Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
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Varazze, 16.08.2007.
PonentevarazzinoNews
Pericolo amianto ““ Conosciamolo per
trattarlo in sicurezza ““ A –
Parlare del pericolo costituito dai manufatti contenenti fibre d’amianto è stata una scelta meditata, lungamente analizzata e soprattutto verificata. Siamo soddisfatti di non avere contribuito a creare falsi allarmismi, che finiscono per non essere utili a nessuno e scivolano sulla nostra pelle, cosଠvelocemente come sono arrivati, senza essere di alcuna utilità . Ci sono invece giunte, con nostra piacevole sorpresa, richieste d’informazione ed inviti a dare ulteriori notizie, sia sulle procedure da seguire, per trattare in sicurezza i manufatti con fibre d’amianto, sia per meglio conoscere questi prodotti che, fino a pochi anni addietro erano d’uso molto comune ed erano impiegati in svariati settori.
Abbiamo deciso di accogliere le richieste pervenuteci e di parlarne ancora, con la convinzione di poter contribuire a divulgare notizie utili a trattare, come si conviene, manufatti che sono presenti in quantità nelle nostre abitazioni e sul territorio. Trattandosi di un argomento complesso, oltre che delicato, lo svilupperemo in più puntate, riportando studi e relazioni trovate in rete, in siti e portali di indiscussa competenza, e che bene sintetizzano quanto richiestoci.
Partiamo da un breve accenno storico sul minerale, che riprenderemo in seguito, e fornendo copia di una scheda ASL, rivolta per conoscenza a tutti, ma, in particolar modo, agli operatori del settore ristrutturazioni edili, artigiani e maestranze impiegate, perché prendano conoscenza e coscienza delle normative in vigore, sviluppando una cultura di prevenzione nei confronti della loro e altrui salute.
Cos’è l’amianto ““ dal sito della Regione Sicilia.
Il termine “amianto” (dal greco amiantos: incorruttibile) viene usato per indicare la forma fibrosa di alcuni minerali che in passato sono stati sfruttati commercialmente per le loro peculiari caratteristiche fisico-chimiche.
L’amianto (o “asbesto”) è virtualmente indistruttibile: resiste al fuoco ed al calore, agli agenti chimici e biologici, all’abrasione ed all’usura. E’ tanto flessibile che può essere filato o tessuto, e tuttavia ha una elevatissima resistenza alla trazione. Ha capacità fono-assorbenti ed è un buon isolante elettrico. I minerali si presentano sotto forma di fibre allungate.
Fra i vari tipi di amianto ricordiamo: crisotilo (dal greco “fibra d’oro”), crocidolite (dal greco “fiocco di lana”), amosite (deriva dall’acronimo di “Asbestos Mines of South Africa”), actinolite (dal greco “pietra raggiata”), tremolite (dal nome della Val di Tremola in Svizzera) e antofillite (dal greco “garofano”). Di questi i primi tre sono quelli che nel tempo sono stati i più utilizzati. [Continua nei successivi post]
Alleghiamo copia di una scheda, reperibile in rete e presso le sedi ASL o i competenti uffici comunali, che elenca la documentazione da presentare, prima di iniziare la rimozione di manufatti contenenti fibre d’amianto, il PIANO DI LAVORO. Analizzandola con attenzione risulta chiaramente che è meglio evitare improvvisazioni, quando si devono manipolare manufatti contenti fibre d’amianto, è necessario operare in sicurezza ed evitare di mettere in pericolo sia la propria salute e sia quella degli abitanti della zona.
Modulistica Enti: ASL
Amianto
Allegato 1
PIANO DI LAVORO PER LA RIMOZIONE DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO
1. Notizie di carattere generale:
1.1 ragione sociale Ditta esecutrice dei lavori;
1.2. ragione sociale Ditta committente;
1.3. dati identificativi del luogo ove verranno effettuati i lavori;
1.4. persona da contattare per eventuali chiarimenti (riportare n. telefonico);
1.5. durata dei lavori (in giorni lavorativi);
1.6. n. addetti alla lavorazione.
2. Oggetto dei lavori:
2.1. rimozione;
2.2. superficie complessiva delle lastre da rimuovere.
3. Tecniche lavorative:
3.1. modalità di rimozione delle lastre, indicando i provvedimenti che si intendono adottare per il pieno rispetto delle norme di sicurezza (D.P.R. 27/4/1955, n. 547 e D.P.R. 7/1/1956, n. 164);
3.2. modalità di deposito delle lastre dai piani di smontaggio al piano campagna;
3.3. modalità di conservazione in loco delle lastre, prima del loro avvio alla discarica.
4. Misure di protezione dei lavori:
4.1. predisposizione di spogliatoi (pulito/sporco) dotati di doccia ad uso esclusivo degli addetti agli interventi;
4.2. mezzi personali di protezione quali maschere, tute monouso (sostituite ad ogni interruzione del lavoro e comunque tutte le volte sia necessario, in caso di deterioramento), guanti ecc.;
4.3. dichiarazione di eventuale ricomprensione del rischio specifico dell’attività a suo tempo denunciata ai fini dell’assicurazione obbligatorio contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL);
4.4. giudizio di idoneità per la specifica attività da rilasciarsi da parte di un medico competente.
5. Rifiuti:
5.1. certificazione analitica inerente la classificazione, ai sensi del Decreto Ronchi del materiale da rimuovere;
5.2. tipo di discarica a cui verrà conferito il materiale rimosso per lo smaltimento definitivo;
5.3. nominativo della ditta autorizzata al trasporto dei rifiuti.
6. Altre indicazioni:
6.1. misure per la protezione di terzi;
6.2. descrizione di tutte le condizioni al contorno, utili a fornire all’organo di vigilanza elementi di valutazione (fornire tali informazioni consente di accelerare i tempi di valutazione e di conseguenza l’inizio dei lavori);
6.3. misure per la protezione dell’ambiente dalla dispersione di fibre.
Firmato: Il direttivo.