Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
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Studi e progetti di porti turistici in Liguria all’inizio degli anni settanta.
Evoluzione delle nautica in Italia: la domanda di porti turistici.
Porto turistico di Camogli
Continuiamo la pubblicazione dedicata allo studio sui porti turistici ed approdi in Liguria, realizzato dal Centro Studi Unione Camere di Commercio della Liguria nel lontano 1972, riportando alcune considerazioni sull’evoluzione della nautica da diporto in Italia:
“Si è dimostrato nelle puntate precedenti come la realizzazione dei porti ed approdi turistici divenga un fatto programmatorio sia a motivo della sua stessa natura ( si è detto che solo un “sistema” può renderne massimi i benefici) sia per le implicanze indotte sull’organizzazione del territorio (costiero in particolare). |
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Prescindendo da obbiettivi di carattere generale e da interventi specificatamente diretti ad un riequilibrio territoriale e reddituale, ai quali può essere finalizzata la realizzazione delle infrastrutture per il diporto nautico, ci si limiterà qui all’analisi della domanda attuale e potenziale espressa dall’utenza e alla sua posizione temporale. In proposito, va esplicitata l’esistenza di zone ove il fattore di localizzazione non dovrà essere individuato nella domanda attuale, bensଠin quella virtuale o potenziale che sarebbe formulata qualora vi fossa sufficienza di approdi. Nella misura in cui sarà prevedibile il manifestarsi di tale domanda in parallelo alla valorizzazione turistica della zona, si tratterà ““ già in fase di programmazione ““ di valutare quale importanza assuma la compressione ivi esercitata dalla carenza attuale di strutture. |
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La domanda di approdi in un dato comprensorio è da considerarsi infatti, sia pure in prima approssimazione, espressione quantitativa del livello di sviluppo e di diffusione ivi raggiunto dalla pratica nautica, turistica e sportiva. |
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Quale preliminare ad una analisi di settore ( che faccia particolare riferimento all’area ligure) si reputa quindi necessario riconsiderare la dimensione globale assunta dal turismo nautico nel nostro Paese, individuandone: |
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– i fattori di sviluppo; – il livello attuale di diffusione (attraverso l’esame della struttura del parco nautico italiano nelle sue componenti quantitative e qualitative e nelle sue caratteristiche di utilizzazione); – le prospettive di evoluzione, al fine di determinare i flussi di traffico costituenti la domanda. |
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Una valutazione globale di larga massima fa ascendere la consistenza attuale delle imbarcazioni da diporto immatricolate nel nostro Paese a circa 180-200.000 unità . Il processo di crescita indotto dall’interralazione dei suddetti fattori trova espressione quantitativa nel raddoppio, dal sessanta ad oggi, del parco nautico nazionale. Ciò nonostante, in termini assoluti, l’utenza nazionale si pone su livelli ancora modesti, largamente al di sotto del potenziale di sviluppo”. |
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La presentazione dello studio sui porti e approdi in Liguria (realizzato da Unione Camere di Commercio della Liguria), continua con l’ottavo spot. |
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