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25 Ottobre 2008

Gestione rifiuti – carta e umido i più differenziati

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Gestione rifiuti
carta e umido i più differenziati

Dal consuntivo 2007 sulla gestione dei rifiuti abbiamo appreso che la raccolta differenziata è in aumento, un significativo più 7,6%; contemporaneamente purtroppo è aumentato anche il quantitativo prodotto. La montagna di rifiuti indifferenziati da smaltire rimane costante, nella migliore delle ipotesi, spesso è superiore a quella dell’anno precedente.

Tutto ciò conferma le nostre preoccupazioni e ci sprona a continuare nell’impegno assunto di sensibilizzare il maggior numero di persone sulla necessità  di modificare le nostre abitudini di rapportarci con gli imballaggi della merce che acquistiamo e con gli scarti che produciamo.

Riportiamo un articolo di “Il Sole 24 Ore“ 8 Settembre 2008 –  Raccolta rifiuti: carta e umido i più differenziati.
di Anna Zavaritt

Solo un quarto circa dei rifiuti urbani raccolti è trattato in maniera differenziata, anche se nel 2007 c’è comunque stato un aumento (+7,6%) ed è cresciuto rispetto all’anno precedente il numero di Comuni nei quali tutta la popolazione è servita dalla raccolta differenziata dei rifiuti (+2,3%).

Secondo l’ultima indagine sugli indicatori ambientali urbani dell’Istat che riguarda 111 capoluoghi di provincia, pari al 6,6% della superficie italiana e al 29,5% della popolazione totale del Paese ““ nei grandi Comuni è più bassa la percentuale della differenziata (21,6%, cioè 3,8 punti in meno rispetto alla media). Tra i Comuni capoluogo a raccogliere la maggiore quantità  di rifiuti nel 2007 è stata Olbia (1.022 chili per abitante), dove probabilmente incidono anche gli effetti del turismo locale, seguita da Rimini (899) e Massa (892). Le quantità  minori, invece, spettano a Villacidro ( in Sardegna, 375 chili), Belluno (396) e Lanusei (400). Tra i grandi Comuni per quanto riguarda la raccolta differenziata, solo Torino ha raggiunto l’obiettivo del 40%, mentre città  come Milano ( 35,2%), Firenze (31,7%), Bologna (30,5%) e Roma (16,2%) non offrono buoni esempi alle realtà  più piccole.

Nel 2007 la percentuale dei rifiuti raccolti in modo differenziato è stata pari a 25,4% (+1,9% rispetto al 2006), con realtà  però molto differenziate tra Nord (37,2%) e Sud (11,2%). Soltanto in 29 Comuni, infatti, è già  stato raggiunto l’obiettivo prefissato per legge del 40% di raccolta differenziata ““ in testa si colloca Verbania (72,2%), seguita da Novara (70,6%) e Sanluri, il capoluogo della provincia del Medio Campidano in Sardegna (61,6%) ““, mentre sono ben 31 i comuni, prevalentemente del Mezzogiorno, in cui la percentuale di raccolta differenziata è ancora inferiore al 15%: in coda si trovano Caserta (2,4%), Messina e Iglesias (3,8%). Tra i materiali raccolti, è la carta a essere più spesso separata quando si butta la spazzatura: rappresenta il 38,5% del totale della raccolta differenziata, con una media di 61 chilogrammi per abitante. A Grosseto i cassonetti bianchi più pieni, con una media di 178,5 chili di carta gettata separatamente a testa ““ seguono Piacenza (136) e Forlଠ(128) ““ mentre a Caserta (4,5 chili), Messina (4,6) e Campobasso (4,9) spettano i record negativi.

Anche quello verde dell’umido è un cassonetto dove ci si ferma quando si getta il proprio sacco dell’immondizia: la raccolta dei cosiddetti «rifiuti verdi, dell’organico e del legno» è pari in media a 47 chilogrammi per abitante, con un peso del 29,7% sul totale della differenziata. Anche in questo caso si registra una notevole differenza tra Nord (76 chili per abitante), Centro (38,3) e Sud (14,1). Reggio Emilia (202,5 chilogrammi), Rovigo (181,2) e Luca (175,2) sono i Comuni più virtuosi, mentre a Enna e Ragusa si fa veramente fatica a separare il cibo avanzato (solo 0,1 chili a testa). Va comunque precisato che i comportamenti virtuosi registrati l’anno scorso (+ 6,6% di questo tipo di raccolta) sono spesso localizzati in Comuni capoluogo del Mezzogiorno, dove l’aumento raggiunge il 20,5 per cento.

Ancora poco diffusa invece l’abitudine di separare vetro (11,8%) e materie plastiche (5%), che rappresentano voci marginali nella separazione dei rifiuti. àˆ sempre il Nord a contribuire maggiormente al dato medio italiano per il vetro, con 30,4 chili di bottiglie e contenitori raccolti per abitante ““ in testa Biella, Varese e Milano (più di 50 chili) ““, mentre al Centro (14,1 kg) e al Sud (6,1 kg) il dato è molto più basso, con primati negativi a Lucca (0,9 chili), Caserta (1,3) e Messina (1,9).

Stesso discorso per la plastica (la media è di 7,9 chili per abitante), anche se il dato nazionale registra un incremento rispetto al 2006 (+8,7%): al Nord si separa di più (13,4 chili per abitante) che al Centro (5) e al Sud (2,9). Ma in questo caso la divisione è meno netta e nella «lista nera» troviamo anche città  del Centro-Nord come Milano (0,4 chili) e Rimini (0,9) accanto a Messina, Catanzaro, Matera e Cosenza.

Il direttivo.

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