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8 Marzo 2008

Dopo la Marina di Varazze potrebbe arrivare quella di Savona

Filed under: Attualità,Marina di Varazze,NEWS DA VARAZZE — Comitato Ponente Varazzino @ 17:29

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Varazze, 08.03.2008.

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Dopo la Marina di Varazze
potrebbe arrivare quella di Savona

Il noto imprenditore Dott. Paolo Vitelli, dopo il porto turistico Marina di Varazze ha in mente di realizzarne un altro a Savona, dove opera con un Cantiere per l’assemblaggio ed allestimento interno degli yachts che costruisce ad Avigliana in provincia di Torino.

Riportiamo l’articolo apparso su “Il Secolo XIX“ dell’8 marzo 2008, segnalatoci da tanti nostri concittadini.

Miramare, sport e yacht

An. Gran. – Il gruppo Azimut-Benetti, colosso degli yacht con base ad Avigliana (Torino) e cantiere a Savona, ha presentato a Palazzo Sisto un progetto per la riqualificazione dell’area di Miramare e l’ampliameanto contestuale del proprio cantiere. Progetti, planimetrie e simulazioni al computer sono state illustrate, con l’ausilio di un maxischermo, dal patron Paolo Vitelli al sindaco Federico Berruti e all’assessore Franco Aglietto. I quali hanno dato una prima valutazione positiva delle proposte: «Si tratta di un’idea progettuale sviluppata sulla base di un’esigenza rappresentata dall’Amministrazione comunale – hanno spiegato – Quest’area deve rispondere, oltre che ad esigenze produttive anche allo sviluppo di importanti funzioni pubbliche per la città , a partire dal miglioramento ambientale, perché oggi quella zona è un pugno in un occhio»

L’idea progettuale – realizzata dallo studio Dedalo – si è dunque mossa su questo doppio binario: lo sviluppo delle funzioni pubbliche (una grande area per il passeggio, impianti sportivi e il famoso “palaghiaccio”), ma anche parcheggi, ristorante, bar, centro benessere. E la spinta a quelle produttive, che in un caso come questo sembrano non faticare a sposarsi all’esigenza di riqualificare l’area perché diventi bella e godibile anche esteticamente. Azimut, infatti, intende sviluppare a Savona l’assemblaggio, la finitura, le prove a mare e l’esposizione degli yacht di grandi dimensioni (24 metri).

Si tratta di un settore di mercato in grande espansione che si rivolge alla clientela di tutto il mondo e di notevoli disponibilità  economiche, per la quale è importante anche la “cornice” nella quale il prodotto viene proposto. In altre parole, un biglietto da visita dell’attività  di cantiere. «In tre o quattro anni – ha spiegato Aglietto, che ha la delega allo sviluppo economico – Azimut immagina uno sviluppo dell’occupazione dagli attuali 45 a 95 occupati, e si tratta di lavoro pulito e altamente qualificato». Da Savona, entro il 2011, “passerrano” 350 barche l’anno.

Come si diceva, l’idea progettuale prevede una pluralità  di funzioni, sfruttando le diverse quote dall’Aurelia al mare. Alla quota più elevata (più 14 metri) saranno utilizzabili una zona di campi sportivi (tennis, pallavolo e area attrezzata) e sarà  visibile la copertura del nuovo edificio (al cui interno si troverà  una parte ad uso pubblico e più in basso il cantiere) con impianto fotovoltaico.

Alla quota di 10 metri, ci saranno poi i parcheggi (previsti anche alle quote inferiori, per un totale di 240 posti), gli uffici della Azimut, negozi di sport, nautica, il centro benessere con palestra, bar e pub, ristorante.

Soprattutto, il grande spazio pubblico destinato a concerti, rappresentazioni teatrali, manifestazioni, ma anche a gare di skate, di bici e corsa.

Lo si otterrà  sfruttando una originale copertura in legno – che vuole simulare il movimento del mare e richiamare la componente più calda delle imbarcazioni di pregio – che avrà  anche una funzione di passeggio e di belvedere, estendendosi verso la città .
Infine, alla quota più bassa (un metro), sotto la copertura in legno, l’edificio pubblico destinato probabilmente al “plalaghiaccio” di cui si parla da tempo. E i cantieri navali versi e propri, all’altezza del porto turistico, nella parte più bassa del nuovo edificio.

La riqualificazione di Miramare con importanti benefici pubblici era stata stabilita nel protocollo d’intesa firmato tra Comune e Port Authority nel settembre 2006.

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