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12 Settembre 2008

Nuovo Porto a Chiavari by Paolo Vitelli patron di Azimut|Benetti e Marina di Varazze

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Varazze, 12.09.2008.

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Nuovo Porto a Chiavari
by Paolo Vitelli patron di
Azimut|Benetti e Marina di Varazze

Riportiamo la notizia di una nuova iniziativa del Dott. Paolo Vitelli, intraprendente imprenditore italiano conosciuto nel mondo per i suoi Yacht, scali turistici e le indubbie capacità  manageriali.

Da “shippingonline” 11 settembre 2008 – L’anticipazione di vitelli azimut, 20 milioni per Chiavari.

“àˆ pronto a decollare il progetto di Azimut-Benetti per rilanciare il porto turistico di Chiavari. Un maxi investimento da oltre 20 milioni di euro sul quale l’azienda, leader mondiale nella produzione di grandi yacht, fino a questo momento aveva mantenuto uno stretto riserbo. Ieri, in occasione del Boat Show di Cannes, Paolo Vitelli, fondatore e presidente di Azimut, ha invece svelato i segreti del suo ambizioso progetto. Nel nuovo porto firmato Azimut troveranno posto 149 barche, di dimensioni comprese tra i 15 e i 24 metri.

«Si tratta di un progetto assolutamente strategico, perché Chiavari completerà  la nostra “rete” di porti nell’Alto Tirreno: Varazze, Viareggio e Livorno». Dei 20 milioni, 15 andranno in opere marittime, 800.000 euro per gli impianti, 950.000 euro per le opere a terra.

La nuova marina aumenterà  del 60% le dimensioni del porto di Chiavari, e sarà  pronta nel 2012. Al momento «abbiamo vinto la pre-gara ““ dice Vitelli . ““ Ora il Comune farà  una seconda gara, alla quale potranno partecipare altre aziende: il progetto rimane il nostro, ma eventuali concorrenti potranno offrirsi di realizzarlo a un prezzo più basso rispetto alla nostra proposta. Ma saremo comunque noi ad avere l’ultima parola».

Il bando della gara scadrà  fra pochi giorni, e il Comune renderà  noto l’esito finale la prossima primavera.

La nuova struttura avrà  sinergie con Lavagna? «No. Il porto di Lavagna ha avuto un passato burrascoso, noi preferiamo sviluppare il nostro progetto autonomamente». Vitelli spiega che «il nuovo porto sarà  la base dell’intero Tigullio, per le barche di grandi dimensioni. Impossibile realizzare un’opera simile a Santa Margherita, tanto meno ovviamente a Portofino. Del resto ““ continua ““ sono vent’anni che siamo in questo settore. Con il nostro bagaglio di esperienza siamo sicuri che Chiavari sarà  un ottimo investimento. Poi c’è anche un discorso di qualità  delle strutture. Solo un esempio: quest’anno Varazze è stato classificato da Cncb come il più bel marina italiano. Ed è in lizza per ottenere lo stesso titolo a livello europeo. Per finire, con la costruzione del nuovo porto di Chiavari ci occuperemo anche dell’ampliamento della diga di protezione del porto. Quindi un’ulteriore opera di interesse comune».

«Ma non si tratta solo di un investimento immobiliare. Il nostro primo obbiettivo ““ precisa Vitelli ““ è quello di creare un servizio completo intorno alla barca. Abbiamo deciso di chiamarlo Yachtique. In sostanza, uno strumento per “coccolare” gli armatori delle nostre barche. Che potranno girare a bordo dei loro yacht e fare appoggio a una vera e propria rete di porti, come è appunto il caso dell’alto Tirreno. Oltre a questo, ci sono altri servizi: uno styling lounge per personalizzare le barche, un’academy per la selezione e l’addestramento degli equipaggi, servizi finanziari, di charter e yacht management».

L’industria del lusso insomma non conosce crisi. E il settore dei maxi-yacht sembra essere sempre di più la sua punta di diamante, con una crescita annuale dell’8-10%, «anche se di tutto quello che capita sul mare, si parla sempre troppo poco». Azimut-Benetti quest’anno ha fatturato 950 milioni, con un incremento del 14,5% rispetto all’esercizio dello scorso anno. L’Ebitda si è attestato a 130 milioni, mentre il portafoglio ordini per il 2008 è di 1,6 miliardi di dollari. Numeri in linea con gli altri big del lusso italiani.

«Anzi ““ commenta Vitelli ““ il fatto che siamo cresciuti di quattro-sei punti rispetto al settore è eclatante. Ancor più se si pensa che non abbiamo perso quote negli Stati Uniti, un mercato che quest’anno ha conosciuto, come sappiamo, una forte crisi». Nel mondo dei maxi-yacht domina l’industria italiana: un primato insidiabile, come sta succedendo a livello europeo nell’industria delle navi da crociera? «Non penso proprio. Il confronto non regge: sulle navi da crociera quello che vende è il marchio dell’armatore, sugli yacht è quello del costruttore. Nel nostro caso, il marchio è davvero un tutt’uno con la barca. E non conosce crisi: i modelli che vendono di più sono quelli più grandi, o quelli con particolari innovazioni tecnologiche» conclude Vitelli. – Alberto Quarati”

Il direttivo.

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