Ponente Varazzino Comitato spontaneo di quartiere Ponente Varazzino, per dare voce ai cittadini e sensibilizzare la Pubblica Amministrazione sui reali problemi del quartiere e della citta', segnalare e divulgare eventi e manifestazioni in programma, dare voce al locale associazionismo .

27 Aprile 2008

Varazze. Cittadinanza Attiva: insieme per comprendere e farsi ascoltare

Filed under: COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO,NEWS DA VARAZZE — Comitato Ponente Varazzino @ 21:11

PonentevazzinoNews

Varazze, 26.04.2008.                                   Home page

Vista sede e buca lettere, per depositare messaggi e comunicazioni.Varazze. Cittadinanza Attiva: insieme per comprendere e farsi ascoltare

Comitati e gruppi spontanei di cittadini attivi, sono un meccanismo necessario per consentire, ad un più alto numero di persone, una partecipazione diretta alla vita pubblica.

L’idea che il voto da solo non basti (democrazia partecipativa), da sempre ispiratrice di ogni azione della sinistra italiana, è stata ora adottata da persone che abitano il quartiere, le prime a rendersi conto che a causa di un provvedimento dell’Amministrazione o di fenomeni più ampi, è giunto il momento di “farsi ascoltare“.

La scelta di “aprire un tavolo”, ossia di imboccare un processo decisionale inclusivo, è talvolta compiuta volontariamente (e informalmente) da un amministratore pubblico che ritiene utile allargare la platea dei decisori e responsabilizzarli.

Talvolta è incoraggiata (o addirittura prescritta) dalla legge. Sono ormai quindici anni che le leggi prevedono forme di decisione inclusiva, come le conferenze di servizi, gli accordi di programma o i diversi istituti che passano sotto il nome di programmazione negoziata.

Il coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini è esplicitamente previsto in numerosi programmi di riqualificazione urbana, come i contratti di quartiere. I piani di zona previsti dalla legge quadro sulle politiche sociali si basano anch’essi su un approccio inclusivo.

L’Unione europea ha dato un fortissimo impulso in questa direzione. àˆ difficile trovare un programma comunitario in cui non compaiano, con grande rilievo, espressioni come partenariato, coinvolgimento dei cittadini, partecipazione.

_^_^_^_

Volendo aprire un dibattito sulla necessità  di costituire comitati e gruppi spontanei di cittadini, non necessariamente per dire sempre no o contro uno specifico progetto, riportiamo uno stralcio dal Piano Regolatore Sociale del Comune di Genova – scheda obiettivo_12/5 ““ che tratta l’argomento dal punto di vista della Pubblica Amministrazione.

Stralciato da: Piano Regolatore Sociale del Comune di Genova.

una voce per la città  invisibile

Già  da alcuni anni l’Amministrazione ha ritenuto di dare ai cittadini modi di segnalare i disagi, i problemi quotidiani, le cosiddette “piccole cose”, e di partecipare a diversi livelli (informativo, progettuale e operativo) alle attività  impostate, per trovare e adottare soluzioni in tempi brevi.

E’ infatti vero che i concetti di “vivibilità “ e “qualità  della vita” sono molto soggettivi, ma è anche vero che alcune attività  significano per tutti, inequivocabilmente, maggiore vivibilità .

Il confronto con i cittadini e i loro rappresentanti, i comitati, le associazioni, conferma che la vivibilità  della città  è senz’altro l’esigenza più sentita a livello personale sia da chi si aspetta che qualcosa venga fatto, sia da chi quel qualcosa deve fare.

E’ proprio grazie a questo confronto che la città  si è evoluta, maturando una capacità  propositiva che ha via via trasformato le segnalazioni e le richieste dei cittadini in proposte di soluzione, dando luogo ad un articolato “manuale per l’uso” della città  costituito da esempi utili per affrontare e risolvere, sempre in collaborazione con i cittadini, problemi analoghi che si pongono in zone diverse.

Questa “città  invisibile”, fatta di normali cittadini che, partecipando alla soluzione dei problemi, sono diventati esperti in materie tecniche e in gestione della “cosa pubblica”, è una risorsa da non perdere, perché porta a ottenere risultati condivisi, spesso poco costosi e in tempi brevi.

E la soddisfazione del cittadino non sta solo nel veder risolto presto e bene il problema che ha segnalato, ma anche, forse soprattutto, nel poter cosìcontrollare come vengono spesi i soldi pubblici, ribaltando il rapporto tra cittadino e Istituzione: il cittadino visto non più come “suddito” e problema da risolvere, ma come “controllore” e risorsa per risolvere i problemi, per lavorare sullo stesso piano e costruire insieme una città  vivibile, per tutti.

OBIETTIVO GENERALE

Migliorare la vivibilità  degli spazi urbani (costruiti e naturali) in termini di qualità , accessibilità  e sostenibilità  ambientale, con la partecipazione dei cittadini.

_^_^_^_

Contribuisci anche tu alla discussione aperta, partecipando alle riunioni del direttivo e della segreteria con idee, progetti o propositi. Con il confronto aperto e leale contiamo di migliorare il nostro impegno a favore del quartiere e della città .

Rinunciare, non provare neppure a cimentarsi nel pur non facile compito di cercare di comprendere, e soprattutto di farsi ascoltare, è come andare alla deriva.

Nessun commento »

No comments yet.

RSS feed for comments on this post.

Leave a comment

Devi essere connesso per inviare un commento.

Powered by WordPress