Varazze – Dibattito aperto sul Porto di Vado Comitati e Politici

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni
comitato@ponentevarazzino.com www.ponentevarazzino.com

Varazze, 07.09.2007.

vado_porto.jpgPonentevarazzinoNews

Dibattito aperto sul Porto di Vado
Comitati e Politici

Lanciando il dibattito sull’intervista all’imprenditore “Campostano” e sulle decise affermazioni fatte a proposito dei comitati e non solo, sapevamo di scoperchiare un vespaio ed eravamo preparati, ma, come spesso ci succede i fatti hanno superato ogni previsione. Tanti sono stati gli interventi e le segnalazioni che dobbiamo dare ulteriori informazioni sui fatti, riportando articoli e commenti inviateci da quanti seguono con attenzione il blog di questo comitato, segnalando la provenienza degli articoli e commenti.

Il confronto continua e ci aspettiamo che coinvolgiate quanta più gente possibile; è tempo che tutti sappiano e prendano coscienza che noi cittadini ci vogliamo riappropriare del diritto dovere di poter esprimere liberamente il nostro pensiero, pretendendo che venga tenuto nella debita considerazione da tutti, nessuno escluso, indipendentemente dall’età  anagrafica.

Riportiamo commenti e articoli segnalateci:

Uomini Liberi“ – Vadesi indignati

Per chi vi transita, Porto Vado è un gruppo di case come un altro, un pezzo di strada da Vado a Bergeggi. Per chi come noi ci è nato e ci vive ha lo stesso valore di Portofino.
Per questo siamo offesi dalle dichiarazioni di Campostano cosଠciniche, antidemocratiche e rozzamente provocatorie come la foto del volto sorridente e quasi rassicurante dell’imprenditore affiancato alle “case di Porto Vado”, umiliate dalle troneggianti strutture industriali quasi a sottolinearne la sancita morte. Bel rafforzamento grafico della dichiarazione verbale di Campostano. Perché non pubblicare una foto da un altro punto di vista per evocare la fisionomia di un antico borgo marinaro ai piedi di una secolare fortezza?

Pensionati vadesi, giochino o no alle bocce, rivendicano il diritto e il dovere di manifestare contro gli abusi, proprio perché non credono più alle favole: lo spazio vitale di terra e di mare concesso agli abitanti è asfittico ma l’Amministrazione continua nella distruzione spacciandola per sviluppo, e i signori imprenditori si scandalizzano e ironizzano sul malato che vuole ancora vivere. E’ un accanimento disgustoso, un sarcasmo tanto gratuito quanto immorale.

Al termine dello sfogo ne ammettiamo l’inutilità : chi potrebbe mettere con serenità  e fiducia il futuro di un territorio nelle mani di chi propone un referendum riservato ai cittadini di età  inferiore ai 40 anni? Solo un novello Attila.

Un gruppo di cittadini portovadesi e vadesi

_^_^_^_

Genova Press“ – REGIONE LIGURIA: APPROVATA DEFINIZIONE URBANISTICA DI PORTO E AREA URBANA DI VADO LIGURE. – martedà¬, 07 agosto 2007.

La Giunta Regionale ligure ha approvato oggi la definizione urbanistica del porto di Vado Ligure e dell’area urbana retrostante. Lo hanno reso noto oggi il presidente Claudio Burlando e l’assessore Carlo Ruggeri al termine dell’ultima seduta di giunta prima delle ferie estive. Il progetto preliminare della piattaforma ““ 250 mila metri quadri sul mare, con banchine utili di accosto per 1.400 metri lineari ““ consentirà  di portare la movimentazione dei container da 250 mila annui a 1 milione, e produrrà  650 posti di lavoro diretti (oltre un migliaio con il primo indotto).

Contestualmente avviene la definizione urbanistica del fronte mare di Vado, la cui riqualificazione consentirà  inoltre un recupero a funzioni sociali di alcuni tratti di litorale con la realizzazione di strutture pubbliche e sportive, con particolare riguardo alla spiaggia davanti a Porto Vado. A tal fine il Comune di Vado Ligure ha effettuato un concorso internazionale di idee vinto dal gruppo dell’architetto Paolo Cevini e, d’accordo con la Regione Liguria, intende approvare e realizzare le opere urbane e portuali unitamente al tema dei collegamenti infrastrutturali con la realizzazione di un nuovo svincolo autostradale che consentirà  alle merci di non interferire con la città .

L’investimento relativo al porto di Vado Ligure e dell’area urbana retrostante sarà  di 450 milioni di euro: 150 di investimento privato del consorzio guidato dal gruppo Maersk, 80/90 di investimento pubblico tradizionale ed il rimanente finanziato con l’extra gettito derivante da IVA e accise come stabilito dalla Finanziaria 2007 (comma 990) sulle opere portuali. “Si tratta del primo caso in cui viene applicata la legge in Italia – ha dichiarato il presidente Burlando ““ Lavoreremo con il Governo perché questa applicazione possa essere estesa nella Finanziaria 2008 anche alle opere ferroviarie e stradali”

_^_^_^_

Il Secolo XIX“ – L’ex sindaco Pelufforassicura i vadesi – piattaforma maersk.

«Il progetto può solo migliorare. Le dimensioni massime non potranno superare in lunghezza il pontile Vadoil.» – 04/09/2007.

Vado. «Il progetto della piattaforma container di Vado può solo migliorare». Provincia, Comune e Autorità  portuale stanno valutando la fattibilità  tecnica di alcune modifiche della struttura che consentiranno di rendere il terminal meno impattante. Ad annunciarlo è l’assessore provinciale all’Industria (ex sindaco di Vado), Roberto Peluffo, che rilancia l’ipotesi di collegare la piattaforma con le infrastrutture a terra attraverso un sovrappasso che scavalchi l’Aurelia, anziché mediante un tunnel sotterraneo.

Dopo indiscrezioni e ipotesi, Peluffo è sceso in campo in prima persona confermando che le trattative sono state avviate. «I vantaggi di questa novità  sarebbero duplici – spiega Peluffo -. Da una parte ne deriverebbe una riduzione della superficie e del radicamento a terra della piattaforma, con un restringimento del tratto terminale valutabile in circa 25 metri. Dall’altra lo spazio che non verrebbe più occupato dal tunnel permetterebbe di studiare sistemi per una migliore circolazione delle acque. L’ipotesi di un sovrappasso, infatti, rende possibile l’inserimento, in corrispondenza della radice della piattaforma, di un sistema di condotte che generino un continuo e costante ricambio d’acqua intorno alle aree di radice della piattaforma.

Siamo in una fase decisionale molto delicata ed occorre mettere a disposizione di tutti informazioni corrette e rigorose, perché ogni decisione venga presa su dati seri ed oggettivi». L’assessore provinciale ha inoltre sottolineato, per tranquillizzare gli abitanti di Vado, che non saranno possibili soluzioni che contrastino con le prescrizioni del Piano regolatore portuale. E che il progetto preliminare presentato da Maersk-Grandi Lavori Fincosit-Technital risponde alle indicazioni del Piano.

In sintesi, le dimensioni massime previste non potranno superare in lunghezza l’estremità  del pontile Vadoil, mentre il radicamento dovrà  avvenire in corrispondenza del pontile San Raffaele. «àˆ il Piano regolatore portuale a fare fede – puntualizza Peluffo -, altri documenti potrebbero essere stati redatti per fini informativi, ma non sostituiscono gli atti formali». Inoltre il progetto di spostamento della foce del torrente Segno è stato da tempo eliminato, con la conseguenza che è stato possibile inserire a fianco della piattaforma un polo per nautica, cantieristica e pesca. – Giovanni Vaccaio –

_^_^_^_

Truciolisavonesi“ – Consenso o coscienza? – Vado Ligure.

Il Comune di Vado Ligure dopo decenni caratterizzati da: industrie ad alto rischio, colossali svincoli, tunnel, grandi distese di cemento adibite a parcheggio, cave, discariche, tracciati viari e ferroviari, centrali termoelettriche, si appresta a promuovere sul suo territorio, l’ennesimo progetto, esempio di “GIGANTISMO”, tanto spregevole quanto deleterio. Mentre si inaugura la tanto sospirata, quanto declamata nuova fase di città  all’insegna dell’eco-vivibilità , si propone ,segnandone la falsa-partenza: LA PIATTAFORMA MULTIPURPOSE.

A nominarla sembra un giardino galleggiante e invece è una distesa di cemento sul mare per 290.000 mq. e ospiterà  un numero indefinito di container, che potranno sovrapporsi fino ad una altezza di cinque. Una costruzione, a detta dei proponenti e dei politici che la sostengono, finalizzata a soddisfare un bisogno economico sovra-locale. Una costruzione utile soprattutto allo sviluppo della Valbormida, le cui dimensioni, in netto squilibrio rispetto a quelle della cittadina, provocheranno l’immissione del porto e della piattaforma nella stessa Vado, confondendone la perimetrazione e divorandone l’essenza urbana.

Una costruzione concepita, come nella vicina Savona, con il PUC non adottato, che promette ennesimi nuovi posti di lavoro: 650 nel 2020 (quando l’opera sarà  completata). Cosଠ650 bambini che oggi frequentano le elementari, magari partecipando a pregevoli progetti scolastici ambientali, ignorano che nel 2020 potranno realizzare un sogno: lavorare in quella bellissima quanto compatibile oasi urbana chiamata: PIATTAFORMA MULTIPURPOSE! Ordinaria amministrazione in un’ Italia che annovera decine, centinaia di luoghi dal nome tristemente famoso, perchè compromesse anche in modo peggiore di Vado Ligure, ma egualmente irreversibile.

Ordinaria amministrazione in un Paese dove ambiente, rifiuti, verde, vivibilità  sono quasi sempre, efficaci spot elettorali, puntualmente disattesi il giorno dopo lo spoglio.
Ordinaria amministrazione in una città  come Vado che, adotta il progetto nel 2002, con una Giunta presieduta da un Sindaco(Peluffo) che oggi appoggia la protesta popolare, adducendo come motivazione la difformità  dal progetto iniziale!

UN CASO DI COSCIENZA? NO, UN CASO DI CONSENSO.

Il timore dei politici, da sempre premiati dal fedele elettorato vadese, è che il disgusto e la rabbia popolare si tramutino in energia di popolo, con vistose proteste di piazza, spie evidenti di un consenso che viene a mancare, perchè la gente di Vado è stufa e la piattaforma proprio non la vuole. La protesta in piazza e i cortei, oggi, (Roma insegna) o si fanno con l’assenso e la presenza di qualche politico o non si fanno! Ma in questo caso sarebbe imbarazzante, specie dopo recenti dimissioni nel Comune di Vado, vedere alla testa del corteo un ex Sindaco, attuale Assessore al territorio della Provincia di Savona, dello stesso partito dell’attuale Sindaco, impegnato a realizzare il progetto e a non perdere anch’esso il consenso elettorale.

Se questa non è una crisi di coscienza e le parole continuano ad evere un senso, questo può leggersi come l’ennesimo esempio di una assurda schizzofrenia della politica! Allora, GENTE DI ” VIVERE VADO”, sicuramente anche tra voi ci sarà  una grossa componente di coloro che hanno eletto amministratori che, a vario titolo, hanno condizionato irreparabilmente il vostro territorio e la salute di chi lo abita.

_^_^_^_

Uomini Liberi“ – La conservazione – Il canto del cigno.

Le reazione rabbiose arrivate da alcune figure istituzionali e da qualche organizzazione locale alle affermazioni forti ““ ma sincere e ben mirate – fatte dal Dott. Campostano circa la cultura dell’immobilismo savonese, sono interessanti perché pongono in evidenza uno dei nervi scoperti della sinistra. Quella sinistra “di lotta e di governo” che impersona un ossimoro micidiale per qualunque società  evoluta. Quella sinistra che non sa andare oltre le torbide alchimie di breve respiro per il potere, e che non si vuole arrendere alla sua clamorosa sconfitta storica, evidente a tutti, in tutto il mondo occidentale, Italia (e specialmente Savona) esclusa, per ora.

Quella sinistra che, con la connivenza di grandi imprenditori senza scrupoli, ha generato nei decenni intere legioni di pensionati-baby, quasi tutti con il lavoro nero. Quella sinistra che fa la faccia feroce e colpisce sempre chi lavora in proprio e che invece ““ nei fatti – tutela ad oltranza il lavoro nero che essa stessa ha contribuito a generare. Quella sinistra che “con una mano” decide i grandi interventi e con l’altra solletica e sollecita le proteste dei Cittadini, a cui è bravissima a far credere ciò che vuole, secondo convenienza, politica e non solo. Quella sinistra che si nutre da sempre della povertà  diffusa e che quindi la cura amorosamente, iniettando nella testa della gente tutti i virus capaci di uccidere ogni spinta verso una libera Società  del benessere, in cui ogni individuo abbia la reale possibilità  ed il dovere di essere imprenditore di se stesso.

Quella sinistra da un po’ di anni cosଠsollecita verso i grandi movimentatori di denaro ed i grandi industriali e sempre più lontana dalla gente comune, a cui si rivolge di tanto in tanto soltanto per spremerla un po’ di più. I risultati si vedono ovunque, specialmente a Savona e dintorni, purtroppo, dove la conservazione e l’avversione al nuovo sono direttamente proporzionali alla popolazione produttivamente non attiva.

Ma molta di quella gente, tradizionalmente di sinistra, adesso ha capito da che parte si trova chi la povertà  la vuole allontanare e non coltivare per mantenere il potere; da che parte sta chi rispetta i veri lavoratori e coloro che rischiano del proprio, ogni giorno per vivere e produrre e non i pensionati 58enni, lavoratori in nero (praticamente a ciò coatti, vista l’esiguità  della pensione media); da che parte sta chi vuole per i giovani un lavoro onesto alla luce del sole e non l’obbligo cieco di un lavoro a tempo indeterminato, immancabile genitore di altro lavoro nero. E cosଠquella gente ormai vota (e voterà ) sempre di più per il Centro-Destra. E per gli epigoni della sterile conservazione dello status quo siamo ormai al canto del cigno.
Stella, 07 settembre 2007. – Emilio Barlocco.

_^_^_^_

Uomini Liberi“ – Un Vadese Perplesso.

Finalmente abbiamo trovato a Vado un Politico capace di tutelare i propri cittadini, che ci sappia rappresentare ???? Grazie del suo preciso intervento Assessore Provinciale ed ex Sindaco di Vado Sig. PELUFFO !!! Ma non vorrei che tale suo intervento venisse interpretato come un appoggio verso tutti i cittadini Vadesi che in questi ultimi giorni hanno firmato “CONTRO LA PIATTAFORMA”, A MENO CHE Lei non abbia cambiato nuovamente idea al riguardo .

Personalmente ricordo che in origine, quando la Piattaforma era un progetto esclusivamente della”MAERSK”, il suo Vicesindaco Sig. CAVIGLIA rilasciò almeno una intervista, sui giardini di Vado aduna TV locale, contro tale progetto, che fu invece approvato da Lei e dallo stesso Sig. CAVIGLIA il 4/4/2002, quando venne approvata l’intesa tra Comune di Vado e Autorità  Portuale di Savona . In ogni caso, mi ha fatto piacere il suo spirito altamente democratico che traspare nell’articolo del SECOLO XIX del 7/9/2007, ciò farebbe capire che se la maggior parte dei Vadesi non vorrà  la piattaforma, LEI si schiererà  dalla loro parte !!! Oppure NO ??? Seguendo logiche contrarie alla loro volontà  ???? Certo che capire alcuni politici Vadesi è proprio complicato!!

Ritorniamo al Sig. CAVIGLIA: prima contrario alla piattaforma – poi favorevole alla stessa alla data sopra riportata – poi dimissionario dal ruolo di Vicesindaco sempre sul tema della piattaforma, ma senza prendere una posizione ostile alla stessa, tant’è vero che il suo nome non figura ancora trai cittadini contrari. Non pensa, Sig. CAVIGLIA che coloro che le avevano dato fiducia in passato abbiano DIRITTO AD UN A MAGGIORE COERENZA DI INTENTI “al più presto” da parte sua??? Se non altro per sapere esattamente qual’ è il suo pensiero OGGI, e per ridarLe eventualmente fiducia ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE .

Rivolgendomi poi ai Signori Imprenditori Savonesi: ma siete sempre convinti che i Vadesi siano cosଠignoranti da non distinguere cosa sia bene per sé e per i propri figli??? Che non siano desiderosi di avviare un sano sviluppo economico, compatibile con l’ambiente, sul LORO territorio ??? Vi chiedo (e mi permetto di farlo a nome di tutti) di SMETTERLA CON GLI INSULTI !! Perché altrimenti potreste sembrare esclusivamente “AFFARISTI SENZA SCRUPOLI”, che devastano il territorio, CON SOLDI PUBBLICI (non Vostri, ma tratti dalle Nostre tasche).
Un Valdese – Ernesto JOHANNSON

_^_^_^_

Il Secolo XIX“ – “Campostano ha offeso la comunità  di Vado” – polemica sulla piattaforma.

Dura replica dell’assessore provinciale Roberto Peluffo all’imprenditore portuale che sostiene il progetto Maersk – 07/09/2007

PAOLO CAMPOSTANO ha offeso la comunità  vadese. Lo sostiene l’ex sindaco Roberto Peluffo, oggi assessore provinciale all’Industria, in una nota diffusa ieri dall’ufficio stampa di Palazzo Nervi. «Chi dice no alla piattaforma container è come Attila che distruggeva ciò che non capiva», aveva dichiarato l’imprenditore portuale. E ancora: «Il referendum lo riserverei solo agli under 40», dal momento che i pensionati «oggi passano il tempo ad organizzare comitati che vogliono dire la loro su tutto». Severa le replica di Peluffo: «Le dichiarazioni rilasciate da Campostano ad un quotidiano locale sono sconcertanti. Lasciano trasparire, a mio parere, una superficialità  rara, una capacità  di analisi del tutto improvvisata, una valutazione grossolana e poco rispettosa verso la comunità  vadese, una concezione arcaica dei principi democratici»..

Peluffo prosegue: «Raramente ho assistito a dichiarazioni tanto improvvide. Stia certo Campostano che la comunità  vadese e gli amministratori che la rappresentano a tutti i livelli sono impegnati per ottenere un progetto che porti occupazione (certa e ben definita), qualità  urbana, rispetto degli standard ambientali e tutela della comunità . E questo lo faremo ancora, anche se non siamo tecnici, durante la fase di progettazione esecutiva e in sede di Via nel rispetto della città  di Vado e dei suoi cittadini». Parole da sindaco. Come se Peluffo in questo momento si sentisse ancora investito di quel ruolo.

«Stia sicuro il signor Campostano – aggiunge l’assessore – che al centro del nostro agire c’è e ci sarà  sempre il rispetto dei vadesi e la tutela degli interessi della comunità  partendo da dati, fatti, progetti certi e concordati». E conclude: «A proposito di bocce: vede signor Campostano, le bocce sono uno sport nobile e democratico che accoglie sul campo tutti coloro che vogliono cimentarsi. Ci faccia un pensierino anche lei». Il sindaco Carlo Giacobbe lascia volentieri la scena a Peluffo: «Campostano ha affermato cose sicuramente non condivisibili – dice – ma non ho nulla da aggiungere».

Durissima anche la reazione di Vivere Vado: «Le dichiarazioni di Campostano sono l’ultima prova che Vado è ormai abbandonata in balia di chiunque abbia lingua in bocca. Il sindaco Carlo Giacobbe può solo chiedere scusa e condividere tale responsabilità  con il suo predecessore Peluffo. Quanto a Campostano, se è”imprenditore di prima grandezza e lungo corso”, si conferma pure cafone di prima grandezza, che per di più non conosce le cose di cui parla. Lo informiamo che non esiste alcun comitato contro la piattaforma. Esiste una diffusa opinione dei vadesi in tal senso. In ultimo, poiché Campostano non ha “meno di 40 anni”e quindi non è tra quelli che, a suo parere,possono pensare al domani, taccia oppure venga a confrontarsi democraticamente con Vivere Vado». – Giovanni Vaccaio –

Firmato: Il direttivo

Questo articolo è stato pubblicato il 08 Set 2007 alle 22:41 ed è archiviato nelle categorie Attualità, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o effettuare un trackback dal tuo sito.

Scrivi una risposta

Devi essere loggato per inserire un commento.