La responsabilità  sociale del ciclo dei materiali – Incontro dibattito a Sestri Ponente

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Varazze, 4.10.2008.                                   Home page

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La responsabilità  sociale del ciclo dei materiali Incontro dibattito a Sestri Ponente

“No ad impianti inquinanti. No ad impianti che concentrano i flussi compromettendo future innovazioni. Si ad alternative capaci di concreta innovazione, per evitare l’impoverimento dei territori, sudditanza a circuiti industriali obsoleti, danni permanenti all’ambiente e alla salute dei cittadini. Affinché una Liguria senza inceneritori sia la nostra opportunità .”

Con queste parole Anna Stramigioli, delegata di Rete Nazionale Rifiuti Zero ci aveva preparati all’incontro organizzato ieri, venerdi’ 3 Ottobre 2008, alle ore 16 nel salone di Palazzo Fieschi in via Sestri, 34 a Sestri Ponente (Ge), da “Il Corriere Sestrese“.

un interessante incontro sul tema: “La responsabilità  sociale del ciclo dei materiali ““ I rifiuti si possono riciclare ““ L’innovazione pulita salvaguardia la salute.“

I relatori, persone note per la loro specifica competenza, hanno parlato ad una gremita platea di persone attente e partecipi, in modo semplice e chiaro su:

PATRIZIA GENTILINI – Referente ISDE (Medici per l’Ambiente) – “SANI IN UN MONDO MALATO: UN TEOREMA IMPOSSIBILE”

CARLA POLI – Titolare Centro Riciclo Vedelago (TV) – “DAL VENETO IL MODELLO CHE RICICLA DAVVERO”

GIANLUIGI SALVADOR – Referente Energia – Rifiuti WWF Veneto – “LIGURIA SENZA INCENERITORI: UN’OPPORTUNITà€”

Tematiche di scottante attualità  per una città  come Genova e la regione Liguria che inspiegabilmente e colpevolmente sono in ritardo sull’attuazione di piani coordinati in ambito territoriale, tali da garantire per lo meno il rispetto delle leggi e degli obiettivi minimi previsti nella corretta gestione dei rifiuti o, come sarebbe più indicato definirli, materiali di scarto oppure MPC (materiali post consumo).

Dal convegno aperto dalla D.ssa Patrizia Gentilini, che abbiamo avuto già  modo di ascoltare in precedenti incontri, e successivo dibattito è emerso che gli inceneritori (impropriamente definiti termovalorizzatori) sono dannosi per la salute, in modo particolare per i bambini che assimilano i veleni presenti nel cordone ombelicale, e pertanto da evitare a favore di processi di riciclo semplici e più similari a quelli previsti in natura.

Seguito con molta attenzione da tutti i presenti l’intervento di Carla Poli, titolare del Centro di smistamento e riciclo Vedelago, che riesce a recuperare al riutilizzo tutto il materiale conferito ai suoi impianti, a condizione che sia stato raccolto con un minimo di buon senso, naturale conseguenza di una corretta e capillare informazione e coinvolgimento dei cittadini. Apprezzato il discorso che i comuni quando stipulano accordi con la Società  Vedelago devono garantire un ritorno economico per i loro cittadini; in quanto i materiali conferiti ai suoi impianti vengono pesati e pagati. Per approfondire vedere il precedente post: “Separare e riciclare il residuo dei rifiuti – Carla Poli a Sestri Ponente.”

Vivace ed accalorata relazione di Gianluigi Salvador, referente settore energia e rifiuti del WWF Veneto che ci ha spiegato il perché è un’opportunità  per la Liguria non avere inceneritori; condizione che dovremmo continuare a sostenere con una martellante sensibilizzazione dei politici locali. La presenza degli inceneritori blocca di fatto il raggiungimento di elevate percentuali di raccolta differenziata in quanto, per poter funzionare hanno necessità  di grandi quantitativi di “materiale di scarto” (quelli che oggi chiamiamo ancora rifiuti, ma che dovremo abituarci a definire diversamente)e della presenza di molta plastica, carta, cartone, ecc “¦, che hanno una resa calorica superiore.

Un pomeriggio decisamente interessante, partecipato e seguito con attenzione. Un grazie agli organizzatori e ai bravi e preparati relatori, che speriamo di poter presto ospitare a Varazze, in uno dei nostri periodici incontri di sensibilizzazione sull’argomento, attesi e seguiti anche fuori dai confini provinciali e regionali.

Male la raccolta differenziata in Liguria

Riportiamo un articolo sull’argomento pubblicato da “Il Secolo XIX“ del 2 ottobre 2008 – Differenziata, indietro tutta.

Funziona male, decisamente male, la raccolta differenziata dei rifiuti in Liguria: lo ha testimoniato la terza edizione del concorso “Comuni ricicloni”, organizzata da Legambiente e Regione, che hanno premiato un solo Comune fra gli oltre 200 liguri: è quello di Deiva Marina (provincia della Spezia) che, con il 42,52%, raggiunge i nuovi limiti di legge, posti al 40% dall’ultima Finanziaria.

Legambiente e Regione hanno evidenziato come «nei quattro Comuni capoluogo nessuno arrivi al limite, con performance davvero scarse»: Savona è prima con il 23,6%, La Spezia seconda con 22,1%, Imperia terza con 19,7%, Genova ultima con il 16,7%; peggio ancora: tutti e quattro sono andati indietro rispetto alle ultime rilevazioni.

Tra i Comuni virtuosi, quelli che riescono a superare i precedenti limiti imposti del decreto Ronchi, ci sono Busalla (Genova, 38,5%), Carcare (Savona, 37,1%), Chiavari (Genova, 35,7%) e Albenga (Savona, 35,5%); in totale, hanno spiegato Legambiente e Regione, sono appena nove i Comuni che riescono a superare la soglia del 30%, quasi tutti nel Genovese e nel Savonese, oltre all’eccezione di Deiva Marina.

L’assessore regionale all’Ambiente, Franco Zunino, ha detto che l’ente ha impegnato 5 milioni per interventi dedicati alla riduzione alla fonte della produzione dei rifiuti, all’incremento della raccolta differenziata e alla valorizzazione delle frazioni recuperabili.

Scarpino

A margine della premiazione, una notizia buona almeno per chi abita nei dintorni della discarica genovese di Scarpino, cui ogni giorno sono diretti circa 300 camion di rifiuti: l’assessore provinciale all’Ambiente, Sebastiano Sciortino, ha spiegato che i lavori per la più volte promessa strada alternativa incominceranno a gennaio 2009 e si concluderanno entro il 2010.

Un commento all’articolo pervenuto e pubblicato dal quotidiano

02/10/2008 Francesca, Genova

Il vero problema è che i cittadini non sono informati a sufficienza: a mio avviso occorre investire in campagne di informazione (l’unica che ho notato è quella relativa al tetrapack).

Ogni famiglia dovrebbe avere una sorta di libretto informativo che spieghi dove gettare i vari rifiuti: io ho trovato le informazioni sul sito Amiu ma non tutti le cercano. Inoltre bisognerebbe sapere che fine fanno i rifiuti differenziati perché c’è ancora la convinzione che “tanto buttano tutto insieme”. Fateci sapere quanto rende lo sforzo di differenziare i rifiuti, sia in termini ecologici (meno discariche) sia economici (quanto rende questa benedetta raccolta?)!

E comunque non guasterebbe un piccolo tornaconto personale per chi fa la fatica di differenziare i suoi rifiuti…

Riportiamo infine un articolo di “Liguria Notizie“ del 24 settembre 2008, perché sollecitati a farlo da più parti, anche se riteniamo la notizia ed il fatto frutto di una caso assolutamente eccezionale, anche se non dobbiamo smettere di preoccuparci di cercare e trovare urgenti soluzioni al problema della corretta gestione dei rifiuti.

liguria-notizie-24092008-non-siamo-in-campania.jpgSituazione rifiuti a Savona – Presto sarà  come a Napoli.

“SAVONA. 24 SET. “Savona come Napoli”. Lo dice, in tema di rifiuti, Alessandro Parino capogruppo in Comune a Savona di Alleanza Nazionale. “Il rischio non è immediato, ma concreto per i prossimi anni. L’azienda di nettezza pubblica cittadina è in difficoltà  economica, la discarica che dovrebbe mettere a posto i conti tarda per i conflitti con l’amministrazione provinciale e i savonesi rischiano di pagare la cattiva gestione politica di tasca loro”.”

Questo articolo è stato pubblicato il 04 Ott 2008 alle 16:12 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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