Varazze. Dibattito sulla gestione dei Rifiuti tenutosi a San Nazario: relazione di una cittadina

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Varazze, 7.06.2008.                                   Home page

cid_assambiente.jpgDibattito sulla gestione dei Rifiuti tenutosi a San Nazario: relazione di una cittadina

Riceviamo e pubblichiamo la relazione inviataci da una cittadina che ha assistito al dibattito sulla gestione dei rifiuti sul nostro territorio, organizzata dal direttivo di questo comitato di quartiere.

Molte sono state le comunicazioni di congratulazione e ringraziamento per aver voluto ed essere riusciti a portare qui a Varazze un dibattito serio ed articolato su un argomento che interessa tutti, ma proprio tutti i cittadini, indipendentemente dalle convinzioni ideologiche e politiche.

Di questo interesse dovranno tenerne conto i Pubblici Amministratori e Politici, perché la cittadinanza vuole sapere, essere coinvolta e contribuire a migliorare una situazione che gli ultimi eventi climatici, e non solo l’emergenza della Campania, hanno messo in evidenza e fatto comprendere l’importanza del problema.

Riteniamo che la relazione pervenutaci il mattino seguente alla riunione terminata intorno alla mezzanotte, sia un preciso segnale che diventa forte e decisamente significativo per noi di Ponente Varazzino, che abbiamo ricevuto e continuano a pervenirci tanti commenti d’apprezzamento e segnalazioni su fatti successi e su cose da fare per contribuire a contenere un fenomeno di disagio e di inquinamento ambientale.

Seguirà  relazione e commenti di questo direttivo sull’incontro di giovedì sera 5 giugno 2008, che possiamo dire abbia centrato l’obiettivo che ci eravamo posti: iniziare una discussione tra cittadini e Istituzioni su un tema importante come è appunto la gestione dei rifiuti sul nostro territorio.

Relazione sull’incontro per la gestione della raccolta dei rifiuti di Varazze, inviato da una cittadina che ha assistito al dibattito, evidentemente con partecipata attenzione, che riportiamo integralmente.

Partecipanti: Ved. post precedente >>

Attualmente a Varazze esiste una discarica, dove sono presenti circa 350.000 tonnellate di rifiuti. Ogni anno ne vengono versate 35.000 tonnellate, provenienti da Varazze, Albisola, Celle, Cogoleto e Arenzano. In questo modo il Comune di Varazze riceve contributi economici dagli altri comuni menzionati. La discarica è a cielo aperto, con conseguenti cattivi odori e sacchetti che volano e arrivano nelle frazioni vicine, durante giornate ventose, e soprattutto durante la triturazione dei rifiuti, anch’essa attualmente fatta all’aperto, ma che a breve dovrebbe essere operata all’interno di un capannone.

I piani provinciali liguri prevedono tutti di utilizzare un termovalorizzatore nel futuro. Quest’impianto per potersi autogestire economicamente, senza gravare sulle tasche dei contribuenti, deve bruciare almeno 250.000 tonnellate all’anno, così che l’energia prodotta possa bilanciare le spese di gestione e di installazione (costa circa 380 milioni di euro!). Savona e Genova cercano soluzioni alternative.

Savona, con la provincia, raccoglie 200.000 tonnellate all’anno di rifiuti. Le leggi nazionali del governo precedente e di quello attuale avrebbero previsto per il 2008 il raggiungimento del differenziamento della raccolta pari al 45%, mentre non siamo nemmeno al 30%, e al raggiungimento della soglia del 65% nel 2012.

Si è visto che il metodo più efficace è la raccolta porta a porta. Questo perché la raccolta fatta direttamente dai cittadini tramite l’utilizzo dei bidoni appositi ha il problema dei rifiuti spesso inquinati, e inoltre, dovendo il Comune rivolgersi a società  per gestire la raccolta, queste ultime sono pagate dal comune per la raccolta e vendono a terze parti il materiale riciclato/riciclabile. Se fosse il solo Comune a gestire l’intero procedimento, sarebbe quest’ultimo ad avere i ricavi. Bisogna comunque capire dove la raccolta porta a porta abbia senso, perché capirete che nei centri abitati a fronte di brevi spostamenti si raccoglie molto di più che nei comuni limitrofi, dove bisogna percorrere molta strada per raccogliere minimi quantitativi.

Il futuro di Varazze è comunque orientato verso tale sistema, che prevede poi il pagamento della tassa sui rifiuti proporzionato alla quantità  prodotta, e non alla metratura dell’abitazione. Si cerca di diminuire la tassazione ai comuni migliori, e bisogna anche considerare la quantità  di energia ricuperata in rapporto a quella spesa in base alla distanza che i treni o i camion percorrono per raggiungere le discariche: non ha senso che un camion porti alla discarica di Savona il vetro raccolto in Sicilia: conviene sotterrarlo, tanto è un materiale inerte.

La gestione dei rifiuti implica la questione della produzione energetica, perché se per produrre una bottiglietta di plastica devo pensare al rapporto tra il quantitativo di energia spesa e quella ricavata dalla sua combustione o riciclo, si capisce che non ha molto senso. Infatti la plastica è un derivato del petrolio, e per produrla ci sono spese per la ricerca dei giacimenti (in genere 1 su 25 trovati è utile), spese per la costruzione dell’impianto di estrazione, per gli oleodotti, per il trasporto via nave, per la costruzione di raffinerie e per il funzionamento di queste. Inoltre la combustione della plastica produce diossina, da smaltire. Non tutti i materiali plastici combusti son pericolosi allo stesso modo: una bottiglietta di polietilene è meno pericolosa che un bicchierino di plastica.

Perciò, se si riuscisse a far funzionare un termovalorizzatore con solo polietilene, non ci sarebbero grossi problemi, solo che per raggiungere le elevate temperature di fusione necessarie e mantenerle, di solito si aggiungono altri generi di materiali plastici, per cui non è facile distinguere gli effetti nocivi di un tipo di plastica piuttosto che un altro.

Esiste un sistema di riutilizzo della plastica diverso, è quello della ricompattazione per estrusione utilizzato dal centro raccolta rifiuti di Vedelago. Il materiale plastico viene selezionato e dal trattamento si ottiene un materiale solido che, triturato, può essere mescolato ad altri materiali plastici di uso industriale, per la produzione di oggetti di arredamento quali sedie di plastica, e di materiali da costruzione.

Il Comune di Savona ha chiesto alla Scuola Agraria del Parco di Monza (1° consulente in Europa per la gestione dei rifiuti) per fare effettuare un’analisi della zona per individuare il miglior sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti. Nel computo dell’energia occorre ricordare anche la spesa pubblica per i danni causati dai cambiamenti limatici dovuti all’effetto serra, causato anche dall’innalzamento della temperatura. Pensiamo alle varie alluvioni, al buco dell’ozonosfera. Non dimentichiamo che ogni processo produttivo industriale prevede la produzione in parallelo di energia termica persa, ovvero di inquinamento termico.

Ci sono poi, non meno importanti, i costi relativi ai danni alla salute, quali allergie, bronchiti asmatiche, carcinomi.

Inoltre, se il Comune di Savona riciclasse il 35% con la raccolta differenziata ed il compostaggio domestico, ci sarebbe un risparmio per il Comune di 500.000 euro all’anno.

Altro argomento importante è la conoscenza dell’esperienza altrui. Attualmente gli impianti di termovalorizzazione sono messi al bando in alcuni stati degli USA, proprio dove erano nati, e quelli europei costruiti al centro di centri urbani stanno per chiudere.
Invece (e non si capisce perché) la Comunità  Europea è volta alla produzione di energia tramite la combustione, senza considerare, a mio avviso, il rapporto benefici/danni sulla salute. Si pensa a quanta energia si produce bruciando una bottiglietta, ma non a quanto inquini ciò che ne rimane.

Esiste poi la questione controversa delle microparticelle di metalli pesanti, prodotti con la combustione, che si insediano nell’organismo, anche attraverso l’ingestione di cibi prodotti in prossimità  di termovalorizzatori, dove quindi sono stati mescolati agli alimenti.

Alcuni ritengono che siano dannosi, altri no, altri ancora pensano che ormai ci sia un inquinamento che diffonde cosଠtanto e cosଠrapidamente nell’aria, che la qualità  dell’aria in prossimità  dei termovalorizzatori è pressoché uguale a quella in altre aree, e che anzi ci sai troppo allarmismo a riguardo e bisognerebbe rivolgere l’attenzione ai problemi dell’inquinamento causato dai gas di scarico, che aumenta proporzionalmente alla velocità  delle automobili.

Personalmente, vieterei l’uso dei SUV nei centri abitati, pericolosi per la salute, visto quanto carburante consumano, e per l’incolumità  dei pedoni.

E’ inutile che cerchiamo di rimediare all’innalzamento del costo del carburante con palliativi tipo l’ecodiesel, che torchiano ulteriormente popolazioni già  povere, che si son viste aumentare il prezzo di beni primari di consumo (grano, cereali, riso) poiché i terreni destinati alle coltivazioni son diminuiti, a favore delle materie prime per la produzione dell’ecocarburante. Dobbiamo cercare di ridurre i consumi alla fonte.

E’ importante l’educazione civica degli scolari, ma anzitutto degli adulti, che troppe volte inquinano senza rendersi conto di che mondo lascino a figli e nipoti. E non è detto che il senso civico viaggi di pari passo con il livello culturale! Gli scolari stessi si rendono conto che il costo degli imballaggi è doppio, poiché paghiamo anche per smaltirlo, oltre che per acquistarlo.

Si potrebbero utilizzare imballi biodegradabili, ma attualmente son troppo costosi. Personalmente, applicherei la tassa di soggiorno per i non residenti, poiché spesso i turisti inquinano più che gli abitanti di Varazze, non differenziando i rifiuti e depositando la spazzatura al di fuori dei raccoglitori appositi.

Esiste il problema delle attività  legate al turismo, quali alberghi, ristoranti, che producono rifiuti in quantità  nettamente maggiore rispetto ai singoli cittadini, ma spesso questi non fanno alcun tipo di differenziazione dei rifiuti. Urge una soluzione, possibilmente non vessatoria nei confronti degli operatori.

Il Comune di Varazze sta svolgendo campagne in tal senso con, ad esempio, la creazione dell’Isola ecologica, dove si possono portare rifiuti ingombranti gratuitamente.
Poi c’è l’operazione denominata “˜Più compost per tutti’, per la quale vengono dati degli impianti di compostaggio da 300 litri a privati, in comodato d’uso, per la trasformazione dei rifiuti umidi, che diventano così concime.

Il concime si può utilizzare per la coltivazione, mescolato alla terra, ad eccezione delle coltivazioni biologiche.

In futuro la lavorazione dei rifiuti nella discarica sarà  al coperto, con la produzione di FOS, materiale che mescolato al 50% con la terra, si utilizza per la copertura dei rifiuti. E’ inoltre in atto l’operazione di bonifica della discarica, con la disposizione di teli impermeabili, per evitare che sostanze pericolose vadano nel terreno con l’azione dell’acqua piovana (dilavamento). Infine, la scuola materna San Nazario ha ricevuto dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale la bandiera verde per l’educazione allo sviluppo sostenibile.

Ritengo importante citare che le associazioni ambientaliste non sono più legate a partiti politici, e ritengo che questo sia un traguardo importante. (ndr. Su questa sua affermazione non possiamo tacere il nostro disaccordo. Piacerebbe molto anche a noi fosse così, ci creda. Purtroppo non tutte le Associazioni Ambientaliste possono “volare” liberamente, ma debbono seguire rotte tracciate da potenti controllori. Speriamo in un domani).

P.S. sono ingegnere chimico, pertanto conosco le questioni energetiche e dell’ambiente, nonché mamma, attenta al futuro dei figli, e moglie di un albergatore di Varazze. (Url: http://www.rosalbafaraci.com)

Di seguito, links utili (segnalati dall’autrice della relazione)

Centro Vedelago ““ alternative ai termovalorizzatori

Scuola agraria del Parco di Monza

Articolo sui rifiuti di Napoli

Più compost per tutti – composter in comodato d’uso
Il composter è un micro-sistema efficace nel processo di riciclaggio domestico, favorisce le condizioni ambientali ideali, caldo-umide, che accelerano il processo di decomposizione dei rifiuti organici. Ideale per giardini medio-piccoli, estremamente funzionale per la trasformazione dei rifiuti in ottimo fertilizzante.

Isola ecologica di Varazze

Materna di San Nazario Bandiera Verde per il secondo anno consecutivo

Fondazione per l’Educazione Ambientale

Termovalorizzatore a Savona

Corsi di compostaggio domestico

Metalli nei cibi ““ dal blog di Beppe Grillo
http://www.beppegrillo.it/2007/02/heavy_metals.html
http://www.beppegrillo.it/2005/12/ferramenta_ambu.html
http://www.beppegrillo.it/2005/12/sassi_a_colazio.html

Paolo Attivissimo ha intervistato l’autore della ricerca dei metalli nei cibi: Stefano Montanari

Questo articolo è stato pubblicato il 07 Giu 2008 alle 08:02 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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