Prove di forza e nervosismo sulla gestione rifiuti a Savona

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Prove di forza e nervosismo
sulla gestione rifiuti a Savona

Non abbiamo mai pensato che la questione rifiuti in provincia di Savona fosse facile da trattare. Proposte, progetti rinviati, progetti presentati, nervosismo e discussioni in atto lo confermano. Sono troppi gli interessi che ruotano intorno al business degli scarti che dovremmo produrre in minore quantità  e soprattutto recuperare e riciclare, per essere ottimisti e sperare che siano presto trovate buone soluzioni e condivise.

Chissà  quando impareremo a non considerare i nostri scarti come rifiuti, da buttare il più lontano possibile, ma una risorsa e come tale da trattare con tutto il riguardo che meritano. Prima avviene, meglio è. Occorre ad ogni modo precisare che la responsabilità  delle istituzioni, per questa mancanza di presa di coscienza collettiva, è sempre più evidente e bene farebbero i politici a tenerne conto in tutti i programmi e discorsi che ci fanno ascoltare.

Per chi vuole approfondire riportiamo due articoli del Decimonono, che bene danno l’idea del clima di nervosismo che aleggia.

Da “Il Secolo XIX” del 14/10/2008 – L’assessore Filippi e il procurato allarme – L’analisi.

L’Assessore provinciale all’ambiente Mimmo Filippi ha definito «stupidaggini» quanto ha letto in articoli, dichiarazioni di politici, lettere di semplici cittadini. E aggiunge: «Troppa gente spara sentenze su questioni che non conosce». L’assessore mostra sprezzo nei confronti di giornalisti, colleghi amministratori e “semplici” elettori, trattati come gente in malafede o, nella migliore delle ipotesi, alla stregua di minus habens incapaci di capire o di recepire spiegazioni (mai arrivate, peraltro, dal titolare del settore. Cioè lo stesso Filippi).

I casi sono solo due. Si è trattato di una crisi di nervi: Filippi ne avrebbe ben donde, visto che in quattro anni non ha condotto al riparo il Piano dei rifiuti. Se, invece, non si tratta di questo, l’assessore fornisca nomi e cognomi, spiegazioni e riferimenti, soprattutto quando allude a «chi ha in tasca soluzioni facili e magari non disinteressate».

L’assessore usa poi con il Secolo XIX lo stesso metodo di cui si lamenta per il suo Piano: estrae un segmento e lo massacra. Da giorni questo giornale dedica pagine alla vicenda, dando voce a tutti coloro che l’hanno chiesta. Filippi, forse, non se ne è accorto. Accusa di aver fatto da cassa di risonanza al senatore Orsi. Arriva a definire «mendace» un titolo: “Savona come Napoli” (dichiarazione, tra l’altro, virgolettata). Per l’assessore, vagamente minaccioso, tutto ciòè «perseguibile per procurato allarme».

Noi ci limitiamo a ribadire la posizione già  espressa: prevalga il senso di responsabilità  e la Provincia completi il Piano, con la discarica di Passeggi. Si ponga fine a questo spettacolo deplorevole. Nessuno parlerebbe di emergenza se non si fosse arrivati a questo punto: una sola discarica in attività , a controllo privato. E Ata, l’unica azienda pubblica capace di gestire l’intero ciclo dei rifiuti, tagliata fuori – ad oggi – dalla partita. Nessuna sua responsabilità , assessore? àˆ cosi che si tutela l’interesse pubblico? Questo è il punto. La Campania non è poi cosଠlontana. A. G. –

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Da “Il Secolo XIX“ del 14/10/2008 – Passeggi, il Comune deposita il progetto. Gesto-simbolo: la pianificazione dell’impianto è pronta. oggi altra giornata di fuoco a palazzo nervi.

Gli atti in Regione. Ma nulla si muoverà  sin quando la Provincia non approverà  la variante al Piano dei rifiuti.

Savona ha depositato in Regione il progetto per l’impianto di smaltimento a Passeggi: un atto chiaro e simbolico. Come dire, noi siamo pronti: la palla è nel campo della Provincia e ciascuno faccia le proprie scelte.

Oggi, a Palazzo Nervi, sarà  una giornata delicata: il presidente Bertolotto aveva chiesto una settimana di tempo, martedଠscorso, per rispondere alle richieste degli alleati di centrosinistra. Oggi si ritroveranno faccia a faccia: l’aria non sembra tirare verso un accordo. Bertolotto rimane contrario a Passeggi, anche se disponibile a riconoscere un ruolo ad Ata nell’ambito della programmazione della politica dei rifiuti. Il consigliere regionale Miceli aveva lanciato un salvagente: non discutiamo di date di scadenza del mandato – in sintesi- ma di programmi; non abbattiamo l’amministrazione e Bertolotto si impegni sul piano dei rifiuti. Per ora, l’appello sembra caduto nel vuoto.

Il fatto nuovo: ieri, il presidente di Ata Nanni Ferro ha depositato in Regione il progetto per la realizzazione dell’impianto di smaltimento a Passeggi. La Regione, per ora, potrà  solo tenerlo nel cassetto: la procedura di “Via” partirà  solo se la Provincia approverà  la variante al Piano. Ma Comune di Savona e Ata hanno voluto mostrare di essere pronti, atti pianificatori alla mano.

Quanto a Cianciarin – la discarica del Ponente che qualcuno, come il senatore Orsi, vorrebbe alternativa a Passeggi – è bastato il nominarla per provocare l’ennesima sollevazione dei Comuni ponentini (si veda a pagina 27). D’altronde quello era il nodo: la stessa Provincia era arrivata a definire «impraticabile» l’ipotesi, concordando con Savona di cercare un sito sul suo territorio. Poi l’impasse provocato dalla crisi politica che scuote Palazzo Nervi. Ieri, comunque, l’assessore provinciale Filippi ha ribadito che, su trenta sindaci del Ponente, solo tre risposero alla sua richiesta di indicare un sito. E negativamente. «Abbiamo fatto ciò che avevamo concordato in un incontro con il presidente Burlando, lo scorso 2 settembre», spiega invece Ferro.

Il progetto riguarda una vallata di località  Passeggi, su un’area di 20 mila metri quadrati di terreno. Nell’impianto potranno essere abbancati un milione di tonnellate di rifiuti urbani, oltre ad una percentuale di rifiuti assimilabili agli urbani. La durata di vita prevista è di quindici anni. L’area è comunque idonea per la realizzazione di eventuali nuovi lotti (sino almeno ad una capienza di 3 milioni di tonnellate). Si tratta di un «impianto avanzato – spiega Ferro – Il rifiuto urbano viene separato all’inizio con un sistema di tritovagliatura. Quindi, la frazione umida viene sottoposta a un processo di digestione anaerobica con la produzione di biogas». Dieci le celle che verranno realizzate per questo processo, al cui termine l’impianto produrrà  energia elettrica con ricavi stimati nell’ordine di un milione all’anno. Questa tecnologia operativa è quella in uso a Monaco di Baviera e per gli impianti in costruzione a Padova e Forlà¬.

L’investimento previsto è di 28 milioni di euro, di cui 5 per la viabilità  (1.200 metri di strada che si staccherà  da quella del nuovo carcere). «Il piano economico-finanziario – dice Ferro – conferma un margine operativo di un milione all’anno, applicando una tariffa al Comune di 50 euro a tonnellata». Oggi, grazie all’accordo con il Boscaccio, Savona ne spende 62,5 a tonnellata (saliranno a 70 il prossimo anno). «Inoltre, si potrà  praticare un prezzo per i rifiuti urbani dal resto della provincia – conclude il presidente di Ata – più basso di quello praticato oggi dal Boscaccio».

Attualmente, Savona produce circa 25 mila tonnellate di rifiuti urbani annui (150 mila totali in provincia). La discarica ne potrà  ricevere circa 65 mila: dunque, quelli di Savona e di un pezzo della provincia. Il senatore Orsi aveva paventato che si volesse Passeggi per risolvere anche i problemi di Imperia: con questi numeri sembra difficile, se non occasionalmente. Intanto, si continua a discutere di termovalorizzatore: il Wwf dice no, la sinistra radicale dice no. L’assessore regionale Franco Zunino (Prc) è stato chiaro: al di là  delle considerazioni ambientali – aveva detto – non è economicamente compatibile; a meno che Savona non raccolga i rifiuti di tutta la Liguria.

Comunque sia, il termovalorizzatore è nella posta in gioco. Solo per fare un esempio, la ricomparsa del progetto di centrale a biomasse da 10 megawatt nel Piano Ferrania ha suscitato in qualcuno più di un’idea. I boatos, del resto, sono infiniti. Uno per tutti: una cordata, politici ed imprenditori, lavorerebbe ad un sito alternativo a quello di Passeggi. Sempre nel territorio di Savona. Antonella Granero – granero@ilsecoloxix.it

Il direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 14 Ott 2008 alle 20:13 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Un commento

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Da “effepi70.wordpressPolitica e rifiuti: nel ponente ligure Imperia e Savona nell’impasse

Se in provincia di Savona (amministrata dal centro sinistra) si sta giocando sui rifiuti una partita nella quali non mancano risvolti politici un po’ torbidi (vedi il post Savona, Passeggi, Cianciarin e la politica dei… rifiuti incrociati) un nuovo fronte sembrerebbe essersi aperto anche a Imperia (amministrata dal centro destra). A puntare i riflettori sul caso della provincia estremo ponentina sono stati in settimana il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando (PD) all’assessore regionale all’Ambiente Franco Zunino (PRC): “In questo momento la Provincia di Imperia non sta facendo le scelte necessarie sul fronte del ciclo dei rifiuti, per questo le abbiamo dato un tempo di tre mesi per svolgere gli adempimenti indispensabili. Nel caso in cui non venisse osservato saremo costretti a procedere con il commissariamento”, ha dichiarato il presidente Burlando senza troppe perifrasi giovedì 9 ottobre al termine della seduta di Giunta che ha approvato il progetto di ampliamento della discarica di Ponticelli in provincia di Imperia.

Attualmente le due discariche presenti in Provincia di Imperia, quella di Ponticelli e di Collette Ozzotto, sono entrambe esaurite; “nel gennaio 2008 – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Zunino – vi è stata l’approvazione dell’adeguamento del piano provinciale dei rifiuti, accettando il regime transitorio fino al 2008. Poi la Procura ha sospeso anche l’attività della discarica di Collette Ozzotto per sospetto di illeciti”.

Con l’ampliamento concesso oggi per la discarica di Ponticelli, per un ammontare di 180mila mc, la Giunta ha deciso di concedere 90 giorni di tempo al termine dei quali è indispensabile che la Provincia di Imperia predisponga una gara europea per la realizzazione degli impianti di smaltimento. In caso contrario, glossa Burlando, “se la Provincia di Imperia non metterà in moto al più presto tutti gli atti necessari per completare il ciclo dei rifiuti, procederemo con il commissariamento”; … [Continua … ]

14 Ott 2008 alle 20:27

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