibilizzare la Pubblica Amministrazione sui reali problemi del quartiere e della citta', segnalare e divulgare eventi e manifestazioni in programma, dare voce al locale associazionismo .

28 Ottobre 2008

Varazze – “Giovanni Brunero – Il ciclismo delle strade bianche”, di Carlo Delfino e Giampiero Petrucci

PonentevazzinoNews

Varazze, 28.10.2008.                               Home page

giovanni-brunero-2.jpgGiovanni Brunero – Il ciclismo delle strade bianche“, scritto da Carlo Delfino e Giampiero Petrucci

Segnaliamo la pubblicazione del libro “Giovanni Brunero – Il ciclismo delle strade bianche“, scritto dal nostro concittadino Carlo Delfino insieme a Giampiero Petrucci.

Arriva in libreria la vita di Giovanni Brunero.

Giovanni Brunero – Il ciclismo delle strade bianche’‘ rappresenta l’ennesimo impegno di Carlo Delfino e Giampiero Petrucci a salvaguardia dei canoni dell’applicazione costante nel sacrificio e della modestia che lo sport a due ruote del terzo millennio fatica a conservare.

“La vita del corridore piemontese, primo atleta nella storia a conquistare negli anni Venti tre edizioni del Giro d’Italia, e’ una rincorsa dapprima ad affrancarsi dalla povertà  con investimenti mirati e concreti e poi a contrastare con vittorie di qualità  il dominio indiscusso di Costante giovanni-brunero-1.jpgGirardengo e la bizzarria vincente di Gaetano Belloni: senza spunto veloce Brunero, poche parole nel Dna per non sprecare una stilla di energia in più in allenamenti massacranti da Ciriè, cittadina canavesana d’origine, a Domodossola, diventa il leader di una Legnano condotta con grande sagacia tecnica da Eberardo Pavesi.

Nel silenzio costruttivo di campagna fioccano i successi anche nelle classiche per l’atleta torinese: dalla Milano-Sanremo del 1922, documentata da un dvd della durata di otto minuti che costituisce uno straordinario valore aggiunto all’opera, ai Giri di Lombardia e a quelli di Romagna e del Piemonte. La concretezza contadina anche nel comprendere quando la carriera e’ al crepuscolo consentirà  poi a Brunero di diventare l’elemento indiscusso di appoggio per un asso debuttante, Alfredo Binda. Giovanni, o Giuanin come amava essere chiamato nel dialetto delle sue terre, morirà  a soli 39 anni, nel 1935, confortato dalla serenità  interiore di essersi dedicato integralmente alla fatica appagante, vero credo della sua esistenza”

Fabio Provera
Il libro, presentato il 14 ottobre 2008 presso il Circolo dei Lettori di Torino, a Palazzo Graneri della Roccia, ripercorre la vita del grande corridore ciriacese, dall’infanzia difficile fino alla morte precoce per tubercolosi, attraverso un susseguirsi di vittorie straordinarie e di tanta fatica.

Si tratta della prima opera interamente dedicata ad uno dei massimi rappresentanti del ciclismo eroico.

Scritto dal varazzino Carlo Delfino e dal viareggino Gianpiero Petrucci il libro presenta come allegato un inedito DVD contenente la Milano-Sanremo del 1922, vinta dal ciriacese, attraversando splendidi paesaggi della Riviera Ligure.

Video inedito della Milano-Sanremo del 1922
(per gentile concessione del Dott. Carlo Delfino)

[youtube hD5Ej0nFyTo&hl=it&fs=1]

Per ordinare una o più copie del volume fare riferimento ai seguenti dati:

G.S. G. Brunero – Via A. D’Oria 6 – 10073 Ciriè (TO) Tel. 0119208186 . team@gsbrunero.it

Da “Sito G.S. G. Brunero“ . Profilo Giovanni Brunero. Vedere foto in maglia Legnano.

Nasce a Ceretta di San Maurizio Canavese il 4 ottobre 1895. Figlio di Guido Brunero e Gabriella Giacobbe, la vita del campione ciclista è costellata di piccoli e grandi aneddoti che ne hanno influenzato il carattere ed il temperamento, da buon piemontese non troppo estroverso e dotato di una straordinaria modestia. [Continua … ]

Riportiamo alcune citazioni presenti on line:

Da “Grandeciclismo“ . Giovanni Brunero, il ciclismo delle strade bianche
venerdଠ03 ottobre 2008

Quando sotto le ruote dei corridori passavano solo sassi, polvere e fango, le corse ciclistiche erano avventure inimmaginabili al giorno d’oggi, epiche traversate di centinaia di chilometri in cui si affrontavano grandi campioni che sapevano accendere la fantasia popolare. Tra di loro un piccolo scalatore piemontese, Giovanni Brunero, cresciuto nel mito delle imprese di Giovanni Gerbi, il Diavolo Rosso di cui si raccontavano storie fantastiche. Brunero è uno dei massimi campioni del ciclismo eroico degli anni Venti, anche se per il suo carattere schivo non ha acquisito quella popolarità  che avrebbe meritato. [Continua … ]

Da “Cyclingforall“ – Libri – Giovanni Brunero, il ciclismo delle strade bianche       
venerdଠ03 ottobre 2008

Quando sotto le ruote dei corridori passavano solo sassi, polvere e fango, le corse ciclistiche erano avventure inimmaginabili al giorno d’oggi, epiche traversate di centinaia di chilometri in cui si affrontavano grandi campioni che sapevano accendere la fantasia popolare. [Continua… ]

Da “Tuttobiciweb“ – In un libro la storia di Giovanni Brunero

E’ stato realizzato dalla società  ciclistica Brunero di Ciriè, un interessantissimo volume su Giovanni Brunero, grande scalatore e passista che negli anni venti riuscଠad imporsi in tre edizioni (21 22 26) del giro d’Italia, due giri di Lombardia ed una Milano Sanremo.

La città  di Ciriè, la società  ciclistica che porta il suo nome, e la Regione Piemonte che ha patrocinato la pubblicazione sono soddisfatti del lavoro, opera di Carlo Delfino e Giampiero Petrucci, storici del pedale e ricercatori del ciclismo eroico. [Continua … ]

2 Comments »

  1. Da “Liguria Notizie” del 29.10.2008 – GIOVANNI BRUNERO, IL CICLISMO DELLE STRADE BIANCHE, DI DELFINO E PETRUCCI

    Arriva in libreria la vita di Giovanni Brunero ”Giovanni Brunero – Il ciclismo delle strade bianche” rappresenta l’ennesimo impegno di Carlo Delfino e Giampiero Petrucci a salvaguardia dei canoni dell’applicazione costante nel sacrificio e della modestia che lo sport a due ruote del terzo millennio fatica a conservare.

    “La vita del corridore piemontese, primo atleta nella storia a conquistare negli anni Venti tre edizioni del Giro d’Italia, e’ una rincorsa dapprima ad affrancarsi dalla povertà con investimenti mirati e concreti e poi a contrastare con vittorie di qualità il dominio indiscusso di Costante Girardengo e la bizzarria vincente di Gaetano Belloni:

    senza spunto veloce Brunero, poche parole nel Dna per non sprecare una stilla di energia in più in allenamenti massacranti da Ciriè, cittadina canavesana d’origine, a Domodossola, diventa il leader di una Legnano condotta con grande sagacia tecnica da Eberardo Pavesi.

    Commento by Comitato Ponente Varazzino — 29 Ottobre 2008 @ 22:58

  2. Da “Il Giornalino” – periodico di Varazze e delle sue Frazioni- La vita di Giovanni Brunero – Enrico Jan 30, 2009

    “Giovanni Brunero, routier: ovverosia “stradista”. Questo è scritto nel biglietto da visita che il campione di Ciriè ha consegnato al suo arrivo nel Paradiso dei Ciclisti. E in effetti la “strada” ha costituito una presenza costante nella sua vita. La strada che porta da San Maurizio a Ciriè, compagna delle sue prime incerte pedalate. La strada per recarsi al fronte, non sicuro che fosse soltanto andata.

    La strada infinita percorsa nella sua esaltante carriera in fuga solitaria o intento a rincorrere invano i due autentici Campionissimi dell’epoca… La strada tra Cuorgnè e Spineto dove in allenamento spesso si imbatteva in Carlin e dove si cementò e nacque una grande amicizia. La grande strada che fece l’azienda di famiglia, avviata col fratello Ettore e tuttora prosperante. La Strada, intesa come Alfonsina, la prima e unica donna che, in quegli anni ruggenti e un po’ bacchettoni, osò correre con gli uomini, non sfigurando. Il polverone della strada sollevato dal “Norge”, il mastodontico e ingombrante camion-ammiraglia che Pavesi usava per seguire i suoi ragazzi. La polvere della strada che certamente ha contribuito ad aggravare la malattia polmonare che doveva condurlo ad una fine precoce. “Ma quanta strada ha fatto Brunero…” parafrasando una ben nota canzone.

    Quanta strada ha fatto soprattutto nel cuore dei suoi concittadini, nel cuore degli appassionati di ciclismo, nei pensieri curiosi dei tanti ragazzi che hanno vestito la gloriosa maglia della società che porta il suo nome. Ma quanta vorremmo che ne facesse ancora! E ci abbiamo provato raccontando le sue avventure a chi crede ancora nel “bel ciclismo”, a chi crede ancora alla poesia della gioventù, di una bici e naturalmente di una STRADA.” “Giovanni Brunero – Il ciclismo delle strade bianche” rappresenta l’ennesimo impegno di Carlo Delfino e Giampiero Petrucci a salvaguardia dei canoni dell’applicazione costante nel sacrificio e della modestia che lo sport a due ruote del terzo millennio fatica a conservare.

    “La vita del corridore piemontese, primo atleta nella storia a conquistare negli anni Venti tre edizioni del Giro d’Italia, è una rincorsa dapprima ad affrancarsi dalla povertà con investimenti mirati e concreti e poi a contrastare con vittorie di qualità il dominio indiscusso di Costante Girardengo e la bizzarria vincente di Gaetano Belloni: senza spunto veloce Brunero, poche parole nel Dna per non sprecare una stilla di energia in più in allenamenti massacranti da Ciriè, cittadina canavesana d’origine, a Domodossola, diventa il leader di una Legnano condotta con grande sagacia tecnica da Eberardo Pavesi.

    Nel silenzio costruttivo di campagna fioccano i successi anche nelle classiche per l’atleta torinese: dalla Milano-Sanremo del 1922, documentata da un dvd della durata di otto minuti che cosiituisce uno straordinario valore aggiunto all’opera, ai Giri di Lombardia e a quelli di Romagna e del Piemonte.

    La concretezza contadina anche nel comprendere quando la carriera è al crepuscolo consentirà poi a Brunero di diventare l’elemento indiscusso di appoggio per un asso debuttante, Alfredo Binda. Giovanni, o Giuanin come amava essere chiamato nel dialetto delle sue terre, morirà a soli 39 anni, nel 1935, confortato dalla serenità interiore di essersi dedicato integralmente alla fatica appagante, vero credo della sua esistenza.” Il libro, presentato il 14 ottobre 2008 presso il Circolo dei Lettori di Torino, a Palazzo Graneri della Roccia, ripercorre la vita del grande corridore ciriacese, dall’infanzia difficile fino alla morte precoce per tubercolosi, attraverso un susseguirsi di vittorie straordinarie e di tanta fatica. Si tratta della prima opera interamente dedicata ad uno dei massimi rappresentanti del ciclismo eroico.

    Scritto dal varazzino Carlo Delfino e dal viareggino Giampiero Petrucci il libro presenta come allegato un inedito DVD contenente la Milano-Sanremo del 1922, vinta dal ciriacese, attraversando splendidi paesaggi della Riviera Ligure.

    Commento by Comitato Ponente Varazzino — 31 Gennaio 2009 @ 08:25

RSS feed for comments on this post.

Leave a comment

Devi essere connesso per inviare un commento.

Powered by WordPress