Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e Dintorni”
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Varazze, 13.08.2008.
PonentevarazzinoNews
“Squarcio” sarà rappresentato
sul molo di Varazze
Divulghiamo, tra quanti seguono il nostro impegno sociale, la notizia della rappresentazione teatrale che si svolgerà questa sera sul molo di Varazze, liberamente tratta da un romanzo dell’indimenticabile Franco Solinas e pubblicata su “Savona News”.
Da “Savona News“ – “Oggi il molo di Varazze sarà il palcoscenico ideale per la rappresentazione di Squarciò. E poi via per raggiungere la poco lontana Andora il 14 agosto con lo spettacolo liberamente tratto dal romanzo di Franco Solinas.
Tutti i materiali (scene, costumi, luci, fonica, attrezzeria) sono stivati in barca: in questa maniera la Compagnia può allestire autonomamente gli spettacoli direttamente in banchina o in altro luogo stabilito dall’organizzazione ospitante (piazzette, centri storici, aree destinate agli spettacoli, anfiteatri, etc.)
Si rinnova l’intento di sbarcare nelle città e nei centri delle coste mediterranee per riscoprire la loro identità originaria dell’incontro e del baratto in un binomio cultura-turismo senza precedenti, laddove i porti (commerciali e turistici) tornano ad essere spazi vissuti non solo come ripari, ma anche come luoghi di incontro, di scambio e di svago. I porti spesso appartati, silenziosi e statici si animano di suoni, di parole e di azioni. Cosଠad ogni tappa la barca a vela dei girovaghi del mare della compagnia à§à jka da vita ad un nuovo rapporto di baratto culturale. r.c. -”
Breve profilo di Franco Solinas:
“Nato a Cagliari nel 1927, si trasferà¬, dopo la morte del padre, con la famiglia nell’isola della Maddalena. Si laureò in giurisprudenza a Roma, pagandosi gli studi grazie ai più svariati lavori come il manovale, l’impiegato o il giornalista. Dal 1950 ha incominciato a lavorare nel mondo del cinema come sceneggiatore e soggettista. àˆ morto a Latina nel 1982.”
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FRANCO SOLINAS visto da Ennio De Concini
“Io non credo molto nei premi, ma il Solinas e’ certamente il piu’ importante e qualificato per i nuovi sceneggiatori, anche perche’ chi vi si segnala ha ottime probabilita’ poi di veder realizzato il proprio lavoro. Quanto a Franco Solinas, ha scritto non solo “La Battaglia d’Algeri”, ma tutti gli altri film diretti da Gillo Pontecorvo, il quale, sia detto a suo onore, e’ forse l’unico regista italiano che parlando delle sceneggiature dei suoi film ha sempre detto : “Solinas ed io…”
Non mi riesce di parlare di Solinas con distacco perche’ eravamo amici, abitavamo vicini qui a Fregene e andavamo a intossicarci assieme del pessimo vino e del dubbio pesce di Mastino, altro sardo della colonia. Era un uomo splendido, di grande integrita’, fedele alla sua ideologia al punto di rifiutare tutto il lavoro “commerciale”. Negli ultimi tempi lavorava pochissimo, quasi esclusivamente con registi francesi e , accidenti a lui, non mi dava retta quando gli dicevo fuma meno. Ha lasciato una bella casa bianca proprio sulla spiaggia, con la piu’ immensa finestra sul mare che ci sia a Fregene, e qualche debito. Ma era un grande sceneggiatore, forse il piu’ grande del dopoguerra con Flaiano e Amidei e Zavattini.
Una volta m’innamorai di un suo soggetto, che era la storia di un carabiniere che dava la caccia a un bandito tra i monti della Barbagia, e a un certo momento la legge e la giustizia non c’entravano piu’ ma il punto era solo la caccia a una preda. “La preda”, si chiamava appunto il soggetto, e io lo feci comprare a Grimaldi, il produttore di Leone, e da fetido mercenario, con la divertita amichevole disapprovazione di Solinas lo trasformai in un western. Il carabiniere divento’ un bounty killer con ambizioni politiche interpretato da Lee Van Cleef, il bandito sardo un povero messicano ingiustamente accusato di stupro, interpretato da Tomas Milian, il film lo diresse Sergio Sollima con musiche di Morricone e si chiamava “La resa dei conti”. Ebbe un ottimo successo, ma sopratutto il personaggio di Milian, “Cuchillo”, divento’ uno dei piccoli miti del Sessantotto.
“Lo vedi Franco ?” lo sfottevo poi. “L’Idea vince pure col cappellone e la Colt…” Ma lui era contento perche’ ci credeva davvero.”