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8 Marzo 2008

Varazze – 1908-2008 Centenario della festa della Donna

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Varazze, 08.03.2008.                                            Home page

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1908-2008 Centenario della Festa
della Donna

Oggi non si festeggia solo la “Festa della Donna“, ma anche il suo centenario. Per questa particolare occasione, in tutto il mondo libero sono state organizzaste numerose iniziative rivolte alle donne, con la collaborazione delle istituzioni, di Enti ed associazioni. In particolare, nelle grandi città  occidentali è stato dato grande spazio a mostre, visite guidate tematiche dei musei e conferenze in sintonia con lo spirito dell’8 marzo.

Anche a Varazze le “Donne” saranno al centro delle attenzioni di tutti i cittadini, turisti e della Pubblica Amministrazione, impegnata nell’organizzazione della gara di ciclismo: Grand Prix Varazze  << Città  delle Donne>> Trofeo internazionale della donna, che vedrà  39 tra le più brave atlete di questo sport disputarsi la vittoria su un percorso Mari-Monti (Varazze,  Alpicella, Albisola, Varazze).

Il direttivo di Ponentevarazzino è solidale con tutte le donne del mondo, prigioniere di arcaiche usanze e vittime di medievali pregiudizi, e nell’augurare loro un futuro migliore le invita a non arrendersi continuando a chiedere pari dignità  di trattamento e di vita.

Riportiamo un articolo pubblicato su “www.lagirandola.it” con la storia della Festa della Donna, ed il pensiero della giornalista canadese Dott.ssa Di Layla Crisanti: “8 Marzo – Festa della Donna – la celebrazione diventa occasione di dialogo e confronto. Ma anche un modo per riconoscere il valore civile, morale e familiare di grandi donne, capaci di vivere a testa alta la loro femminilità  con impegno e dedizione, dando sempre il massimo in qualsiasi campo abbiano deciso di cimentarsi.”

Firmato: il direttivo.

Da “www.lagirandola.it“ – Le origini della festa dell’8 marzo risalgono al 1908.

“Nei primi giorni di marzo, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton avevano dato inizio ad una serie di proteste contro le inumane condizioni in cui erano costrette a lavorare.

L’8 marzo il proprietario, Mr. Johnson, temendo azioni di sciopero e altre manifestazioni, bloccò le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Nello stabilimento scoppiò un incendio (forse doloso?) e le 129 operaie prigioniere all’interno morirono arse dalle fiamme. Questo triste fatto diede il via, negli anni immediatamente successivi, ad una serie di celebrazioni che, nei primi tempi, erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.

Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, proprio in ricordo della tragedia in quella fabbrica americana.

Comunque esistono altre versioni della storia dell’8 marzo, ma il significato della celebrazione non cambia.

Anni dopo, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alle condizioni sociali, la data dell’8 marzo assunse un’importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle ingiustizie e delle sottomissioni che le donne dovettero subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il loro riscatto e la conquista della parità  sociale rispetto agli uomini.

E’ chiaro, quindi, il significato originario della celebrazione annuale dell’8 marzo come Festa delle Donne, anche se, in molte nazioni, questa data ha assunto ora anche aspetti meno impegnati e più frivoli.

Ma come si è arrivati ad associare la mimosa alla Festa delle Donne?

La scelta della mimosa come simbolo dell’8 marzo è stata fatta in Italia, esattamente nel 1946. L’UDI (Unione Donne Italiane) stava preparando il primo “8 marzo” del Dopoguerra, e si pose il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare questa Giornata femminile.

C’era il precedente del garofano rosso per la festa del lavoratori il Primo maggio, che come simbolo aveva sempre funzionato bene, soprattutto negli anni del fascismo, durante i quali metterselo all’occhiello era un segnale inequivocabile, e non privo di rischi. Alle donne romane piacquero quei fiori gialli dal profumo particolare, che avevano anche il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costavano tantissimo (… a quei tempi!).E cosଠla mimosa divenne da allora il fiore simbolo delle donne e dell’8 marzo.”

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