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18 Agosto 2007

Pericolo amianto – Conosciamolo per trattarlo in sicurezza

Filed under: - Pericolo Amianto,Ambiente,NEWS DA VARAZZE — Comitato Ponente Varazzino @ 16:21

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Varazze, 16.08.2007.

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Pericolo amianto ““ Conosciamolo per
trattarlo in sicurezza ““ A –

Parlare del pericolo costituito dai manufatti contenenti fibre d’amianto è stata una scelta meditata, lungamente analizzata e soprattutto verificata. Siamo soddisfatti di non avere contribuito a creare falsi allarmismi, che finiscono per non essere utili a nessuno e scivolano sulla nostra pelle, cosଠvelocemente come sono arrivati, senza essere di alcuna utilità . Ci sono invece giunte, con nostra piacevole sorpresa, richieste d’informazione ed inviti a dare ulteriori notizie, sia sulle procedure da seguire, per trattare in sicurezza i manufatti con fibre d’amianto, sia per meglio conoscere questi prodotti che, fino a pochi anni addietro erano d’uso molto comune ed erano impiegati in svariati settori.

Abbiamo deciso di accogliere le richieste pervenuteci e di parlarne ancora, con la convinzione di poter contribuire a divulgare notizie utili a trattare, come si conviene, manufatti che sono presenti in quantità  nelle nostre abitazioni e sul territorio. Trattandosi di un argomento complesso, oltre che delicato, lo svilupperemo in più puntate, riportando studi e relazioni trovate in rete, in siti e portali di indiscussa competenza, e che bene sintetizzano quanto richiestoci.

Partiamo da un breve accenno storico sul minerale, che riprenderemo in seguito, e fornendo copia di una scheda ASL, rivolta per conoscenza a tutti, ma, in particolar modo, agli operatori del settore ristrutturazioni edili, artigiani e maestranze impiegate, perché prendano conoscenza e coscienza delle normative in vigore, sviluppando una cultura di prevenzione nei confronti della loro e altrui salute.

Cos’è l’amianto ““ dal sito della Regione Sicilia.

Il termine “amianto” (dal greco amiantos: incorruttibile) viene usato per indicare la forma fibrosa di alcuni minerali che in passato sono stati sfruttati commercialmente per le loro peculiari caratteristiche fisico-chimiche.

L’amianto (o “asbesto”) è virtualmente indistruttibile: resiste al fuoco ed al calore, agli agenti chimici e biologici, all’abrasione ed all’usura. E’ tanto flessibile che può essere filato o tessuto, e tuttavia ha una elevatissima resistenza alla trazione. Ha capacità  fono-assorbenti ed è un buon isolante elettrico. I minerali si presentano sotto forma di fibre allungate.

Fra i vari tipi di amianto ricordiamo: crisotilo (dal greco “fibra d’oro”), crocidolite (dal greco “fiocco di lana”), amosite (deriva dall’acronimo di “Asbestos Mines of South Africa”), actinolite (dal greco “pietra raggiata”), tremolite (dal nome della Val di Tremola in Svizzera) e antofillite (dal greco “garofano”). Di questi i primi tre sono quelli che nel tempo sono stati i più utilizzati. [Continua nei successivi post]

Alleghiamo copia di una scheda, reperibile in rete e presso le sedi ASL o i competenti uffici comunali, che elenca la documentazione da presentare, prima di iniziare la rimozione di manufatti contenenti fibre d’amianto, il PIANO DI LAVORO. Analizzandola con attenzione risulta chiaramente che è meglio evitare improvvisazioni, quando si devono manipolare manufatti contenti fibre d’amianto, è necessario operare in sicurezza ed evitare di mettere in pericolo sia la propria salute e sia quella degli abitanti della zona.

Modulistica Enti: ASL
Amianto
Allegato 1

PIANO DI LAVORO PER LA RIMOZIONE DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO

1. Notizie di carattere generale:
1.1 ragione sociale Ditta esecutrice dei lavori;
1.2. ragione sociale Ditta committente;
1.3. dati identificativi del luogo ove verranno effettuati i lavori;
1.4. persona da contattare per eventuali chiarimenti (riportare n. telefonico);
1.5. durata dei lavori (in giorni lavorativi);
1.6. n. addetti alla lavorazione.

2. Oggetto dei lavori:
2.1. rimozione;
2.2. superficie complessiva delle lastre da rimuovere.

3. Tecniche lavorative:
3.1. modalità  di rimozione delle lastre, indicando i provvedimenti che si intendono adottare per il pieno rispetto delle norme di sicurezza (D.P.R. 27/4/1955, n. 547 e D.P.R. 7/1/1956, n. 164);
3.2. modalità  di deposito delle lastre dai piani di smontaggio al piano campagna;
3.3. modalità  di conservazione in loco delle lastre, prima del loro avvio alla discarica.

4. Misure di protezione dei lavori:
4.1. predisposizione di spogliatoi (pulito/sporco) dotati di doccia ad uso esclusivo degli addetti agli interventi;
4.2. mezzi personali di protezione quali maschere, tute monouso (sostituite ad ogni interruzione del lavoro e comunque tutte le volte sia necessario, in caso di deterioramento), guanti ecc.;
4.3. dichiarazione di eventuale ricomprensione del rischio specifico dell’attività  a suo tempo denunciata ai fini dell’assicurazione obbligatorio contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL);
4.4. giudizio di idoneità  per la specifica attività  da rilasciarsi da parte di un medico competente.

5. Rifiuti:
5.1. certificazione analitica inerente la classificazione, ai sensi del Decreto Ronchi del materiale da rimuovere;
5.2. tipo di discarica a cui verrà  conferito il materiale rimosso per lo smaltimento definitivo;
5.3. nominativo della ditta autorizzata al trasporto dei rifiuti.

6. Altre indicazioni:
6.1. misure per la protezione di terzi;
6.2. descrizione di tutte le condizioni al contorno, utili a fornire all’organo di vigilanza elementi di valutazione (fornire tali informazioni consente di accelerare i tempi di valutazione e di conseguenza l’inizio dei lavori);
6.3. misure per la protezione dell’ambiente dalla dispersione di fibre.

Firmato: Il direttivo.

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