Il Dr. Paolo Franceschi risponde al Prof. G.W. Canonica sull’asma e cause scatenanti

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Varazze, 14.09.2008.

Centrali e colonne di camion a Genova e SavonaPonentevarazzinoNews

Il Dr. Paolo Franceschi
risponde al Prof. G.W. Canonica
sull’asma e  cause scatenanti

Riceviamo e pubblichiamo per quanti interessati la risposta del Dott. Paolo Franceschi, pneumologo e referente provinciale dell’ISDE, alle dichiarazioni sull’asma rilasciate al Secolo XIX del 13.09.2008 dal Prof. Giorgio Walter Canonica.

“Dichiarazioni di canonica ai giornali – A proposito degli articoli pubblicati su Secolo e La Stampa del 13.9.08 sul recente Congresso Nazionale di Pneumologia  di Genova, cui rimando il Lettore, è doveroso fare alcune puntualizzazioni:

La Parietaria, l’ulivo, gli animali domestici sono sempre esistiti nel mondo occidentale, anzi, quando la popolazione era prevalentemente rurale l’esposizione era anche maggiore rispetto ad oggi.

Eppure è negli ultimi decenni che le allergie, specie respiratorie (rinite allergica e asma) sono in continuo e progressivo aumento. Oggi l’allergia ai pollini è più frequente nelle città  che nelle zone rurali, pur essendo le piante allergeniche più diffuse al di fuori delle città .

In passato l’allergia colpiva una piccola percentuale  di popolazione, prevalentemente infantile, che spesso con il passare degli anni tendeva a guarire dai sintomi in maniera definitiva. Attualmente invece si assiste ad un aumento dei casi di allergia ed asma a tutte le età .

Non è infrequente visitare nei nostri ambulatori nipote, figlia e nonna  che presentano                  l’insorgenza dei sintomi asmatici ad età  molto diversa: il bimbo intorno ai 6-8 anni, la mamma fra i 35 e  45 anni, la nonna fra i   60 e 70 anni. E’ verosimile che se la nonna avesse vissuto la sua infanzia in condizioni simili a quelle del nipotini, sarebbe diventata asmatica molto prima.

Questa profonda trasformazione epidemiologica dell’ asma trova una spiegazione, accreditata da molteplici recenti ricerche scientifiche, nei mutamenti ambientali che si sono verificati a causa dell’ inquinamento atmosferico.

L’ inquinamento non solo accresce la frequenza e la gravità  delle manifestazioni allergiche, ma ne aumenta anche l’ incidenza.

Fra i principali responsabili di questo aumento dell’ incidenza di nuovi casi di asma sono :           l’Ozono, gli ossidi di azoto e di zolfo, le polveri sottili, principalmente quelle derivate dalla combustione del carbone e il particolato incombusto dei motori diesel.

In Liguria, a parte Genova con i suoi oltre 600.000 abitanti, la principale fonte di questi inquinanti è dato dalle centrali termoelettriche a carbone.

Fare prevenzione dell’ asma e delle malattie allergiche non significa quindi soltanto individuare precocemente gli individui malati e curarli adeguatamente..

Si afferma sull’ articolo del Secolo “Poi è fondamentale la visita in centri specializzati, dove si può confermare la diagnosi e sapere a cosa si è allergici”: in questo modo avremo creato legioni di persone che conducono una vita normale o quasi solo grazie ad un continuo uso di farmaci, taluni anche assai costosi e molto remunerativi per le aziende farmaceutiche che poi finanziano anche i congressi e buona parte della ricerca.

Il primo messaggio che un’associazione come la  World Allergy Organisation, data la sua rilevanza anche politica, è quella di cosa si può fare per evitare questa epidemia di asma, non solo come curarla al meglio presso i propri “centri specializzati”, in un evidente gioco di enfatizzazione di un problema per ottenere più potere al momento della spartizione della torta delle risorse destinate dal Piano Sanitario Nazionale.

Fare prevenzione significa in primo luogo che le società  scientifiche facciano pressione sui Governi affinché predispongano tutti gli accorgimenti per impedire che le persone si ammalino, e quindi, nel caso dell’asma, e delle altre malattie allergiche, agire sulle cause dell’inquinamento atmosferico.

Dottor Paolo Franceschi, Pneumologo,
Referente dell’ Associazione Medici per l’ Ambiente (ISDE) di Savona.

_^_^_^_

Da “Il Secolo XIX” ““ del 13.09.2008 – L’asma non guarda più l’età  si ammalano i cinquantenni – Sono il 25% del totale. Polline di ulivo e “caniggea” tra i responsabili.

Genova. Maledetta parietaria! àˆ la classica “caniggea” che si inerpica lungo i muri e a fianco delle strade lei uno dei principali nemici che toglie il respiro a quasi cinque liguri su cento. Specie se si allea con l’ulivo, altro polline molto diffuso da noi, e va di pari passo con l’acaro della polvere, nemico di tutto l’anno che si annida in casa. La Liguria è terra da record per l’asma ed è costantemente in aumento. Ma soprattutto perde le sue caratteristiche di malattia infantile, che poi passa con la crescita ed attacca sempre di più gli adulti.

«Oggi quasi quattro pazienti asmatici su dieci hanno più di cinquant’anni – sottolinea Giorgio Walter Canonica, direttore dell’Istituto di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università  di Genova e presidente della World Allergy Organisation. A volte si tratta di persone che “diventano” allergiche anche dopo la soglia degli “anta”, ma spesso si tratta di una malattia che riprende dopo anni di relativo benessere. Non bisogna dimenticare che l’asma rimane nel tempo, anche se non da sintomi».

Da Ventimiglia a Sarzana, insomma, siamo sotto la lente di ingrandimento dei ricercatori che si occupano del nostro apparato respiratorio messo sempre più a dura prova dal fumo di sigaretta – non si riesce proprio a ridurre significativamente il vizio – e dagli invisibili nemici che stimolano l’allergia. Secondo recenti ricerche si può stimare che il trend di sensibilizzazione allergica nella popolazione ligure arrivi anche al 25 per cento della popolazione generale. Tra queste persone sette su dieci sono sicuramente “pollinosiche”, sensibili soprattutto alla parietaria e a “cocktail” di sostanze che si mantengono nell’ambiente per tutto l’anno.

Analizzando la popolazione dei pazienti sensibilizzati ai pollini, che peraltro spesso manifestano un’allergia anche ad altri allergeni perenni come il dermatophagoides (meglio noto come acaro della polvere) e l’epitelio di cane e gatto, si vede che circa l’80 per cento di essi presenta una rinocongiuntivite e il venti-trenta per cento ha qualche disturbo di tipo asmatico. E proprio l’asma rappresenta la principale preoccupazione degli esperti, anche perché stiamo “adattando” alle nostre malattie anche chi viene da aree rurali di altri continenti.

«Oggi il 5-10 per cento dei pazienti che vediamo in ambulatorio viene da altri paesi, ed in particolare dall’America latina, con una costante crescita dei casi di malattia negli extracomunitari – conferma Canonica. Probabilmente per loro questa malattia si sviluppa anche per lo stile di vita che assumono non appena giunti da noi. L’asma può essere considerata infatti una sorta di “effetto collaterale” del nostro benessere. Una volta si giocava per strada oggi si rimane a lungo in casa lavorando su internet e guardando la televisione. Inoltre sono aumentati gli animali domestici che vengono tenuti tra le quattro mura domestiche». Tutti questi elementi concorrono ad aumentare la permanenza in casa e quindi l’esposizione all’inquinamento indoor, fattore che favorisce l’insorgenza di allergie respiratorie e quindi di asma.

Importante, sempre secondo gli esperti presenti al Congresso Nazionale di Pneumologia, è che in caso di sintomi come respiro che manca, tosse e bronchi che si “chiudono” impedendo l’accesso all’aria, si provveda subito ad un controllo della spirometria, semplice test che permette di capire se esiste una difficoltà  al passaggio dell’aria attraverso le vie del respiro. «Poi è fondamentale la visita in centri specializzati, dove si può confermare la diagnosi e sapere a cosa si è allergici – conclude Canonica. Importante è che il medico ricordi di curare il paziente, e non la malattia, personalizzando al meglio le cure. Curare l’asma, che è una malattia cronica, significa avere un ottimale rapporto medico-paziente e somministrare trattamenti che poi vengono seguiti nel tempo per controllare la situazione». Federico Mereta. 13/09/2008.

Il direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 14 Set 2008 alle 20:38 ed è archiviato nelle categorie Ambiente, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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