Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni“
Via Chiesa San Nazario n. 6 – 17019 Varazze ““ SV –
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Varazze, 15.01.2008.
Libera riflessione del comitato di quartiere di San Nazario sulla prevista riqualificazione del retro porto, dei Cantieri Baglietto, del campo sportivo, dell’area Giuntini: individuata come Distretto T1.
Il SUI approvato dalla Giunta il 13 agosto 2007 non prevede interventi per risolvere i disagi della viabilità verso la stazione FS, la zona residenziale e frazioni retrostanti, compreso le barriere architettoniche, costituite da scalinate, strade con elevate pendenze e mancanza di marciapiedi. Stessa sorte è toccata a piazza XXIV Maggio, ingresso a Varazze per chi arriva in treno, esce dal sottopassaggio della stazione ed attraversa il tunnel dell’Aurelia bis. Sottopassaggio obbligatoriamente usato dagli abitanti della zona residenziale retrostante.
Piazza che inoltre immette nel vicolo interno, cuore poco pulsante dello storico quartiere da sempre trascurato, che se non integrato e collegato con la prevista passeggiata del Sub Distretto T1C, riceverà un definitivo e mortale colpo di grazia. I palliativi prospettateci e che consistono in piccoli interventi d’abbattimento di alcune barriere architettoniche, non sono sufficienti; occorre riqualificare la piazza d’ingresso a Varazze, prevedendo un invitante collegamento con la nuova passeggiata di ponente, il porto turistico e con le zone di parcheggio previste nel SUI.
Scusanti, pressioni e possibili divisioni tra gli operatori commerciali e turistici dei vari rioni cittadini non possono e non devono influire su un recupero urbano corretto ed avveduto di San Nazario. Come pure giustificazioni riguardanti la proprietà non comunale delle aree: quando interessa, i privati attuatori sono guidati nelle loro scelte e si stipulano le convenzioni ed i patti più disparati, mentre in questo caso d’evidente necessità ed utilità per la cittadinanza, non s’è ritenuto necessario d’inserire insieme al campo sportivo, caserma dei VV. FF. e messa in sicurezza del rio Cucco, assolutamente necessari, anche una strada ed il restyling della piazza d’arrivo e partenza per le diverse destinazioni cittadine.
Non possiamo accettare come contropartita la prevista nuova piazza funzionale al piano superiore della stazione, livello strada ferrata e biglietteria, ed alle nuove costruzioni che su essa si affacciano e gravitano, senza risolvere i disagi alla viabilità verso l’Aurelia e le zone retrostanti, le barriere architettoniche dovute ad un dislivello di oltre sette metri e la sistemazione della storica piazza sottostante, che continuerà comunque a ricevere chi arriva in città e servire a tutti i residenti della zona, oltre che come punto di partenza per percorrere il commerciale vicolo interno, che conduce in centro.
Le problematiche sopra esposte sono state portate a conoscenza di tutti i Politici varazzini, dei Presidenti e molti Assessori e Consiglieri della Regione e della Provincia, senza trascurare Funzionari e Dirigenti di Pubblici Enti ed Associazioni Ambientaliste in vario modo interessati.
Riteniamo doveroso non demordere e pretendere che le nostre richieste, fino ad ora universalmente ritenute meritevoli di essere analizzate e nei limiti del possibile risolte, non siano eluse per il solo fatto che complicherebbero il rispetto di rigide tempistiche elettorali. (“Se definiamo la riqualificazione del ponente cittadino, vinciamo le prossime elezioni.”).
La situazione s’è ulteriormente complicata!
Dobbiamo convenire che, dopo la recente scesa in campo per promuovere la consultazione popolare (12 e 13 gennaio) e la consegna di un dépliant esplicativo, completo di studio fotografico con proiezioni elaborate al computer, oltre al problema viabilità sorgono altre emergenze, non meno preoccupanti, legate all’impatto paesaggistico ed ambientale, costituito dalle maggiori altezze, rispetto a quelle attuali, che si vorrebbe realizzare fronte mare, senza alcun rispetto per la zona residenziale esistente a monte dell’Aurelia e della ferrovia.
Per evitare di commettere errori e di fare inutili allarmismi o peggio ancora generare confusione, scendiamo brevemente nei particolari:
Sub Distretto T1E
Cantieri Baglietto ““ Albergo di qualità a cinque stelle, su area demaniale ad uso produttivo dismessa, funzionale alla darsena privata interna al porto turistico.
Una “scommessa” dice la Giunta, un grosso rischio diciamo noi ““ 15.000 metri cubi e maggiore altezza dell’esistente. Sulla “scommessa” albergo, dopo le promesse fattaci dall’A.D. dei Baglietto dott. Borghini, di mantenere la stessa forza lavoro e la disponibilità a tenere corsi di formazione per giovani della zona, ci siamo dichiarati disponibili; sulle maggiori altezze dell’albergo e dei capannoni rispetto all’esistente, nutriamo perplessità . Sarebbe opportuno trovate possibili soluzioni nel sottosuolo o prevedendo tetti apribili, tali da consentire la movimentazione degli scafi approntati
Sub Distretto T1C
Area industriale dismessa, compresa tra le due Aurelia, Piazza XXIV Maggio, il piazzale della stazione ricavato con la copertura dell’Aurelia bis, ed a ponente dalla nuova rotonda posta all’ingresso del paese, del porto turistico, del cimitero, del supermercato, della strada per Castagnabuona, per il campo sportivo e sottopassaggio FS, ad altezza ridotta, che porta alla zona retrostante la ferrovia e alle frazioni, a senso unico verso nord.
Zona d’intenso traffico e strategicamente ubicata, certamente di grande interesse e particolarmente indicata per insediamenti abitativi da adibire a seconde case.
La torre prevista a ponente, come contropartita per la costruzione del nuovo campo di calcio, prima alta 14 piani è stata ridotta a 9 per motivi di dissensi interni alla Giunta; i metri cubi mancanti sono stati spostati nella famigerata “stecca” di palazzine, prevista tra le due Aurelie, che da 4 è stata portata a 5 e 6 piani. “L’ultimo piano, però, è stato previsto arretrato”; non vorremmo che si pretendesse, dagli abitanti della zona residenziale retrostante, un ringraziamento.
Soluzione non accettabile. Passi una torre che non avremmo mai voluto vedere all’ingresso della nostra cittadina, ma addirittura una “stecca” di tale impatto ci pare veramente troppo.
Sub Distretto T1A-1
Campo sportivo comunale ““ Nessun commento per quanto riguarda le valutazioni politiche d’opportunità economica dell’operazione, che si sarebbe conclusa con i privati; lasciamo che siano gli Amministratori ed i politici con i Tecnici comunali a discuterne; ci limitiamo a segnalare un impatto paesaggistico ed ambientale veramente notevole, che appare dalle immagini realizzate al computer ed in questi giorni divulgate. Posto all’ingresso della città merita d’essere attentamente valutato.
Sub Distretto T1B
Area triangolare posta tra la sede ferroviaria, i magazzini e le abitazioni prima della caserma dei Carabinieri e la pericolosissima discesa senza marciapiede, che dal piazzale della stazione porta all’Aurelia bis, sbucando davanti agli ingressi delle case, protetti da alcuni new jersey di plastica, posti di traverso. L’aria artigianale ha un ingresso a lato della discesa, che ci lascia perplessi ai fini della sicurezza e rispetto di leggi e regolamenti.
Il SUI approvato prevede per questo sito un cambio di destinazione d’uso e la costruzione di 5.000 metri cubi di residenziale, dando la possibilità alle altre case verso ponente di poter aumentare i volumi in altezza. Il nuovo edificio, che dovrebbe essere costruito in questo triangolo, utilizzerebbe come ingresso veicolare un angusto corridoio tra la sede ferroviaria e la caserma dei Carabinieri, oggi chiuso come zona di rispetto del sito militare.
Situazione per il momento congelata e non pubblicizzata nel dépliant distribuito, in quanto esistono ricorsi da parte del proprietario dell’area e di un artigiano confinante.
Quanto previsto attualmente nel SUI è da verificare attentamente con un serio confronto. Si deve analizzare la sicurezza della viabilità , l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’aumento dell’inquinamento da rumore causato dal passaggio dei convogli ferroviari, che sarebbe rimbalzato verso le abitazioni poste a monte del tracciato ferroviario, e se l’angusto passaggio posto dietro alla caserma dei Carabinieri è idoneo e risponde a tutti i criteri di sicurezza, senza creare disagio e danneggiare le proprietà confinanti.
Conclusione
Dal depliant illustrativo preparato dalla Giunta, abbiamo avuto l’impressione che si vuole rinnegare definitivamente la nostra appartenenza al territorio ligure. Dopo l’esperienza delle costruzioni realizzate nel porto turistico Marina di Varazze, ora si vuole procedere con stili e materiali edili appartenenti a luoghi e culture “foreste”. Con quale coraggio parliamo di difendere tradizioni, costumi, cultura ed usi locali, quando stravolgiamo l’aspetto principe di tale identificazione, non riusciamo proprio a comprenderlo.
Se questo deve essere il nostro futuro architettonico è inutile impegnare ingenti risorse finanziarie per il recupero di storiche “crueze”, ciottolati, lastricati, pavimentazioni con decorazioni “risseu” ed altro ancora.
Firmato: il direttivo.
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