Varazze – Termovalorizzatori secondo scienza e coscienza

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Termovalorizzatori secondo
scienza e coscienza

della gestione dei rifiuti solidi urbani continua ad appassionare molti nostri sostenitori e lettori della discussione aperta con le pagine on line di questo sodalizio. Siamo soddisfatti dell’interesse e speriamo di poter realizzare l’obiettivo postoci: contribuire a sensibilizzare i nostri concittadini sulla necessità  di guardare ai rifiuti o MPC (Materiale Post Consumo) con occhi diversi, con più attenzione e consapevolezza.

Siamo convinti che la conoscenza aiuta a prevenire e quando necessario a modificare comportamenti non idonei, o addirittura pericolosi per la nostra ed altrui salute.

Pubblichiamo pertanto con interesse una dichiarazione del Prof. Stefano Montanari, direttore scientifico del Laboratorio Nanodiagnostics di Modena, inviataci da un lettore a sostegno della propria tesi: “non esistono forni dove bruciare i rifiuti in sicurezza; l’unica strada percorribile è quella di contenere la produzione, fare una raccolta differenziata molto spinta, con campagne di sensibilizzazione mirate, sconti per chi ricicla e multe per chi trasgredisce a disposizioni chiare e precise.”

Precisiamo, ad ogni modo, che stiamo facendo indagini, per scoprire il grado di attendibilità  delle notizie pervenuteci e che circolano su siti di Pubbliche Amministrazioni, inerenti esperimenti per abbattere le micropolveri con nuovi sistemi che, sottoposti all’attenzione del prof. Montanari, “ha ritenuto i dati prodotti di estremo interesse”. Se questo sistema è veramente in grado di abbattere le nanopolveri, non liberandole nell’aria e permettendone lo smaltimento senza danni, ed è applicabile ai camini degli inceneritori di ogni tipo e fattura, occorrerà  rivedere analisi e pareri finora espressi. Attendiamo speranzosi di saperne di più.

Il pensiero del Prof. Stefano Montanari ““ tratto da Consapevoli, Rivista trimestrale di informazione indipendente –

Il gioco di prestigio degli inceneritori

“A questo punto, invece di fermarci per un attimo e fare il punto della situazione usando la scienza e una sua sana applicazione tecnologica, abbiamo compiuto un’altra follia. Sommersi come siamo dalla nostra immondizia, non abbiamo pensato di mettere in atto correttivi ““ e ce ne sono a bizzeffe ““ ma abbiamo continuato imperterriti a comportarci come quei bambini viziati che siamo e a chiuderci gli occhi: abbiamo escogitato gl’inceneritori. Si prendono i rifiuti, li si brucia, e questi non ci sono più. Bellissimo, comodissimo, se non si trattasse del più ingenuo e costoso dei giochi di prestigio.”

“Il mondo è fatto in un certo modo, un modo che non abbiamo deciso noi, ma su cui c’è poco da discutere. E tra le leggi che regolano il mondo c’è il cosiddetto Principio di Conservazione della Massa, noto fin dal 1786 quando un tale Antoine Lavoisier dimostrò la sua esistenza, un’esistenza di cui qualche filosofo greco del quinto secolo prima di Cristo si era già  accorto.”

“Riassumendolo in poche parole, questo scomodo pilastro della scienza dice che, in un sistema chiuso, la quantità  di materia totale resta costante. Il che significa che, se io brucio i rifiuti nell’inceneritore, dalla bocca del camino mi uscirà  esattamente quanto ho bruciato. Un’aggravante è che la tecnica dell’incenerimento prevede l’aggiunta di grandi quantità  di sostanze come bicarbonato, calce, ammoniaca ed acqua a ciò che si va a bruciare, con il risultato che per ogni tonnellata di rifiuti immessi, il camino ne emette due.”

Firmato: il direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 14 Lug 2008 alle 16:28 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, Attualità, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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