Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
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Varazze, 09.07.2007.
PonentevarazzinoNews
Il Presidente Burlando risponde all’Espresso
e il comitato ai suoi lettori
(Parte seconda)
“Ma siamo sicuri che il referendum risolverà ogni problema e porrà fine al duro scontro in atto tra i politici della città ?” Cosଠfiniva, la prima parte, di questo post di risposta alle richieste di chiarimenti fattaci da alcuni concittadini.
Permetteteci di dubitarne. La normativa che regola tutta la materia sull’ammissibilità dei referendum comunali consultivi, è decisamente penalizzante rispetto a quella nazionale, e già questo la dice lunga sulla volontà di garantire un diritto dei cittadini; sono comunque le altre regole che la rendono poco credibile, come dire, la legge esiste è la sua applicabilità che diventa piuttosto complicata d’attuare.
Di una cosa però siamo sicuri, il referendum ritarda l’iter per l’approvazione definitiva dei progetti attuativi degli interventi di recupero. Ritardo che avremmo voluto non si verificasse per tanti motivi, non ultimo quello di evitare il perdurare di accesi contrasti politici, che decisamente non fanno bene a nessuno, tanto meno al recupero del retroporto e alla città . Forse questo non ha lo stesso significato e valore per tutti, ci sono altre motivazioni ed interessi in ballo; le iniziative per promuovere e le barricate a difesa delle opposte posizioni sono un’esplicita conferma!
Un clima di scontro infuocato e di contrapposizione, che ci sembra, a prescindere, non aiuta certo a trovare soluzioni condivise e accettate dalla maggioranza delle forze politiche e dalla cittadinanza. Ogni decisione presa in simili condizioni rischia di non essere quella giusta e di lasciare dannosi “sospesi”, che si trascineranno per gli anni a venire.
Il Presidente Burlando, nella risposta all’articolo dell’Espresso, citato nella prima parte di questa news, dice a proposito di referendum e del rispetto della volontà dei cittadini: “A Sestri Levante un referendum indetto dal Comune (ha partecipato il 45% della popolazione, sedicenni compresi, e il 55% ha detto no) ha respinto un progetto di porticciolo e le istituzioni hanno riconosciuto la volontà di chi ha votato.” Perché non consentire, accettare e favorire che si verifichi la stessa cosa qui da noi?
Se i promotori del referendum riescono a raccogliere le firme richieste, non solo si dovrebbe poter andare alle urne, senza indugi ed appropriate quanto inopportune modifiche al SUI, e nel caso di vittoria dei referendari, tenere conto della volontà espressa e rimette tutto in discussione. Una considerazione dobbiamo proprio farla, a beneficio di ha voglia di ascoltare, già oggi a raccolta di firme in corso e di contrapposte azioni di “disturbo” in atto, riteniamo che un ripensamento su tutta l’operazione sarebbe quantomeno opportuna.
Noi auspichiamo, lo speriamo ancora, che i politici sappiano trovare una soluzione condivisa che tenga conto anche delle nostre osservazioni. Se ciò non sarà possibile, ci adopereremo con ogni mezzo lecito, ammesso da leggi e regolamenti, perché il SUI approvato venga comunque modificato. Naturalmente con grande dispiacere e consci delle complicazioni che ciò comporta per tutti, a iniziare da noi che abitiamo a contatto con un sito industriale dismesso e fatiscente.
L’altro tema in discussione riguarda la risposta data dal Presidente della Regione Liguria, Ing. Claudio Burlando, all’articolo dell’Espresso del 21 giugno, che lo accusava apertamente ed esplicitamente di promuovere una nuova cementificazione sulla già disastrata costa ligure. Speravamo sinceramente, forse ingenuamente, in una più dura e articolata reazione, meglio di niente… Sarebbe utile, per contribuire a promuovere e facilitare l’avvicinamento dei cittadini al mondo della politica, essere chiari, informare ed evitare l’insinuarsi del dubbio sulla correttezza del proprio operato.
Trattandosi di un argomento di grande attualità e sicuramente molto delicato, inseriamo un link alla nota del Presidente Burlando, pubblicata da Genovapress del 6 luglio, per poter aprire un salutare dibattito, dopo una serena e obiettiva analisi dei contenuti dell’articolo e della risposta, entrambi richiamabili direttamente da questo post. Siete tutti invitati a partecipare, dobbiamo far sapere cosa pensiamo ai nostri rappresentanti eletti a governare Città , Province e Regioni.
Firmato: Il direttivo